Perché l'Italia è un paese ricco, in cui però la ricchezza prodotta non viene ridistribuita nella società, si va solo ad accumulare sempre nelle stesse quattro persone, allargando la disparità di condizioni tra ricchi e poveri.
2007-02-25 19:30:33
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answer #1
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answered by Ramiel 4
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Nella G8 fanno parti i paesi,piú industrializzati del mondo,e l´Italia ha le industrie che gli permettono di stare in questo.
2007-02-26 01:46:29
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answer #2
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answered by Anonymous
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Questa tua affermazione non mi trova d'accordo in quanto l'Italia come italiani che la formano sia storicamente che moralmente fà parte di quelle 5 o 6 potenze al mondo che coprono questo ruolo che è quello di far valere la grandezza di questi paesi per aiutare altri paesi che ne hanno bisogno di piu ( dovrebbe essere così )Se poi gli scopi sono diversi non è colpa mia o tua ma se partiamo dal presupposto che il G8 nasce come organizzazione economica e politica fondata per aiutare e non per altro penso che l'Italia come importanza STORICA (ed anche perchè gli italiani hanno fatto grandi tanti paesi) come importanza politica (ricordiamoci che forse i piu grandi politici al mondo sono di origine italiana e che siamo in ballo in tutto il mondo come aiuti umanitari e militari) ha tutto il diritto e il DOVERE di far parte di questa organizzazione
2007-02-26 05:49:12
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answer #3
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answered by rastaman 3
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Per quanto in basso sia caduta ,ha ancora i numeri per essere
nel G8.
2007-02-26 05:47:44
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answer #4
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answered by amolapace 5
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Perchè non è vero
2007-02-25 21:02:23
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answer #5
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answered by Anonymous
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Il capitalismo puro e' la cura della poverta'.
Sapevi che il libero mercato non e’ approvato ne’ dalla sinistra, ne’ dalla destra, ne dal centro? Se vuoi vivere in una societa’ giusta, il partito politico per il diritto alla vita, la liberta’, la proprieta’ privata e il diritto a perseguire la propria felicita’ non e’ ancora nato!
Perche’ un partito del genere possa esistere, e’ necessario che la gente adotti una filosofia basata sul ragionamento logico. Abbiamo raggiunto la separazione tra Chiesa e Stato, ma non abbiamo raggiunto ancora la separazione dell’Economia e Stato. Finche’ i partiti politici rincorrono il potere economico, la giustizia non puo’ essere raggiunta perche’ i partiti vanno al potere promettendo benefici ad una parte della societa’ sempre a scapito di un’altra. Questo tipo di politica viola i diritti individuali, cioe’ i diritti sui quali si dovrebbe fondare una societa’ morale. Per questo in Italia non ha piu’ importanza quale partito sostenere e votare.
La confusione politica nasce dall’ignorare i diritti individuali. La nostra e’ una politica basata sulla lotta per privilegi di gruppo! Non si puo’ fare giustizia dando privilegi ad un gruppo e togliendoli ad un altro. Se sono un operaio, voglio leggi che FORZINO il datore di lavoro a darmi di piu’o piu’ benefici; se sono un industriale voglio leggi che FORZINO lo Stato a trovare i soldi per facilitarmi sovvenzioni e mutui convenienti. Queste cose succedono perche’ la politica e’ legata all’economia. Ma lo Stato e’ un pessimo amministratore. La redistribuzione della ricchezza, prima a favore di un gruppo al potere, poi a favore dell’altro, e’ solo una foma di furto legalizzato contro chi quella ricchezza ha veramente lavorato per produrla.
Nel campo delle idee, il compito dello Stato e’ quello di lasciare assoluta liberta’ agli individui di pensare come vogliono e garantire questa liberta’. Cosi dovrebbe essere anche nel campo dell’economia. Lo Stato non dovrebbe legislare favoreggiando economicamente questo o quel gruppo. La legge del libero mercato, ossia del capitalismo puro, e’ l’unico sistema che salvaguardia i diritti individuali. Tolto ai partiti il potere corrompente di manipolare l’economia, la politica cambierebbe in un istante. Allora si voterebbe, non quelli che ci promettono che faranno leggi a nostro favore a scapito di quelli che stanno all’opposizione, ma quelli che fanno leggi per renderci tutti individui liberi di pensare e di agire per la nostra produttivita’ e felicita’ individuale.
La produttivita’ si basa sull’incentivo. Piu’ l’individuo ha incentivo di guadagno, piu’ egli si dedica volontariamente alle attivita’ produttive. Piu’ produce, piu’ si arricchisce e piu’ si arricchisce il Paese. Come le imprese si espandono, i posti di lavoro aumentano e tutti i cittadini ci guadagnano. Senza incentivo, chi vorrebbe rischiare un investimento per fare un’impresa in Italia? Di questo passo, l’Italia si ridurra’ ad un Paese sottosviluppato dove l’individuo avra’ perso tutta la sua liberta’ d’azione e dovra’ chiedere il permesso all Stato burocratico per fare qualsiasi cosa.
La lotta contro la poverta’ si fa liberando l’economia e proteggendo i diritti dell’individuo. Questi sono i due compiti fondamentali di una politica domestica morale. Per prosperare occorre liberta’ individuale e una politica dedicata a fare leggi che proteggono queasta liberta’. Qual’e’ il candidato in Italia che parla di liberta’ individuale? Tutti promettono coi soldi degli altri, e noi stolti, crediamo alle loro favole come se basti rubare da uno e dare ad un altro per mandare avanti il Paese.
Prima che la ricchezza possa essere “redistribuita” (questa parola e’ un eufemismo che sta per furto legalizzato) qualcuno deve produrla. Chi vuole produrre qualcosa per poi esserne derubato? Senza proteggere l’individuo ad avere diritto al suo prodotto, chi vuole prendersi i rischi e i grattacapi di creare imprese?
2007-02-25 23:52:49
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answer #6
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answered by DrEvol 7
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Se non sbaglio c'è la Russia
Che fa letteralmente pena come potenza economica
2007-02-26 02:43:36
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answer #7
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answered by orso_paco 3
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Noi abbiamo il Vaticano.
2007-02-26 05:35:12
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answer #8
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answered by Anonymous
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