Prova con questa:
Ma aldilà di tutte le riflessioni, dei sogni, e delle fantasie che spesso siamo portati a considerare progetti, l'attaccamento a quello che per il resto del mondo può apparire come un semplice peluche, un giocattolo dimenticato in una cantina, un inutile "abitante di soffitta", è per me, molto più importante di un semplice ricordo. E' un "generatore di emozioni". O per lo meno questo mi viene in mente, percependo il sentimento che provo per quella bimba con il suo prezioso peluche. Mi ritrovo a provare tenerezza, non per me stessa, ma per quella bambina che era in me. Come se nelle diverse fasi che segnano la nostra evoluzione individuale, attraversassimo un percorso di trasformazione che ci porta ad essere persone nuove. Può sembrare un discorso complesso, o forse illogico e insensato, ma quando tengo fra le mani questo oggetto inanimato, è come se osservassi una vecchia fotografia, con i colori sbiaditi, guardando, come se fosse un'altra, la bambina con gli occhi pieni di sogni che ero. Tutto ciò è fonte di motivazione, tenacia entusiasmo e speranza. Un motore che mi incentiva ad inseguire i traguardi e le mete che mi sono prefissata, con la convinzione che fra qualche anno, prendendo in mano un diario, o chissà quale altro vecchio oggetto dimenticato, riveda la foto, dai colori sbiaditi, e una ragazza con gli occhi pieni di sogni, alla quale essere riconoscente.
potrebbe andare, ma non so in che classe sei. L'ho pensato per una 2° superiore.
2007-02-27 05:17:55
·
answer #1
·
answered by prpesmn 5
·
0⤊
0⤋
scrivi qualcosa di forte, tipo: - io sono la ragazza che ha vissuto tutto questo (qst pezzo è bale, lo so), x qst nn cambierò x nexuno, ki mi vorrà deve accettarmi ed infine: se provate a prendermi in giro x il peluche, vi prendo a cuscinate in faccia -
nn è il maximo, ma cerca di essere forte e magari divertente...forse alla tua prof piacerà.
2007-02-27 04:49:29
·
answer #2
·
answered by lyberty93 1
·
0⤊
0⤋