La croce ansata
E’ conosciuta anche col nome di Ankh, croce Egizia o di Ekh. E’ una croce a T coronata da un cerchio, da un ovale e in alcune rappresentazioni da un serpente che si attorciglia (il serpente è il simbolo della saggezza e se si morde la coda formando un cerchio è simbolo dell'eternità). La forma della croce ansata ricorda una chiave e per questo viene chiamata anche Chiave della Vita o Chiave del Nilo. Rappresentazione simbolica della vita e della sopravvivenza dopo la morte, ma anche di fecondità, spesso viene rappresentata nelle mani degli dei, come nel culto del Sole Aton nel monoteismo di Ekhnaton o dei faraoni, per indicare che la prosperità ha caratterizzato il loro regno. In epoca cristiano-copta antica, in Egitto, la croce ansata divenne il simbolo della vita eterna che viene donata all’uomo per mezzo del sacrificio di Cristo.
Ciao.
2007-03-05 20:51:26
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answer #1
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answered by Bruno A 6
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La 'chiave della vita' o 'croce ansata' è chiamata Ankh e rappresenta appunto la vita. Se si considera come vista dall'alto, ti accorgerai che il cerchio rappresenta la parte dell'antico sandalo egizio che si stringe attorno alla caviglia, mentre il braccio laterale si fissa alla tomaia e quello verticale arriva alla punta del sandalo. Perchè proprio un sandalo? Perché gli antichi egizi consideravano la vita come un cammino da percorrere.
2007-03-05 22:05:19
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answer #2
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answered by Utopista 3
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Esiste anche un altra interpretazione:
Il braccio lungo indica la vita con un inizio ed una fine, il braccio corto la morte e l'ansa la vita eterna dopo la morte con il cerchio inteso come simbolo di infinito.
2007-03-05 20:52:57
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answer #3
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answered by dottor K 7
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era una specie bussola del cielo dove guardando dal buchetto e usando le estremita della croce riuscivano a orientarsi verso qualcosa fuori dall atmosfera, forse il giusto momento per telecomunicare
2016-04-03 08:14:02
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answer #4
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answered by ? 4
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Il significato originale della Croce Ansata deriva dal simbolo geroglifico che indica la Vita. Nell’antico Egitto gli Dei venivano rappresentati nell’atto di porgere la Croce alle narici del Faraone, per conferirgli in questo modo il dono della Vita Eterna.
Essa era il simbolo della “Vita oltre la Morte” e veniva donata ai defunti perché ne proteggesse l’anima durante il viaggio verso l’ oltretomba.
Conosciuta anche come “Chiave del Nilo” si dice potesse regolarne le piene, e di conseguenza la fertilità del terreno circostante il Sacro Fiume : per questo è collegata anche ai temi della fertilità e della fecondità.
Tradotto dall'inglese....perciò potrebbe essere un pò...sballata...(è opera del programma traduttore..non è che potevo mettervi li e tradurre tutto...perciò siate pazienti)
Un'altra teoria vorrebbe l'ankh come simbolo dell'aurora, col cappio che rappresenta il Sole che sorge sopra dell'orizzonte che a sua volta è rappresentato dalla traversa.
La sezione verticale sotto la traversa sarebbe poi il percorso del sole
Wolfhart Westendorf sentì lo associò invece con l'emblema di tyet, o il" nodo di Isis." Lui pensò che ambo erano cravatte per cinture cerimoniali.
Winfried Barta connesse l'ankh con l'accartocciamento reale nel quale fu scritto il nome del re, mentre altri l'hanno identificato anche come un fodero di pene. La presenza di un disegno che assomiglia ad un triangolo pubico su un ankh del regno Nuovo che Copre tutte le basi con un ankh, djed ed essere-scettro come un amuleto sembra lasciare spazio all'idea che il segnale può essere un simbolo specificamente sessuale. Infatti, alle guide in Egitto oggi piace dire ai turisti che il cerchio alla cima rappresenta l'organo sessuale femminile, mentre il ceppo al fondo l'organo maschile e la linea attraversata, i bambini dell'unione. Comunque, mentre questa interpretazione può avere una tradizione lunga, non c'è nessuna ricerca dotta che suggerirebbe tale significato esatto.
Gli ankh, su dei muri di tempio in Egitto Superiore potrebbero simboleggiare anche acqua in rituali di purificazione. Qui, il re starebbe in piedi tra due dei, uno di chi era Thoth di solito, come loro lo versarono su un ruscello di libagioni rappresentato da ankhs.
E' interessante sapere che la parola ankh fu usata più avanti per gli specchi da almeno il Regno Medio, e che davvero, molti specchi furono plasmati nella forma di un segnale di ankh. Vita e specchio di morte l'un l'altro, ed in alcun numero di religioni antiche, specchi furono usati per Cortei di Dei con ankhs nella Valle degli scopi di Re della divinazione.
La croce ansata, ovvero il segno Ankh, è considerato per antonomasia il simbolo della vita. Questo onnipresente archetipo, che si presenta come una T sormontata da un ovale, ha una sorte simile allo Djed, nel senso che il suo vero significato è ancora – a dir poco – incerto. Soffio vitale, chiave della vita (?!), legaccio, sandalo, nodo magico… nelle raffigurazioni è spesso tenuto in mano dagli dèi o dal Faraone, che lo impugnano nel cavo dell’ovale; talvolta, addirittura, viene imbracciato all’altezza del gomito, con il braccio piegato, proprio come si fa con una borsetta da donna. Tenendolo per il manico e avvicinando l’ovale al naso della persona raffigurata, un dio, il Faraone, o il Sommo Sacerdote, potevano infondere la vita a questa.
La scena che riproduce il rito dell'apertura della bocca, presente in ogni tomba egizia, ha immortalato nei millenni ciò che veniva veramente fatto alla mummia prima della chiusura del sarcofago, tenendo questo in posizione verticale, con il feretro in piedi.
Che cosa aveva ispirato gli Egizi a disegnare l'Ankh? Generalmente i geroglifici hanno un significato omofono o sono indicativi, così da formare una forma di scrittura simile ai rebus; secondo a quale è vicino, un "segno sacro" poteva avere diversi significati, nella scrittura. Ma quando un segno sembra essere un oggetto, come in questo caso, viene da chiedersi che cosa maledizione è, o meglio era!
Andiamo per gradi: era usato dagli dèi. Lo si può osservare in mano a qualunque di loro...eccetto Osiride. Dunque, essendo morto, non poteva essere il soggetto che dà la vita, ma l'oggetto che la riceveva; impugnava invece, benché fasciato nelle bende di lino, il bastone pastorale e il flagello (i simboli della regalità). Concentriamoci ora sulla peculiarità di Osiride: si tratta dell'unico dio che muore, o per lo meno la cui morte viene raccontata con dovizia di particolari. E che dopo la morte rinasce alla vita eterna. Inoltre è interessante che la sua sposa Iside abbia concepito il figlio Horus "miracolosamente", destinandolo a regnare sull'Egitto al posto del padre, per riunirsi a lui formando un'Unità, dopo che Osiride era già morto. Ci sono molte analogie con Gesù.
2007-03-05 21:06:52
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answer #5
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answered by marius438 5
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La croce ansata chiamata Ank rappresenta più realtà esoteriche: è il sacrificio (croce) inteso come sacrificio per raggiungere la conoscenza. Difatti gli antichi Egiziani, destinati al sacerdozio venivano sottoposti per anni ed anni a dure prove in cui dovevano dimostrare il superamento delle loro paure.Il simbolo è coronato dal simbolo dell'immortalità (cerchi dell'ansa), è una chiave che apre la porta del mondo dei morti, ma anche dell'inconscio.
L'Ank assicura se portata addosso, apertura di nuove strade, la capacità di superare in modo brillante periodi di stress, e crisi.
Niente a che fare con il voodoo e con la magia nera!
2007-03-05 21:06:13
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answer #6
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answered by Kantu 3
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La croce egizia di cui chiedi si chiama "ankh", conosciuto anche come chiave della vita e croce ansata ed è un antico simbolo sacro egizio che essenzialmente simboleggia la vita. Gli dèi sono spesso raffigurati con un ankh, in mano, portato al gomito, oppure sul petto. In funzione di geroglifico l'ankh, oltre che significare "vita", assume diverse sfumature, in base al contesto in cui è inserito, sebbene sempre con caratteri mistici e religiosi.
Il significato originale di questo simbolo nella cultura egizia rimane un mistero per gli egittologi, molte ed in contrasto sono infatti le teorie che ipotizzano le origini dell'ankh. Molti hanno speculato si tratti di una rappresentazione stilizzata del grembo materno. Altri, tra cui Alan Gardiner, hanno ipotizzato che l'origine dell'ankh sia da ricollegare al laccio delle antiche calzature egizie. Questa interpretazione (la parte circolare circonda la caviglia, il laccio orizzontale si collega alla tomaia e la parte verticale è collegata con la punta della scarpa) può essere interpretata in senso mistico, tenendo presente che la saggezza egizia vedeva la vita come un sentiero da percorrere, ricco di negatività alternate alle positività, che ogni uomo percorre per giungere alla propria meta, alla propria realizzazione, intesa anche dal punto di vista spirituale.
Altre speculazioni, tra cui quella di Howard Carter, affermano che l'origine dell'ankh sia da ricollegare a una stilizzazione dei genitali umani in atto di unione, indicande quindi l'unione mistica dei due principi, il principio maschile e il principio femminile. Le due parti dell'ankh, la tau sottostante e l'ansa sovrastante, corrispondono infatti ai simboli di due delle divinità più importanti della religione egizia, Iside e Osiride. L'ansa è il simbolo isiaco, probabilmente una stilizzazione dell'utero; la tau, ovvero una croce senza l'estensione superiore del braccio verticale, è invece il simbolo di Osiride, rimandabile al fallo.
Come simbolo dell'unione dei due principi cosmici sta ad indicare anche l'unione mistica tra il cielo e la terra, ovvero il contatto tra il mondo divino e il mondo umano, nonché l'unione dei due principi intesa come generatrice dell'esistenza. La denominazione chiave della vita, oltre che un richiamo alla forma del simbolo stesso, sta ad indicare anche il significato escatologico del simbolo: l'ankh è anche infatti vita eterna, grazie alla quale l'uomo riesce a superare la morte, per giungere alla rinascita.
In quanto simbolo della vita e dell'immortalità, il suo significato è estensibile a quello di simbolo dell'universo, dato che il cosmo è pura vita, pura esistenza ed eterno alternarsi di cicli regolatori, oltre che costantemente generato dall'alternarsi di principi in eterna opposizione.
Secondo altre teorie, l'ankh rappresenterebbe lo stesso egitto: la parte superiore sarebbe il delta del Nilo e il tratto verticale sottostante il Nilo stesso, mentre le due braccia orizzontali raffigurerebbero il deserto libico, ad ovest,e quello arabico, ad est.
Infine ci sono le teorie paleo-seti per cui l'ankh ha significati collegati con i nostri creatori venuti da Sirio B e qui ti rimando a Erich Von Danisen e altri scrittori nonchè alla cultura del popolo dei Dogon.
2007-03-05 21:01:37
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answer #7
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answered by Axaskywalker 1
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la croce rappresenta la chiave della vita e rappresenta il nilo(che x loro è vita) il cerchietto è l'unione della vita (il nilo) con la terra.io lo pure tatuato su una spalla
2007-03-05 20:45:12
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answer #8
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answered by bruco60 5
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(so che è un porta fortuna),e credo fosse rivolta al loro del Dio sole
2007-03-05 20:43:06
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answer #9
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answered by Anonymous
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Si chiama Ankh, ed è la chiave del regno degli spiriti..infatti fa sempre parte dell'iconografia riguardante Anubis, che ne ha una sempre in mano..
2007-03-05 20:50:35
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answer #10
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answered by thgildnakrad 4
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