Per ottenere da Dio il dono della vita eterna, Gesù disse quello che bisogna fare in Giovanni 17:3 :"Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo."
Queste parole indicano che bisogna interessarsi di conoscere Geova Dio e suo figlio Gesù.
Solo così possiamo ottenere la salvezza.
Naturalmente la conoscenza comporta responsabilità, quindi bisogna mettere in pratica quello che si impara. Infatti il discepolo Giacomo nella sua lettera dice:
"Ma ti curi di sapere, o uomo vuoto, che la fede senza le opere è inattiva?" Giacomo 2:20
Questo NON significa che gli atei andranno all'inferno.
Innanzi tutto noi non possiamo giudicare nessuno perché Dio ha affidato tutto il giudizio a Gesù, non a noi, e poi la Bibbia in Romani 6:23 dice: "il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore."
L'inferno non è un infuocato luogo di tormento, ma la tomba.
Ecclesiaste 9:5,10 dice chiaramente:
"in quanto ai morti, non sono consci di nulla. 10 Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol, il luogo al quale vai."
(Lo Sceol sta a indicare la condizione dei morti)
2007-02-25 00:45:03
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answer #1
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answered by Out 5
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ti rispondo sapendo di ricevere a raffica pollicioni in giù...io credo che Dio sia la manifestazione dell'ignoto...mi spiego...ove l'uomo non conosce subentra un Dio che giustifica avvenimenti vari a noi inspiegabili...di conseguenza non mi parlate di paradiso o inferno per cortesia...è un concetto cattolico che non condivido! secondo te dove vado a finire io? al massimo vagherò per i campi Elisi...
2007-02-25 00:51:03
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answer #2
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answered by Anonymous
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si gli atei vanno in paradiso. poi l'anima non è aria compressa, ma semplicemente un corpo solido per quella dimensione. noi non possiamo toccare loro, e loro non possono toccare moi, ma tra di loro si toccano e fanno tutto quello che possono anche di più di quello che possiamo fare noi. mi è stata raccontata una barzelletta su queste cose::::.. un giorno un ateo morì, e andò in paradiso. pietro lo accolse chiamandolo per nome e lo fece entrare. l'ateo una volta dentro il paradiso, si guardò attorno, e, notò delle persone; Pietro! escalmò l'ateo chi sono quelli? e Pietro rispose, quel gruppo li? quelli sono mormoni! e l'ateo voltandosi vide altri vestiti un pò strano, e Quelli? e Pietro: quelli sono testimoni di geova! ancora, e quelli!!!!! quelli sono mussulmani. cosi l'ateo allibito si rassegnò a far domande sino a guando non vide un grande muro, Pietro!!! cosè quel muro in paradiso? ssssssssssssssssst zitto non urlare, quelli sono i cattolici, credono di esserci solo loro:::::::::::....::::::::::::::
2007-02-25 00:52:36
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answer #3
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answered by mannaia 2
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Io credo che in paradiso andrà chi si comporta bene a prescindere dalla religione.Dio non e' stupido. Non importa se uno e' ateo. A Dio interessa solo il cuore. Alcune persone hanno paura del paradiso solo perché non lo conoscono. E comunque parleranno con il Signore quando sarà il momento. Dove e' il nostro problema? Chi dice che chi non crede in Dio non ha un posto in paradiso dimostra solo il fatto di non conoscere Dio, perché Dio ride a crepapelle con cose cosi.Lui guarda solo il cuore, e come ci comportiamo e basta.
2007-02-25 00:42:50
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answer #4
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answered by freedom 2
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io sono credente e mi sembra di aver capito che Dio vuole essere conosciuto da tutti ,ci lascia liberi di non crederci ,però guarda il cuore e le azioni delle persone più che guardare quante volte uno si inginocchia con la corona in mano
2007-02-25 10:59:11
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answer #5
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answered by antossal 6
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Scusa la logica terra terra...ma se gli atei non credono in dio non ti risponderanno certo che, si, andranno anche loro in paradiso?!
Io sono atea. E la morte significa "fine" per me. Stop.
2007-02-25 01:00:27
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answer #6
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answered by L'utente col puntino 6
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quale paradiso? quello fiscale?
2007-02-25 00:51:44
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answer #7
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answered by giodip 3
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per quel che mi riguarda sn sempre stata molto scettica a riguardo,e cmq ho sempre punzecchiato tutti i miei prof di religione...
il più saggio mi ha risposto che il paradiso e l'inferno sono condizioni che viviamo nella vita terrena,a seconda della nostra serenità interiore che dipende da 1 nostra disposizione
benevola o meno del nostro animo.
come la leggenda di adamo ed eva,va letto tutto in chiave allegorica,dove certe situazioni e azioni sono sostituite da esempi.
2007-02-25 00:49:26
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answer #8
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answered by jacqueline 3
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sono ateo e ritengo che non abbiamo anima, per cui mi sembra assurdo pensare di poter andare in paradiso....
quando sarò morto, spero fra qualche anno, tutto finirà in un attimo, e dopo solo il silenzio.... definitivo, su tutto
2007-02-25 00:47:13
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answer #9
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answered by Abba 6
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Quello che ci sarà dopo una volta morti resterà per sempre un mistero...almeno per i vivi!!!
Io sono credente: credo in Dio e negli angeli ma non credo nei santi e in tutto quello che ha creato l'uomo (cioè la chiesa).
E' giusto che ogni essere umano creda in qualcosa anche perchè non avendo nulla in cui credere deve essere demoralizzante e molto frustrante.
2007-02-25 00:46:46
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answer #10
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answered by Momy 3
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Un ateo non è una persona maligna, una sorta di stregone del nuovo millennio. Egli è solo una persona come tante altre che non ha trovato le risposte che cercava nelle parole di un altro uomo e questo l'ha spinto a cercare le risposte in quello che non è spirituale. Io ti parlo da ateo e "uomo di scienza", io vedo tutti i giorni vite nuove create in laboratorio, seppur di dimensioni microscopiche... e quando ti capita ciò, stenti a credere nel miracolo divino e a tutto quello che ci può stare intorno ad esso. Attualmente noi ci basiamo sulle parole di persone che hanno vissuto migliaia di anni fa, ma nessuno si è mai posto il problema di capire se quello che raccontavano fosse invenzione o verità... magari tra 1000 anni capiterà che la gente crederà in ciò che è scritto in un qualunque romanzo dei giorni nostri, chissà... e il concetto di anima non è qualcosa di proprio dell'uomo, ma è un "oggetto immateriale" presentatoci dalla cultura classica, portata avanti dai presocratici per dare una spiegazione "razionale" a ciò che per loro razionale non era... So che con queste parole mi attirerò le antipatie di molti, ma credo di trovarmi in un luogo democratico, dove le idee di ciascuno di noi vengano rispettate...
2007-02-25 02:28:15
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answer #11
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answered by rezorba 3
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