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Nel richiedere il numero di partita iva,per l'inizio di una attivita' nel settore della ristorazione,e' necessario indicare anche la via del locale.
In pratica non ho ancora trovato il locale,ma vorrei cominciare a chiedere la partita iva.

2007-02-26 19:53:47 · 3 risposte · inviata da Anonymous in Negozi ed aziende locali Italia Roma

3 risposte

SE PUOI, NON APRIRE SUBITO LA PARTITA IVA ! ASPETTA DI AVERE UN GIRO D’AFFARI GARANTITO!

Per i soggetti marginali, che svolgono un'attività limitata a favore di pochi committenti, è sconsigliabile l'apertura della posizione IVA, sempre che si possa fondatamente sostenere che l'attività non ha ancora superato il (vago) confine dell'abitualità.

E' il caso di studenti e disoccupati che, in attesa di trovare un lavoro stabile, svolgono prestazioni di lavoro autonomo a favore di uno o più soggetti, cedendo alla richiesta del committente (a volte posta in termini ricattatori, al solo fine di evitare azioni legali per ottenere il riconoscimento di un rapporto di lavoro dipendente) di aprire la posizione IVA.

I "costi fissi" legati alla tenuta di una posizione IVA sono elevati: bisogna dare l’incarico ad un consulente per la tenuta di una contabilità che, per quanto sia definita "semplificata" , semplice non è affatto (e questo costa più di un milione all’anno, solo nel primo periodo ha costi molto bassi); ci sono poi almeno tre dichiarazioni annuali da presentare (Unico, IVA e IRAP) e una miriade di adempimenti minori, dagli elevati costi umani, al limite del danno biologico, e materiali.

I vantaggi, per i lavoratori autonomi marginali, sono nulli od esigui: chi creda di entrare nel libero terreno di caccia dell'ottimizzazione fiscale (=pagare legalmente meno tasse possibile) , se non addirittura dell'elusione o dell'evasione (=pagarre meno tasse di quelle effettivamente dovute, violando la legge), e di scorazzarci impunemente, sbaglia di grosso.

Non tutti i costi sostenuti sono deducibili, tra quelli astrattamente deducibili ce ne sono molti che potrebbero essere ritenuti dal fisco "non inerenti" in sede di accertamento e controllo (acquisti a scopo personale e familiare); infine, la deduzione di un costo sostenuto e inerente pu� "costare" al lavoratore pi� del vantaggio fiscale ottenuto, comportando un aggravio nella tenuta della contabilit� da parte del professionista (che aumenter� le sue pretese di onorario…).

La categoria dei lavoratori con IVA, poi, � (non senza fondamento) ritenuta dallo stato "a forte rischio d'evasione": tutti i programmi di accertamento di massa degli ultimi anni hanno visto come destinatari i soggetti IVA indistintamente, senza discriminare i lavoratori marginali dai grossi professionisti, con un vero studio, alcuni dipendenti e redditi elevati.

Cos�, ad esempio, sono soggetti ad accertamento in base ai "parametri" o ad accertamento induttivo (in base a "spie" di ricchezza) anche i lavoratori autonomi con IVA che avrebbero potuto allegramente risparmiarsi l'apertura della posizione stipulando un contratto di collaborazione con l'unico committente per il quale lavorano.

2007-02-26 20:09:55 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 1

no non aprire la partita iva! se per caso (e ti auguro di no!) tu non riuscissi nel tuo scopo poi sarebbe una vera guerra riuscire a richiuderla! fidati...dai tempo al tempo! per aprire la partita iva ti ci vuole solo un ora o due (a seconda della fila che trovi!)
bacioni e in bocca al lupo!

2007-02-26 20:13:59 · answer #2 · answered by emyemy87 4 · 0 1

ciao ricordati non comprare mai le scarpe prima del vestito.
io ho un locale a roma e ti assicuro che ti fanno passare la voglia di aprire.

2007-02-26 20:02:53 · answer #3 · answered by crespi_1969 1 · 1 2

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