La caverna e il femminile: fade e strie. Secondo Gagliardi l'Antro del Pipistrello, presso Cascino d'Erba, sarebbe stato usato fino ad epoca recente per riti magici testimoniati da numerose incisioni impresse nella roccia nelle quali trovano eco i lontani processi alle streghe. D'altra parte le streghe sono di casa a Magreglio nel Büs de la Stria (2188 Lo Co) o a Barni nella Grotta del Fao o Bus de la Pissalonga (2192 Lo Co); si racconta che in quest'ultima, nei pressi di un faggio gigantesco, esse si radunavano nelle notti di plenilumio a danzare. Le streghe si davano convegno anche ai Grosgalli sopra il Boeucc di Carpen (2020 Lo Co), alle Grotte del Bisbino o in Tremezzina, partendo sempre dai dintorni di Lezzeno, a cavallo delle loro scope. Il Büs de la Strea (1023 Lo Bg), ad Albino in valle Seriana, ricorda i tempi bui delle caccie alle streghe: un giorno i valligiani raggiunsero una di esse nella grotta per farla finita con le sue fatture; quando essa si sentì perduta cominciò a graffiare le pareti che da allora presentano profonde impronte sulla roccia. Il Boldori segnala che altre cavità dedicate alle streghe si trovano a Comerio (2003 Lo Va), Velate (2061 Lo Va), il Bus de la Stria a Magreglio (2088 Co Lo), Cevo (260 Lo Bs, 261 Lo Bs) e sui monti Maddalena (47 Lo Bs), Selvapiana (56 Lo Bs), Covolo (193 Lo Bs) e Denervo (85 Lo Bs).
A proposito della risorgente del Funtanin de la Tur, situata sopra Esino Lario, si racconta che una strega, installatasi nella Torre di Esino, un giorno aveva deciso di mettere in pentola un gatto nero. Forse per sbadatezza, o perchè l'animale cominciava ormai a scottarsi le zampe, ad un certo punto con un balzo riuscì a fuggire dalla prigione ormai rovente emettendo urla che di felino avevano ben poco. La cosa ebbe conseguenze spropositate: la montagna infatti si aprì e dal Funtanin de la Tur scaturì un'immane massa d'acqua che travolse l'intero paese. Il Büs de le Strie, presso Costa-Mignone in Valvestino è un pozzo di 15 metri particolarmente temuto dagli abitanti della zona convinti che sia ancora abitato dalle streghe. Quest'ultime risucchiano i curiosi che, ignari del pericolo, si avvicinano troppo alla bocca della cavità. Il Buco dei Ladri, è invece una piccola grotta orizzontale situata nel dirupo roccioso di Dosso Boscoso, sulla destra del torrente Mella, ritenuta in comunicazione con l'inferno. A questo riguardo si racconta che i contadini della zona, infastiditi dalla continua sparizione del fieno falciato dai campi, un giorno si appostarono per sorprendere i responsabili. Fu solo verso l'imbrunire che scorsero una donna seguita da tre ragazzi avvicinarsi con balzi furtivi ai mucchi di fieno appena tagliato. I contadini uscirono allora dai loro nascondigli precipitandosi con i forconi verso gli strani esseri che però, dopo un grugnito di rabbia, ritornarono sui propri passi sparendo nella direzione della grotta a fantastica velocità. I contadini, intesa la natura diabolica di quegli esseri, desistettero subito dall'inseguimento ma uno di loro, più temerario, volle ad ogni costo andare stanarli. I compagni lo aspettarono a lungo ma solo dopo molte ore udirono urla terrificanti alle quali seguì un silenzio che li lasciò angosciati fino all'alba. Fu solo allora che osarono raggiungere la grotta dove trovarono il compagno morto, con gli occhi sbarrati dal terrore, mentre dall'angusta apertura avvertivano ancora un acre odore di zolfo e carni bruciacchiate.
4. La caverna e il maschile: il diavolo, l'orco, il mago. Le grotte sono spesso associate a personaggi maschili come il mago della Ca di Vicc (2209 Lo Co) a Faggeto Lario, o quello della grotta omonima a Como (2057 Lo Co) o ancora quello del Boeucc de la Tonsa (2058 Lo Co) a Brienno. Ad orchi e diavoli sono dedicati alcune cavità come il Bus del Babau sopra Olcio (5019 Lo Co), ricordato come spauracchio per i bambini in tutto il paese, l'Unghia del Diavolo presso Canzo (2378 Lo Co), la Tana Selvatica a Grandola (2053 Lo Co), il Buco dell'Orco a Pellio (2320 Lo Co), il Boeucc del Luf a Castiglione Intelvi (2056 Lo Co) e il Buco della Nicolina (2204 Lo Co), il cui toponimo sembra essere derivato da 'nicolino', pseudonimo del diavolo... ma questa è un'altra storia..
2007-02-26 21:45:01
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answer #1
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answered by *****$t€!***** 7
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Ho letto che in Campania e precisamento a Benevento,é il paese piú antico e il rifugio di tutte le streghe,tanto che seguendo la tradizione,viene prodotto da secoli un liquore chiamato proprio "Strega"!
2007-02-27 00:23:24
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answer #2
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answered by Anonymous
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le famosissime streghe di Triora e di un altro paesino lì vicino. Catturate e imprigionate a Genova, la maggior parte mi pare vennero poi liberate. Forse su google trovi qualche cosa. Sinceramente più di tanto non so, ma una volta diedero un documentario in TV incentrato su quell'episodio
2007-02-27 00:02:18
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answer #3
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answered by jeff 5
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