Avete già vissuto un'odissea? Raccontate ...

Question

Era una macchina comoda e spaziosa per il concetto di spazio che si aveva allora. Partimmo da B... presto la mattina. Sull’imperiale erano già stati legati i bagagli, il portabagagli era pieno, mio padre aveva già fatto la sua scenata abituale prima delle grandi partenze. Dovevamo soltanto disporci nella mitica 403 secondo uno schema già collaudato: mio padre al volante, mamma nel posto del passeggero e i sei figli dietro, quattro seduti e due sulle ginocchia. La più piccola, però, passava spesso davanti sulle ginocchia della mamma per poi tornare dietro, scatenando la furia di chi guidava.
“Pensi che pioverà?” chiese mia madre. Fateci caso: è sempre la donna che chiede all’uomo una previsione meteorologica, mai il contrario.
“No, oggi ci sarà un sole che spacca le cipolle!” rispose mio padre, felice di aver potuto piazzare la battuta preferita di un tipo di Sorso – o di Sennori?

Insomma si trattava di uno che in famiglia era celebre per la sua soluzione originale alla sbornia (“Due cachi e mi passa tutto”). Alle nove, un po’ dopo Solenzara, diluviò. La macchina si fermò proprio in salita. Io e mio fratello scendemmo, e con tutte le nostre forze di adolescenti spingemmo prima in salita, poi sul tratto pianeggiante e infine in leggera discesa fino a quando la macchina poté essere lanciata e il suo motore si fece risentire. Inzuppati.

A Bonifacio, poco prima di prendere il traghetto per Santa Teresa di Gallura, il rito della schifezza: mio padre, che doveva assolutamente mangiare, altrimenti, come diceva mamma “ddi sattada su coru” (gli saltava il cuore), prendeva dal cestino il Roquefort, che sarebbe la Gorgonzola francese, e ne spalmava il pane non senza lasciare cadere qualche briciola di formaggio sul suo sedile. Finito il formaggio passava al clou: le aringhe. Le prendeva con le mani… Va bene vi risparmio il resto, compresa la pausa pipì lungo la strada.
Sardegna. A quei tempi si passava per il Monte Limbara. L’estate ci sembrava più calda che in Corsica, e poi quelle curve… “Frimadia Ferdinandu!” Vomiti a catena. E il motore che fondeva! Ci fermavamo di tanto in tanto a quelle fontane di montagna, generalmente disposte nelle curve più ampie, per aggiungere acqua al radiatore, riempire le nostre bottiglie e parlare di acqua fresca con gli altri automobilisti che si erano fermati per i nostri stessi motivi.

La stanchezza si fece sentire. Qualcuno sbadigliò, poi s’addormentò, poggiato su un fratello, una sorella o tra le braccia della mamma che con una ninna nanna finì con l’addormentare tutti gli altri. Eravamo diretti a Ruinas, il paese di mio padre, e la strada era ancora lunga. Fu forse in quella fase del viaggio che avvenne la trasformazione: come al solito, la macchina si ricordò che in fondo era soltanto un asino, con le ruote, ma comunque un asino che conosceva la strada di casa e che ci avrebbe, ancora una volta, portati a destinazione sani e salvi.

Answer 1

Undici ragazzi dai 18 ai 24 anni. Si decide di fare una vacanza a Mykonos all'insegna del risparmio, quindi si risparmia anche sul viaggio. Niente volo diretto.
Partiamo il giorno del mio compleanno alle 5 del mattino, siamo a Malpensa 3 ore prima del decollo. Nel gruppo ci sono delle persone che non hanno mai volato, tra gocce tranquillanti e giaculatorie sull'aereo, tra insulti degli altri passeggeri per la sfiga che portiamo e per quelli già ubriachi arriviamo ad atene.
Recupero bagagli.. dobbiamo attraversare la città. Destinazione Pireo. Quasi due ore di autobus in piedi, al caldo, gente che canta canzoni popolari, gente accasciata sulle valige. Arriviamo al porto e ci facciamo fregare. Spendiamo un sacco di soldi per un traghetto che dovrebbe essere diretto. Eh si.. dopo 7 ore di traghetto e 4 fermate arriviamo alle 9 a Mykonos. Sul traghetto si vede di tutto,spacciatori, ragazzine ubriache che cercano i primi approcci sessuli con ragazzi altrettanto ubriachi. Finalmente vediamo l'autobus del Paradise.. (famoso campeggio.. con annessi bungalows). Arriviamo e non ci sono bungalows a sufficenza per tutti. Stiamo 3 ore alla reception... Alla fine ci dicono che hanno trovato la sistemazione per tutti. Che bello! Ho così voglia di una bella doccia e di rilassarmi un po' nel letto...
Per arrivare al mio bungalows devo passare per una stradina, a destra i bagni pubblici (per fortuna io non ci devo andare), a sinistra la fosse biologica e tende ammassate una sull'altra...
Ecco i nostri bungalows.. azz sembravano casette dei polli, in compensato col tetto il lamiera, una rete al posto della finestra e lo spazio per il letto. Nient'altro. Credo che un loculo sia più spazioso. Ovviamente niente bagno. Fuori dalla mia porta c'è un bidone della spazzatura pieno di bottiglie... disperazione. Mi metto a letto senza cena, dopo una doccia in un bagno pubblico, distrutta e disperata. Dove sono capitata? Cerco di dormire. Appena chiudo gli occhi inizia la musica. La sento sotto il letto. Tutto trema, anche le lenzuola. Per fortuna che le porto sempre.
Riesco a cogliere il lato positivo della musica che culla i miei sogni... uno viene a fare pipì sotto la mia "finestra", sento gli schizzi contro la parete...
Dieci giorni così... con gente nuda che dorme nei loculi con la porta aperta, ragazze che fanno sesso in piscina con 400 persone intorno, dj nudi sul bancone del bar con un elefantino rosso proprio lì. Musica dalle quattro del pomeriggio fino alle otto del mattino...Sono tornata con una gran voglia di vacanza!

Answer 2

Corrosi, unti e bisunti dai lunghi anni trascorsi nel deserto a predicare la Verità e l'Amore, io e Priscillo, il mio somaro decidiamo finalmente di concederci una piccola vacanza.
Ci avviamo quindi verso il Mar Rosso, con poco o niente dietro perchè il Signore ci provvede di tutto durante il nostro cammino, manna per me e carote per lui.
Incontriamo una strana tribù di beduini che vedendoci arrivare si spaventa e scappa, ma dopo un pò ci accorgiamo che hanno deciso di seguirci, insieme ai loro cammelli.
Mi fermo alla solita roccia nel deserto che col trucco della bastonata comincia a gettare fuori acqua e quelli alla vista dell'acqua accorrono, mi dicono qualcosa che non ho il tempo di tradurre e si mettono a bere tutta l'acqua insieme ai loro cammelli.
Non facciamo in tempo a dissetarci io e Priscillo che la roccia ferma il suo zampillo e di acqua non ce n'è più!
Pentiti e contriti riprendiamo la nostra marcia durante la notte, sperando che non ci vedano e perdano le nostre tracce.
Arriviamo nella piana della manna e delle carote, ma prima che cominciamo a sfamarci ecco arrivare quella banda di peccatori impenitenti, gridano "Moshè Dayan, Moshè Dayan" e si sbafano tutta la manna e le carote!
Io e Priscillo ci guardiamo e cominciamo a ragliare tutti e due disperati verso il cielo, sperando in un intervento risolutivo che purtroppo il Capo non ci concede.
Finalmente arriviamo al Mar Rosso, dove mi viene un'idea per liberarmi di quegli importuni che ci perseguitavano: il guado del Profeta, un vecchio posto dove qualche volta si ritirano le acque per un breve periodo.
Arriviamo al guado e fortunatamente il periodo è quello giusto: è praticabile!
Alla vista del guado quella truppa di disperati ci si infila in mezzo di gran carriera, neanche avessero un esercito che li rincorreva alle spalle.
Arrivati sull'altra riva si accorgono che eravamo rimasti sull'altra sponda e stavano quasi per tornare indietro, ma il guado si richiuse e fortunatamente rimasero tutti dall'altra parte.
Inutile dire che da quel momento in avanti io e Priscillo passammo proprio delle belle vacanze senza quello stormo di disturbatori.
Cosa volessero poi non l'ho mai capito!

Answer 3

Sì, la vacanza in Spagna è stata un'odissea.
Ecco un breve indice prima dell'uscita del libro (non ho ancora iniziato e se voglio raggiungere i 24 di Omero, mi sa che ci metterò un po'):
1) la partenza:
arrivo a Milano centrale;
treno in ritardo (2 ore);
viaggio fino a ventimiglia;
il ladro ci blocca;
arrivo in Francia e cambio di treno;
Barcellona e i treni spagnoli;
Alicante;
il tassista pazzo;
arrivo in hotel e ricerca delle amiche scomparse;
2) inizia la vacanza:
le meduse;
il portoghese;
la retata della polizia;
porte a vetri;
scazzottata fra inglesi;
il francese ubriaco;
il gioco delle tre carte;
piercing;
3) ritorno a casa:
non suona la sveglia;
svelti, il pullman;
il treno ad Alicante (3 ore di fila);
fermata sbagliata;
Barcellona e la sua notte;
treno per Milano;
finalmente a casa;

Answer 4

se vuoi ti racconto la mia vita o se vuoi odissea cosi' ti consoli......baci

Answer 5

Io i sogni non li ricordo.Veramente in gamba a ricordare tutto!°

Answer 6

io la mia odissea l'ho vissuta 2 volte...una volta in viaggio verso la jamaica.....10 ore di attesa all'aereoporto di maimi....chi dormiva qui chi dormiva la...ogni 20 minuti ci comunicavano il n° del gate poi arrivati li niente....premetto che l'aereoporto di maimi ha 40 gate mi pare.....dopo aver girato tutto l'aereoporto per 10 ore saltando da gate gate....riusciamo a salire in aereo...e che areo....penso il + vecchio mai visto...un fumo denso non ci permetteva neanche di vedere i numeri dei posti...senza luce....e la cosa che ci spaventava di + era che il tipo che c'aveva comunicato dieci volte il n. nuovo del gate era lo stesso che ci aveva fatto accomodare in aereo, lo stesso che aveva controllato i biglietti e lo stesso che è passato per controllare i bagagli....ad un certo punto cè venuto il dubbio che bel rastone molto molleggiato e (fumato) prendesse anche i comandi del volo........be non vi dico che volo.....saltelli, balzi e qualt'altro..in tutto l'aereo eravamo 5 bianchi tra una cinquantina di facce nere che ci guardavano divertiti per come ce la stavamo facendo sotto....l'atterraggio è stato il momento migliore....tutti volevamo scendere al + presto....ma non sapevamo cosa ci aspettava.....all'aereoporto m.bay era tardissimo 4 di notte..forse tra fuso orario. ritardo e le 10 ore del volo dall'italia miami non sapevamo + neanche che giorno fosse....
be c'erano degli addetti stdaiati a terra, il ns assistente hotelplan enesistente....fumo dovunque (ganja) e naturalmente ufficio immigrazioni chiuso...be noi 5 "bianchi" siamo rimasti dentro l'aereoporto finche un tipo dall'aspetto balordo c'ha rovistato nelle valige...timbrato i passaporti....pensavamo fosse tutto li e invece. no......il trasfer che doveva portarci all'aereoporto si era stancato di aspetttare, 10 ore di ritardo sn tante e ha ben pensato di andarsene....e cosi ci siamo ritrovati soli nel parcheggio dell'aereoporto....che dirvi io ero cosi stanca che non pensavo neanche ma già qualcuno cominciava a piangere...quando il tizio dopo qualche ora si è presentato..c'ha lanciato le valige su un furgone...dalle serie di gim carry...e c'ha fatto salire senza storie.è schizzato via a 100 all'ora per quelle stradine allucinanti facendo slalom tra granchi e manguste che all'alba affollano la strada.........finestrini splancati tutto che volava all'interno del mezzo...io ridevo ridevo penso + per stress o per i fumi che per divertimento.......la guida a sx ci faceva sembrare che dovessimo schiantarci da un momento all'altro........ma invece dopo un ora e mezzo di "parige dakar" siamo giunti sani e salvi in albergo.....io sole era già sorto e....be finalmente ho visto il paradiso che tanto avevo sognato!!!!!!

ps: il tipo dell'hotelplan lo dobbiamo ancora vedere!!!!!
live jamaica


un'altra odissea è stato i mercatini di natale a monaco qs anno......14 ore di pulman bloccata in autostrada con il virus gastro intestinale.....non sto a raccontarvi ma immaginate......

Answer 7

lino ma che ti e' successo questa notte??