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15 risposte

Forse la chiesa cattolica lo proibisce,ma sulla bibbia in Corinzi 7,6 l apostolo Paolo lo spiega e lo permette ( nel mio parere) che e`meglio sposarsi che ardere, io conosco pastori di chiese evangeliche che predicano ,aiutano persone dedicano tanto tempo alla preghiera e nello stesso tempo hanno una famiglia che come lui la maggior parte confidano nel Signore.

2007-02-25 08:34:30 · answer #1 · answered by Tiziana a 3 · 0 1

ma io non capisco veramente il problema di tutte queste critiche in quel senso. scusate, semplicissimamente: se uno VUOLE SPOSARSI non fa il prete. fine del discorso. MA DOVE STA IL PROBLEMA?!

ve lo dico io. il problema sta nel fatto che certa gente invece di considerarla come una vocazione spirituale, considera l'essere prete come un lavoro qualsiasi. troppo facile. si prende lo stipendio si fa finta di aiutare la gente. e finite le ore giornaliere nella vita privata si fa quello che si vuole. bah.. allora non si è preti.

2007-02-24 19:12:57 · answer #2 · answered by MucCa&PoLLo 3 · 3 2

Bibbia Cattolica C.E.I.(1974)
1Timoteo 3:1-5
E` degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all`episcopato, desidera un nobile lavoro. 2 Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3 non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. 4 Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, 5 perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?

Bibbia-Nuova riveduta (evangelica)
1Timoteo 3:1-5 Certa è quest'affermazione: se uno aspira all'incarico di vescovo, desidera un'attività lodevole.
Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro,
che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi(perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?)

Ciao

2007-02-25 20:32:16 · answer #3 · answered by linfattiva 3 · 0 0

Ciao,

Sei un sacerdote che si vuole sposare?
Una persona che ha intenzione di diventare sacerdote e decide di andare in seminario a studiare per diversi anni, sa benissimo qual'e' la posizione della Chiesa cattolica e l'accetta, altrimenti non studierebbe per divenatare sacerdote.
Se poi duarante gli studi inciontra "l'anima gemella", ha tutto il tempo per cambiare idea.

O sei forse un marito che vuole diventare sacerdote?
Anche in questo caso si presume che abbia una gran Fede e che conosca la posizione della Chiesa Cattolica, che sappia il numero di anni di studi, che sappia a cosa va incontro, che in quegli anni li verrà chiesto più e più volte se vuole intraprendere veramente il sacerdozio.
Esiste comunque il Diaconato Permanente e questo e' l'ordine sacerdozio a cui tutti possono accedere.

Se non fai parte di una di queste categorie la domanda diventa oziosa; comunque posso aggiungere, per tua curiosità che:
Il sacerdozio e il celibato contemporanei , NON sono un dogma di Fede, sono una regola consigliata fortemente dalla Chiesa Cattolica. Non e' detto che in futuro non sia permesso il sacerdozio e contemparaneamente il matrimonio, così come non e' detto che il sacerdozio rimanga per sempre una prerogativa maschile. (neanche questo e' un Dogma!)

Scusa se ti sono sembrato sgarbato, ma dopo aver visto qualche decina di domande simili alla tua ....

Ciao
Fra

2007-02-25 17:06:07 · answer #4 · answered by FraS 4 · 0 0

LA RISPOSTA è ABBASTANZA SEMPLICE.
NEL MOMENTO IN CUI UN PRETE DIVENTA TALE è COME SE,IN UN CERTO SENSO, SI SPOSASSE CON DIO E QUINDI DATO CHE LA CHIESA NON ACCETTA LA POLIGAMIA NON SI POSSONO "RISPOSARE"
SPERO DI ESSERE STATO ABBASTANZA ESAURIENTE
CIAO

2007-02-25 05:25:09 · answer #5 · answered by Anonymous · 2 2

La sessualità non è:
- un aspetto accidentale o secondario della personalità
- una costruzione culturale o sociale
- un elemento passeggero, transitorio.
• In particolare la Fede cristiana mette in stretta correlazione la sessualità con una certa concezione e attuazione dell’amore: “non quello della concupiscenza, che vede solo oggetti con cui soddisfare i propri appetiti, ma quello dell’amicizia e dell’oblatività, in grado di riconoscere e amare le persone per se stesse. E’ un amore capace di generosità, a somiglianza dell’amore di Dio; si vuol bene all’altro perché lo si riconosce degno di essere amato. È un amore che genera la comunione tra persone, poiché ciascuno considera il bene dell’altro come proprio. È un dono di sé fatto a colui che si ama, in cui si scopre, si attua la propria bontà nella comunione di persone e s’impara il valore di essere amato e di amare” (VS, n.9).

La castità:
• è l’affermazione gioiosa di chi sa vivere il dono di sé, libero da ogni schiavitù egoistica; rende armonica la personalità, la fa maturare e la riempie di pace interiore; rende capaci di rispettare gli altri, perché fa vedere in essi persone da venerare in quanto create a immagine di Dio e per la grazia figli di Dio, ricreate da Cristo che «vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce ammirabile» (1 Pt 2,9).
• è come la trasparenza e, ad un tempo, la custodia di un dono ricevuto, prezioso e ricco, quello dell’amore, in vista del dono di sé che si realizza nella vocazione specifica di ognuno. La castità è dunque quella energia spirituale che sa difendere l’amore dai pericoli dell’egoismo e dell’aggressività e sa promuoverlo verso la sua piena realizzazione.
• Non è solo virtù morale (formata dall’amore), ma parimenti è virtù connessa con i doni dello Spirito Santo, anzitutto con il dono del rispetto di ciò che viene da Dio (donum pietatis).

Perché è importante la castità?

Perché essa consente di vivere:
• la propria dignità di persona in pienezza, coinvolgendo le qualità fisiche- psichiche- affettive, spirito e corpo, in un progetto globale di vita: due in uno, un cuor solo e un’anima sola, una comunione di vita e di amore
• la propria sessualità all’interno dell’amore, inteso come gioiosa e reciproca comunione di tutto ciò che si è e si ha, come donazione disinteressata, totale e definitiva di sé all’altro
• l’autodominio come virtù: “Il dominio di sé è un’opera di lungo respiro. Non lo si potrà mai ritenere acquisito una volta per tutte. Suppone un impegno da ricominciare ad ogni età della vita. Lo sforzo richiesto può essere maggiore in certi periodi, quelli, per esempio, in cui si forma la personalità, l’infanzia e l’adolescenza” (CCC, n. 2342)
• l’attesa come momento prezioso di crescita e di realizzazione del vero amore
• il rapporto col proprio corpo nel suo significato integrale, umano-cristiano
• l’amicizia pura e vera verso il prossimo come comunione spirituale.

Quali caratteristiche ha la castità?

• Essa va attuata sia nel matrimonio sia nella verginità
• “conosce leggi di crescita, la quale passa attraverso tappe segnate dall’imperfezione e assai spesso dal peccato. L’uomo virtuoso e casto si costruisce giorno per giorno, con le sue numerose libere scelte: per questo egli conosce, ama e compie il bene morale secondo tappe di crescita ”(CCC, n. 2343)
• richiede un’educazione graduale e integrale della volontà, dei sentimenti, delle emozioni
• “rende colui che la pratica un testimone, presso il prossimo, della fedeltà e della tenerezza di Dio. Indica al discepolo come seguire ed imitare Colui che ci ha scelti come suoi amici, si è totalmente donato a noi e ci ha reso partecipi della sua condizione divina. La castità è promessa di immortalità”. (CCC, nn. 2345- 2346)
• comporta:
- l’integrità della persona: la persona casta conserva l’integrità delle forze di vita e di amore che sono in lei, mediante anche “la virtù cardinale della temperanza, che mira a far condurre dalla ragione le passioni e gli appetiti della sensibilità” (CCC, n. 2341)
- l’integralità del dono di sé: la persona casta integra la sessualità nella persona. La padronanza di sé è ordinata al dono di sé, è una scuola del dono della persona.

• salvaguarda la sessualità dalle sue manipolazioni, la protegge dalla sua banalizzazione e la riscopre come mistero addirittura divino, incontro con l’altro, che è annuncio dell’incontro con Dio
• evita di:
- ridurre la persona a puro strumento, a possesso come se la persona fosse un oggetto
- cadere in interessi individualistici, egoistici
- produrre frutti amari di sfruttamento e violenza.

• La castità non è pertanto:
- rifiuto della sessualità
- disistima dei valori e delle esigenze della sessualità.

Tutti sono chiamati a vivere la castità?

• Ogni persona è chiamata alla castità, secondo il proprio stato di vita. Le esigenze di questa virtù s’impongono a tutti: ai giovani, alle coppie sposate, ai singoli, alle persone consacrate.
• Le modalità di esercizio della castità variano, certo, a seconda dello stato di vita; gli atti legati alla genitalità sono moralmente buoni solo all’interno del matrimonio, nel quale il loro esercizio resta comunque regolato da questa stessa virtù di castità.
• “La castità deve distinguere le persone nei loro differenti stati di vita: le une nella verginità o nel celibato consacrato, un modo eminente di dedicarsi più facilmente a Dio solo, con cuore indiviso; le altre, nella maniera quale è determinata per tutti dalla legge morale e secondo che siano sposate o celibi. Le persone sposate sono chiamate a vivere la castità coniugale; le altre praticano la castità nella continenza.

Detto questo, il celibato è richiesto anche per testimoniare ciò che Cristo a mostrato, una vita di dedicazione donandosi a tutti, cosa che è in contrasto con la famiglia, la quale richiede, giustamente, una donazione particolare. La barzelletta che tutti i pretio sono pedofili è talmente superficiale che non vale la pena di commentarla, è detta da persone che non parlano con un prete da anni ed è anche offensiva, infatti in base alle statistiche date dalla Polizia di Stato Italiana le categorie più a rischio sono professori, genitori e parenti delle vittime... ma qui regna la superficialità più assoluta, salvo rari casi, chissà quante persone leggeranno tutto il post e arriveranno fino qui? Non molte secondo me...
ciao e buona vita

2007-02-25 02:13:21 · answer #6 · answered by Anonymous · 5 6

perchè la religione cristiano cattolica non amette che i preti possano avere una famiglia perchè hanno fatto voto di castità.

2007-02-24 20:18:38 · answer #7 · answered by marco C 1 · 2 3

Perché é piu facile controllare ed ottenere i servigi di chi non ha qualcosa di piu importante di tutto cio che c'e nella vita, la famiglia. in questo modo la cosa piu importante diventa la chiesa e il prete é piu servizievole.

ovviamente é una contraddizione, come lo é la religione stessa

2007-02-25 12:32:59 · answer #8 · answered by Nat 3 · 0 2

Alla maggioranza dei preti interessa poco, perchè di solito sono omosessuali o pedofili
Basta che fai un salto in seminario qui vicino per vedere cosa combinano...

2007-02-24 20:23:55 · answer #9 · answered by Anonymous · 3 5

Ho visto anche un programma in TV che aveva come titolo questa domanda: e loro, quindi i preti invitati, dicevano che i preti nn devono sposarsi perche la chiesa e la sposa di tutti loro, e poi se si sposano e hanno dei figli, daranno di sicuro la maggior parte del loro amore ai figli e nn piu alla chiesa e a Dio, come dovrebbero. io personalmente nn sono d'accordo con questa "legge" della chiesa cattolica, anche perche in quella trasmissione i preti dicevano che sono solo obbligati a nn sposarsi, ma nn a nn avere relazioni sessuali!!!???? Quindi meglio se erano sposati, vero?? Ciao.

2007-02-24 19:06:34 · answer #10 · answered by alinafrancisc 2 · 1 3

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