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Dai, aspetto risposte..
Scommetto che arrivano un po' di furbi a dire
"Beh, gli USA ,,"
Quindi se vengono qui ad amplaire Vicenza ci spendono un sacco di soldi e noi abbiano tutti i benefici economici della cosa..

SCORDATEVELO !!!

.http://www.verdiveneto.it/article.php3?id_article=1382

Chiara la cosa?
Intanto il 37% lo paghiamo noi..
E poi, un giorno che se ne andassero, dovremmo pure dargli un indennizzo
Per avere valorizzato Vicenza..

p.s Ho trovato un paio di fenomeni su Youtube che parlan delle basi
Uno dice che arriveranno soldi dagli USA (male informato evidentemente, visto che poi i soldi gli tornano indietro)
Ma il secondo è da Zelig
In pratica sostiene che quella base serve per la nostra difesa, e che i paracadutisti non van mica in Iraq,Iran o in Afghanistam..
E si vede che li metton lì per farli andare sull'Adriatico ad abbronzarsi..

2007-03-05 21:54:42 · 11 risposte · inviata da orso_paco 3 in Politica e governo Governo

Camilla...
Patetica...

2007-03-06 23:03:23 · update #1

11 risposte

siamo noi!!!

costi dell’occupazione yankee e quel vecchio slogan...

Tra le varie leggende che circolano da anni negli ambienti politici ed economici della nostra Italietta atlantista e resistenziale, ce n’è una che merita, di diritto, un posto di rilievo. E’ quella che narra della generosità dei nipotini dello zio Sam e dei vantaggi economici derivanti dalla loro presenza nel nostro Paese. Sentiamo dire spesso "Gli americani saranno anche un po’ ingombranti, però pagano molto bene l’affitto delle basi allo Stato italiano".

Tutto falso, completamente falso. La verità è contenuta nello "Statistical Compendium on Allied Contributions to the Common Defense" (rapporto sui contributi degli alleati alla difesa comune), il rapporto che viene consegnato ogni anno dal Segretario alla Difesa al Congresso degli Stati Uniti. Alla pagina "B-10" c’è la scheda che riguarda l’Italia: vi si legge che il contributo annuale versato dal nostro governo agli Usa per le "spese di stazionamento" delle forze d’occupazione americane è pari a 366 milioni di dollari. Tre milioni, spiega il documento ufficiale, sono versati cash, mentre gli altri 363 milioni arrivano da una serie di facilitazioni che il nostro governo concede all’alleato: si tratta (pagina II-5) di "affitti gratuiti, da sgravi fiscali, sconti e forniture gratuite che riguardano trasporti, tariffe e servizi ai soldati e alle famiglie e spese di manutenzione delle basi". Nel caso delle basi americane, il 41% per cento dei costi complessivi di stazionamento sono a carico del governo italiano: è quanto emerge dall’analisi della tabella b-10 del rapporto.

Alla tabella E-4 sono invece messi a confronto gli alleati: più dell’Italia pagano solo Giappone e Germania, mentre la fidata Gran Bretagna è dopo di noi, con un contributo pari a 238 milioni di dollari (27%). Il governo Berlusconi aveva incrementato i pagamenti agli Usa, passando dal 37 al 41 per cento ed il governo Prodi, con il silenzio/assenso di pacifisti, verdi e rifondaroli, non ha apportato alcuna modifica. La maggior parte dei pagamenti, si legge nelle carte ufficiali del governo di Washington nascono da "accordi bilaterali" tra Italia e Stati Uniti, il resto viene dalla divisione delle spese in ambito Nato. Il metodo di prelievo si chiama "burden-sharing" (condivisione del peso) ed è illustrato nel "Nato Burdensharing After Enlargment" pubblicato nell’agosto 2001 dal Congressional Budget Office (Ufficio per il Bilancio) del Congresso Usa.

Vi si legge che i comandi militari Usa stimano che grazie a questi accordi soltanto per le opere e i servizi nella base di Aviano, proprio quella da cui partì l’aggressione imperialista all’Iraq, i "contribuenti americani hanno risparmiato circa 190 milioni di dollari".

Nel rapporto "Defense Infrastructure" , consegnato nel luglio 2004 al Congresso da parte dell’Ufficio governativo per la trasparenza, si legge che "nel bilancio 2001 Germania e Italia hanno dato i maggiori contributi, valutati rispettivamente in 862 e in 324 milioni di dollari".

Si tratta, spiega il rapporto, di contributi diretti e indiretti "aggiuntivi rispetto a quelli della Nato". Inoltre in base alla clausola "Returned Property Residual Value", contenuta negli accordi Italia-Usa del 1995, se una base americana chiude, il nostro governo deve anche indennizzare gli alleati occupanti per le "migliorie" apportate al territorio". Gli Usa, per esempio, hanno deciso di lasciare la base per sommergibili nucleari di La Maddalena in Sardegna: una commissione mista dovrà stabilire quanto valgono le opere e Roma provvederà a pagare. Ma non finisce qui. Dal Rapporto del Government Accountability Office della Casa Bianca si apprende che se l’Italia intende usare in qualche modo il sito entro i primi tre anni dalla partenza degli americani, Washington avrà diritto a riaprire le trattative per il "valore residuale". In parole povere, avrà diritto ad un ulteriore indennizzo.

Ieri sciuscià e "senorite"; oggi affitti gratuiti, tariffe ridotte e sgravi fiscali. E’ il prezzo che noi italiani dobbiamo continuare a pagare per la "liberazione" dal lupo cattivo "nazifascista". Ma il caso Dal Molin ha aperto gli occhi a molte persone e qualcosa si sta finalmente muovendo. A nord e a sud della nostra penisola si moltiplicano di giorno in giorno, di ora in ora, i segnali di "risveglio". E’ di questi ultimi giorni la notizia della "ricomparsa" sui muri di alcune città della Campania, una delle regioni dove la presenza di basi americane è più significativa, di un vecchio slogan di Giovane Europa e di Lotta di Popolo che recitava così: "Non sarà oggi, sarà domani ma butteremo a mare le basi americane". Che si tratti del risveglio definitivo?

2007-03-06 01:36:47 · answer #1 · answered by Anonymous · 1 0

perchè non ci domandiamo anche chi paga i terreni per la costruzioni delle moschee? e chi paga per rifare i campi nomadi che loro poi continuano a distruggere? Poi, le prime servono per indottrinare contro di noi e i secondi per far vivere decentemente quelli che poi vanno in giro per derubarci per le strade e nelle nostre case. Riflettete!!!

2007-03-06 08:42:06 · answer #2 · answered by camilla viola 7 · 4 2

concordo pienamente con la risposta di camilla viola e non aggiungo altro....

2007-03-07 04:22:40 · answer #3 · answered by yuta 5 · 1 0

Come ben sai, "patti bilaterali segreti tra Usa e Italia che impongono al nostro paese di pagare quasi mezzo miliardo di dollari l'anno per le spese di manutenzione delle basi militari americane sul nostro territorio, sono sconvolgenti e testimoniano una volta di più dell'inaccettabile rapporto di sudditanza che lega l'Italia agli Stati uniti"

Questa cosa esiste da quando l'Italia ha perduto la guerra- essendo
Mussolini alleato alla germania nazist -ed essendo intervenuti alla fine gli USA a completare l'opera di liberazione da parte dei partigiani.

Quello che invece non sapevo è questa altra parte del "contratto".

"mpongono in questo caso, oltre alla presenza di basi straniere sul nostro territorio, anche l'onere di mantenerle a spese dei contribuenti italiani, che si ritrovano a loro insaputa a finanziare tariffe, trasporti e servizi gratuiti ai soldati americani e alle loro famiglie».

«Ma quello che fa veramente indignare - incalza Bulgarelli - è la notizia che in base all'intesa bilaterale i sovvenzionamenti del governo italiano non cesserebbero neppure nell'ipotesi della chiusura delle basi, poiché grazie a una clausola denominata "Returned Property - Residual Value" gli Usa vanterebbero un diritto di indennizzo da parte del paese ospitante perché la presenza delle basi avrebbe valorizzato i territori dove esse sono state insediate! Si tratta di una vera e propria provocazione, se si pensa alla devastazione ambientale che molte di queste basi hanno comportato, come nel caso di quella della Maddalena, e ai rischi per la popolazione derivanti dalla presenza di centinaia di testate nucleari"

Veramente sconcertante, dopo oltre 55 anni dalla fine della guerra.

2007-03-06 10:05:03 · answer #4 · answered by roberto 3 · 1 0

le paghiamo noi...e pantalone paga!!!!

2007-03-06 11:46:56 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

Non credo che l' aspetto economico della questione possa costituire un motivo perchè la base non venga ampliata. Anzi......
In un altra città come Livorno, che non può essere considerata proprio di destra, esiste da sempre Camp Darby che occupa un area vastissima all'estremità della periferia nord .Non credo che i livornesi, gente intelligente e pratica, sarebbero molto contenti se la smantellassero.

2007-03-06 10:57:39 · answer #6 · answered by fbianchi31 5 · 0 0

Io non sono interessata a polemizzare ma sono sicura che le spese sono a carico degli U.S.A , i quali assumono sempre personale italiano per le varie attività amministrative,di catering ,ecc.-
Gli abitanti dell'isola della Maddalena,che hanno tanto battagliato perchè la base americana andasse via,ora stanno piangendo per il lavoro perso!!!! Valli a capire!!!

2007-03-06 06:11:50 · answer #7 · answered by mimmabellissima 6 · 2 2

Le basi NATO viene pagata in % dagli stati membri della NATO...
in base ad accordi...
In ogni modo credo che chi si accollano la % più alta sono lo stato che "ospita" la base e gli USA...

Per quella di Vicenza una elevata % la paghiamo noi... ^_^

Bye

2007-03-06 06:09:21 · answer #8 · answered by Liz F 6 · 0 0

E chi vuoi che le paghi? Ovviamente noi tutti con le tasse!!!

2007-03-06 05:58:49 · answer #9 · answered by luis67user 6 · 0 0

Se sono neri come gran parte della popolazione yenkee non hanno bisogno di abbronazrsi. Il resto é il tipico atteggiamento vassallo del qule troppi vanno fieri.

2007-03-06 08:17:46 · answer #10 · answered by Laura C '81 6 · 0 1

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