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MILANO, 26 febbraio 2007 - Ieri in giro per il mondo con una palla a spicchi, oggi a casa sua a Kansas City a meditare sul futuro e domani in qualche seminario a coltivare la vocazione religiosa. Protagonista di questa virata esistenziale è Michael Watson, guardia statunitense che nella scorsa stagione ha giocato in Italia, in Legadue, con le maglie di Jesi e Castelletto Ticino (16 punti di media a partita). Devoto da sempre ("Signore aiutami a darti gloria in qualsiasi cosa faccia" era in messaggio in calce a ogni sua mail durante l'avventura italiana), lo scorso settembre, dopo avere firmato il più ricco contratto della sua breve carriera, l'illuminazione mentre era in Turchia.
Era un mercoledì sera, era nel suo appartamento in riva al mare a Istanbul quando Michael racconta di avere sentito la voce di Dio rivolgersi a lui. D'acchito cercò di evitare la voce, poi iniziò a piangere e disse alla voce: "Mi stai davvero chiedendo di rinunciare a qualcosa che amo?".

2007-02-26 05:59:24 · 18 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

La voce rispose: "Sì, se davvero mi vuoi seguire, se mi ami e se vuoi fare il mio volere nella tua vita, allora rinuncia". Watson ammette: "L'ho sentita così chiaramente, doveva esere per forza Dio perché io non avrei mai deciso di fare una cosa simile".
Il giorno dopo andò dal general manger del club e lo informò del desiderio di andarsene. Il tempo di preparare i bagagli e tornò a Kansas City: "Quando Dio chiama tu obbedisci e vai. Quella notte è accaduto qualcosa di divino". Seppur circondato da una certa diffidenza per il repentino addio al basket (unica eccezione una squadra giovanile allenata), Watson passa le sue giornate tra le letture religiose, gli impegni in un coro e attende di potere entrare in seminario: "Talvolta la lotta tra la mia volontà è quella di Dio è dura, ma non tonerò indietro" le sue parole.
Non è il primo caso che lega la pallacanestro italiano alla religione.

2007-02-26 05:59:59 · update #1

Non è il primo caso che lega la pallacanestro italiano alla religione. Tra i precedenti più eclatanti figuranano le vicende di Luca Blasetti, Angela Aycock e Simone Strozzi. Blasetti, ottimo giocatore di serie A con la maglia di Rieti, lasciò la pallacanestro per entrare in convento; vi rimase alcuni anni, poi si sposò e ora è padre di sei figli. La Aycock, vista ad Alcamo dopo una carriera universitaria di alto livello, è diventata suor Paola in un convento canadese mentre Strozzi, arbvitro di A, ha lasciato il fischietto per diventare frate missionario.

Il vostro pensiero, ciao e buona vita

2007-02-26 06:00:28 · update #2

18 risposte

Ci hai proposto esempi di personaggi famosi che si "sono arresi"alla chiamata di Dio.
Voglio anch'io presentare una "chiamata "che ci ha lasciati tutti allibiti...
Una bravissima ragazza,amica di mia figlia,studiosa,religiosa puntuale e matura negli studi, molto allegra di carattere,ha concluso gli studi con il 60/60, la massima votazione.
Iscritta all'università, ha concluso gli studi brillantemente con 110 e lode. Dopo circa un anno ha concorso e vinto brillantemente il Concorso Magistrale di Stato. Ha dovuto poi scegliere la sede per l'insegnamento ed è capitata proprio vicino a casa sua.
Genitori e fratello al settimo cielo,sembrava che avesse raggiunto la meta e...invece "Una Chiamata decisa" e la sua vita viene immediatamente sconvolta... Lascia tutto,famiglia,lavoro sicuro,avvenire brillante ed entra in convento,nello stesso Istituto nel quale aveva studiato...e dopo qualche anno ha preso definitivamente i Voti.
L'abbiamo vista raggiante,ci e' sembrata ancora più bella di quando noi l'avevamo conosciuta...
Che Meraviglia! Quale Grazia! Che Esempio!... Dio vuole i Migliori,le Persone coraggiose che sanno lasciare Tutto per seguirLo.
Queste Persone sono la Sua Gloria.
Ciao.

2007-02-26 07:06:49 · answer #1 · answered by Mimì 7 · 2 1

Hai raccontato 4 storie molto belle.Cosa dire?
Io non so se avrei avuto il coraggio di lasciare tutto. Ho studiato teologia per anni e so benissimo che, quando il Signore chiama, bisogna lasciare tutto e seguirLo, ma non è facile.
Io, per esempio, ho una famiglia che amo tantissimo e non potrei mai abbandonarla, nemmeno per seguire Lui.

2007-02-26 06:56:39 · answer #2 · answered by Maria Maddalena 4 · 3 1

ke bellezza!!!!x me è stupendo,vorrei avere lo stesso coraggio e la stessa prontezza d'animo. ciao ciao

2007-02-26 06:21:42 · answer #3 · answered by larry 4 · 2 0

ti ringrazio per averci messo al corrente di questa vicenda.
il mio pensiero è che Dio ci chiama quando meno ce lo aspettiamo e se abbiamo il cuore aperto ad accoglierlo siamo anche in grado di fare scelte radicali.
in un certo senso invidio chi ha questo dono...
la mia fede non è cpsì tanto forte, vorrei credere di più e avere meno incertezze...

2007-02-26 06:09:08 · answer #4 · answered by @nnalisa@ 3 · 3 1

Di ogni persona non me la sento di fare una regola, anche perche` a volte si trova anche l' opposto di quanto narrato. Molto conosciuto e` il comportamento di Giuda. Se uno corre dai frati, allora e` Dio che chiama. Se uno corre alla perdizione, allora e` il demonio che tenta. Se uno abbraccia una vita di dedizione al prossimo, allora c' e` la voce di Dio, se uno lascia il sacerdozio e si sposa, per quanto onesto, allora c' e` un tradimento di ideali. La verita` credo che sia insita nella volubilita` delle intenzioni e nell' incertezza di quanto sia utile fare nella vita. Non e` certamente questa volubilita` il problema, quanto invece la cosciente distruzione della propria felicita`, sia seguendo una voce ( chiamata divina ), sia seguendo una meschina tentazione ( chiamata diabolica ). Servono professionisti dello spirito che sappiano indirizzare queste anime travagliate da sbalzi di umori, mentre si assiste sovente ad atteggiamenti che tirano l' acqua solo al proprio mulino. Non tutte le conversioni hanno convertito veramente l' uomo e neppure lo hanno irrimediabilmente pervertito. Va bene non giocare piu`, ma Dio vuole quello che noi vogliamo se e` nelle scelte possibili e onestamente umane. Questo per non sentirci dire un altro giorno che Dio ci ha abbandonati se cambiamo idea in azioni possibili e onestamente corrette.

2007-02-26 21:09:11 · answer #5 · answered by giulietta 7 · 2 1

una persona ke ha così tanta fede da riuscire a rinunciare a una cosa ke ama è da ammirare ma io ho imparato ke Dio mette alla prova(tipo abramo quando x volontà divina arriva a poter uccidere suo figlio anke se poi viene fermato dall'angelo).perchè far soffrire una persona ke crede così tanto in te?ci sono tante persone ke meriterebbero di soffrire x tutto il male ke hanno fatto...cmq è stato interessante riflettere su questo argomento,hai sollevato un bel tema.ciao,ciao ilaria

2007-02-26 06:17:58 · answer #6 · answered by ^^ILARIA^^ 2 · 2 1

Non rispondo con ironia, dicendo che forse doveva fare qualche domanda in più su cosa realmente doveva rinunciare.
Dio a volte ci chiama in maniera più forte per testimoniare la nostra fede, e per farlo non bisogna necessariamente entrare in seminario.
Probabilmente gli chiedeva di rinunciare a vivere in un modo più materialista per dar spazio anched al lato spirituale, ed essere un esempio alla gente che lo segue, che si può essere anche un campione dello sport, pur vivendo una vita di fede e condividere la propria testimonianza cristiana nella propria quotidianetà, seguendo i principi del vangelo verso il prossimo.
In ogni modo, se lui ritiene che questa sia la scelta giusta, gli auguro di viverla con la pace necessaria e non come una rinuncia che lasci l'amaro in bocca

2007-02-27 02:35:22 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 1

Potrei credere anche a questa voce che ha sentito come quella di Dio, allora, scusa se ti rispondo con un'altra domanda, se io che ho avuto come missione la famiglia, madre e moglie, sentirei quella voce, dovrei diventare suora missionaria?
Ognuno di noi abbiamo una missione nella vita, che sia la famiglia, che sia diventare un asso dello sport (nello sport, ci possono essere anche il gioco di squadra, l'amicizia, il trasmettere valori di unione ecc.), quindi concludo dicendo che nella vita non è necessario diventare missionari per trasmettere gli insegnamenti di Gesù.

2007-02-26 10:42:57 · answer #8 · answered by Anonymous · 2 2

Si ,questo sembra uno di quei momenti che noi neri americani abbiamo nelle nostre chiese dove lo Spirito Santo (secondo me un demone) entra in alcuni eletti e incominciano a urlare a tremare e cadere per terra delirando in "una lingua sconosciuta " anche definito "speaking in tongues".
Sentire voci nella propria mente non e' una prova tangibile dell'esistenza di Dio ,assuefazione e' una delle cose piu' potenti del cervello .Perche' Dio non manda messaggi universali inconfutibili invece di parlare ad alcuni "eletti"? non ha forse detto che siamo tutti uguali ai suoi occhi ?Non ci ama forse abbastanza da dare una prova indiscutibile della sua esistenza ?

2007-02-26 07:05:04 · answer #9 · answered by Esmeralda 3 · 1 1

io sono convinto che se DIO interviene su personaggi sportivi potrebbe anche intervenire su alcuni politici italiani e non...
dopo il buon DIO dovrebbe guardare, non dico tanto , ma un pochino anche a quello che succede nelle varie parti del mondo e far sentire la sua voce non debolmente ma gridando a piú non posso tutta la sua incazzatura per come l` uomo sta rovinando il suo pianeta...
ciao

2007-02-26 06:19:46 · answer #10 · answered by stefano f 4 · 1 1

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