Naturalmente parlo di una sana ed equilibrata sensibilità, non di un esistenzialismo esasperato e fine a se stesso.
Lo chiedo perchè la mia impressione è che la sensibilità non porti nessun vantaggio nei rapporti con gli altri e che cmq non sia poi molto apprezzata o considerata. Insomma, che i/le superficiali simpatici e magari pure un po' stronzetti cmq se la passino molto meglio in generale nei rapporti con gli altri di chi è sensibile...
2007-02-26
23:17:59
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8 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Relazioni e famiglia
➔ Amici
@dislikeonions:grz x la risposta e complimenti per il nick :).Postilla al limite dell'ot:le donne raramente si confidano con gli uomini (a meno che non siano omosessuali) perchè questi ultimi solitamente pensano subito che,se lo ha fatto,è perchè ha un interesse speciale per lui,mentre una donna di solito,se un uomo le confida qcosa di m privato,nn pensa immediatamente ed automaticamente che lui abbia un interesse speciale per lei.Sarebbe un bello spunto per un'altra domanda.
2007-02-28
19:25:03 ·
update #1
è vero che chi se ne frega magari vive meglio,ma secondo me è preferibile essere sensibili in giusta misura,si è più umani..=)
2007-02-26 23:26:04
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answer #1
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answered by Anonymous
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Sì, la sensibilità è apprezzata, secondo me. quelli superficiali se la passano meglio solo apparentemente ma non sono in grado di costruire niente di duraturo pechè sono appunto superficiali. Avere tante persone che ridono alle tue battute e che ti fanno sentire il leader, non vuol dire passarsela bene. Sono altri i valori che si apprezzano in una persona e la sensibilità è la più importante.
2007-03-02 06:43:26
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answer #2
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answered by ... 4
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Mah...nessun vantaggio non direi, semmai porta a risultati diversi nei rapporti con gli altri. Se lo stronzetto se la cava meglio di solito è perchè sa "vendersi" meglio mentre il sensibile di solito è anche un pò fragile. A parità di comportamenti altrui la differenza è che dove lo stronzetto se ne frega e continua per la sua strada il sensibile si pone il problema e, se va male, ne soffre pure. Certo difficilmente il sensibile viene considerato quando gli altri sono di buon umore e han solo voglia di ridere, scherzare e divertirsi. Ma...c'è un ma: non sempre gli altri han voglia di essere allegri, magari han dei problemi, magari vorrebbero parlarne o anche solo sfogarsi con qualcuno...ed è qui che si accorgono della necessità di interagire col sensibile. Già, perchè lo stronzetto non ti sta ad ascoltare, non ti dà consigli, tende a minimizzare e sminuire i tuoi problemi, se va male ti dice che hai solo p...e o che ti fai s...e mentali. Ed ecco che in questi casi chi ha fama di sensibile viene cercato, perchè sa ascoltare e confortare. Non tutti gli son poi riconoscenti ma molte persone tornano poi da lui. E magari chi davanti agli altri finge e indossa una maschera davanti a lui la toglie, perchè sa che con lui può permetterselo. Capita così che a lui si confidino cose che ad altri non si direbbero mai, sicuri di potersi fidare, e si torni a cercarlo...
2007-02-28 20:06:45
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answer #3
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answered by dislikeonions 3
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I menefreghisti e le persone meno sensibili vivono senz'altro meglio, ma quanto li apprezziamo come persone? Poco direi, io apprezzo molto di più una persona sensibile e non superficiale.
2007-02-27 08:19:13
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answer #4
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answered by Anonymous
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In tutta sincerità mi sfugge la sfumatura da te suggerita con “equilibrata sensibilità ” e mi sfugge anche il paragone con “un esistenzialismo esasperato e fine a se stesso”; non credo di aver compreso a pieno il senso della domanda, anche perché la chiusura della tua domanda è una conclusione profonda ed amara. Se ad ognuno di noi venisse posta la domanda: “come vorresti essere?”, quale sarebbe lo stereotipo che finiremmo con il riproporre rispondendo? Mi sorge un dubbio, forse ognuno di noi in fondo al proprio cuore (?) desidera essere diverso da come è in realtà ? Forse ognuno di noi si ritiene dotato di un grado di sensibilità maggiore rispetto a quello di cui sono dotati coloro che ci circondano? Forse ognuno di noi anela in cuor (?) suo solo a “piacere”? Forse ognuno di noi finisce per avere di sé un’immagine più o meno positiva a seconda della simpatia che finisce per suscitare negli altri o per il palese apprezzamento che riscuote in chi lo circonda? Meglio superficiali, simpatici e magari un po’ stronzetti… Non lo so, in tutta onestà non lo so proprio: saremmo felici essendo poi così? Il guaio è che noi valutiamo il grado di felicità degli altri con il nostro metro, mi spiego: se una situazione ci fa star male e se riteniamo che una persona X in quella identica situazione non proverebbe alcun fastidio perché lo riteniamo dotato di un grado di sensibilità inferiore al nostro, finiamo con il concludere che X è più felice di noi. Ma abbiamo provato a chiederglielo? Sappiamo se veramente è felice X? Se non viva anche lui disagi e dubbi come tutti?
Io ritengo che sia fondamentalmente azzardato valutare la felicità (peraltro cosa di per sé molto volubile e caduca) altrui con la nostra testa ed il nostro modo di pensare, ovvio posso sicuramente sbagliarmi.
Quanto alla “distribuzione di corazze” suggerita da “commessa”, l’idea in fondo non sarebbe proprio male, ma giunge un giorno, un luogo ed una persona alla quale non potrai che mostrare ciò che hai sotto quella corazza, ciò che realmente sei, anche nella tua fragilità e nelle tue mille insicurezze.
Io sono pugliese e giù da noi il pane migliore è dotato di una scorza tenace e croccante, ma di un cuore morbido e saporito, ma questo lo scopri solo mordendo con forza e superando quella corazza. Giunge il giorno in cui si dice addio alle armi o agli strumenti difensivi… dovremmo imparare ad avere rispetto per la sensibilità di tutti, anche dei tifosi, ogni cosa può essere un mattone su cui poggiare qualcos’altro.
2007-02-27 07:58:03
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answer #5
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answered by Fahrenheit451 5
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Questa società è fatta per superbi, arroganti, presuntuosi, decisi, carismatici, impusivi, irrispettosi, egocentrici, bastardi etc. etc.
La sensibilità, l'umiltà, il rispetto etc. sono disposizioni NON RICHIESTE e spesso controproducenti.
E' triste ma è così.....
2007-02-27 07:36:46
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answer #6
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answered by Anonymous
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Il bisogno dell'apprezzamento altrui non è di per sè mancanza di sensibilità?
Non sto mettendo in dubbio la tua,non fraintendere,ma anche le persone superficiali cercano l'apprezzamento degli altri,quindi la differenza sta nella tattica usata(essere sensibili o stronzetti)per acquistare più approvazione..
Capita spessisimo anche a me,ma spesso mi rendo anche conto di essere sensibile solo quando non voglio lodi,apprezzamento o considerazione da nessuno,perchè smetto di giudicarli in base a quanto mi danno o possono darmi...solo in quel momento sono sensibile ai loro problemi,le loro gioie e quant'altro,perchè non sono distratto da me stesso...
2007-02-27 07:33:31
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answer #7
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answered by Banjo 2
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Ahimé
dovrei dare una risposta un po' sfiduciata..
Purtroppo la sansa sensibilità, quella che ci fa percepire le impercettibili sfumature della vita, si sta rivelando un'arma contundente a doppio taglio.
I un paese dominato dai furbi, dove il massimo della sensibilità è segnato dal pianto di un ultrà per la sqadra del cuore che perde, avere il cuore aperto alle sensazioni è ormai sempre più pericoloso. Insomma si, il rischio è di farsi molto male.
Che dobbiamo fare? Si dovrebbero distribuire corazze a tutti? Purtroppo i sensibili continuano a bruciarsi.
2007-02-27 07:26:10
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answer #8
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answered by commessa 3
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