La fede puo’ essere pericolosa?
Tutte le emozioni comportano un rischio perche’ le emozioni inebriano la logica. Per esempio, l’amore induce difesa; la difesa induce gelosia; la gelosia induce l’odio; l’odio induce l’ira; l’ira induce la violenza. Ma le emozioni non vanno represse - vanno capite. Se non scopriamo perche’ ci assaltano e da dove vengono, le emozioni ci controllano. E’ un po’ come essere alla guida dell’auto in piena autostrada e perderne il controllo. Se siamo ubriachi, non abbiamo piu’ l’uso in pieno del nostro giudizio razionale e guidare diventa un rischio serio. Il sentimento della fede non e’ un’eccezione. L’amore per Dio, l’ubbidienza ad una divinita’ preferita, una divinita’ che presumibilmente ci protegge, puo’ essere molto forte. Piu’ forte e’ la nostra fede, piu’ c’inebria, magari fino ad andare in estasi. C’e’ solo un mezzo per portarci coi piedi in terra: la ragione logica.
Tutte le emozioni, se non temperate dalla ragione, conducono a pensieri e comportamenti irrazionali. Uno non puo’ mai sbagliare perche’ e’ un “estremista della ragione” -- la ragione logica non causa mai danni, ne’ a se stessi ne’ agli altri. Uno non sbaglia perche’ ha usato troppa ragione logica – uno sbaglia perche’ non ne ha usata a sufficienza. Solo le azioni basate sulle emozioni possono mettere noi e gli altri in pericolo. Ecco perche’ l’estremista religioso e’ pericoloso.
Ma l’estremista religioso e’ proprio colui che non vuole essere ipocrita. E’ colui che vuole seguire coerentemente la fede fino in fondo. Colui che vuole vivere la fede e metterla in pratica. Siccome la religione ci insegna prima di tutto a vivere secondo la fede, ossia vivere seguendo quello che Dio vuole da noi e non per servire il nostro interesse, per essere coerenti, e quindi non ipocriti, dobbiamo dimostrarlo in pratica. Dobbiamo partire dal presupposto, e quindi dall’atto di fede, che quello che Dio ci chiede per servirlo e’ necessariamente razionale, logico e giusto. In questo Dio ci chiede di sottometter la nostra ragione alla fede. La fede ci vieta di giudicare la volonta’ divina, poiche’ la premessa stessa della fede e’ di accettare in assoluto che Dio e’ buono e che quello che vuole e’ solo per il nostro bene, anche se la nostra ragione potebbe contraddire la fede. Dunque la fede e’ quel sentimento che vuole farci pensare ed agire evitando l’uso della ragione. Per applicare la fede, tanto piu’ essa contraddice la ragione, tanto piu’ siamo coerenti se seguiamo la fede ed ignoriamo la ragione.
Si sente spesso dire che si deve essere religiosi, ma moderatamente. Ma questo concetto equivale a dire che bisogna essere onesti ma moderatamente, che se ci conviene, rubare un po’ e’ coerente con la nostra moralita.’ O Dio esiste e la nostra vita non e’ per noi ma per il Suo servizio; o Dio e’ un’immaginazione primitiva e la nostra moralita’ e coerenza ci vengono date da come ragioniamo. La moralita’ si scopre solo con la ragione. La ragione ci permette di distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. La fede e’ impotente per scoprire la realta’ perche’ la fede e’ solo un sentimento confortevole.
2007-03-01 04:22:15
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answer #1
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answered by DrEvol 7
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Suppongo sia per usanza, per abitudine, perchè "lo fanno tutti".
Ho già dimostrato e stradimostrato (e sono pronto a farlo ancora) come tradizione umana e Bibbia siano talmente in contrasto che non si possono minimamente avvicinare, perchè immancabilmente se si accetta uno si rifiuta automaticamente l'altro.
2007-03-01 12:18:34
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answer #4
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answered by HK 6
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