La Parola di Dio dice che c’è “un tempo per ridere . . . e un tempo per saltare”. (Ecclesiaste 3:4) Poiché la parola ebraica per “ridere” si può tradurre anche “festeggiare”, è chiaro che per quanto riguarda il nostro Creatore, non c’è niente di male nello spassarsela in modo sano.
La Bibbia però non ammette ogni sorta di divertimento. L’apostolo Paolo dice che la gozzoviglia, o baldoria sfrenata, appartiene alle “opere della carne” e che coloro che hanno l’abitudine di gozzovigliare “non erediteranno il regno di Dio”. (Galati 5:19-21) Paolo esortò quindi i cristiani a ‘camminare decentemente, non in gozzoviglie’. (Romani 13:13) Perciò la questione è: A quale categoria appartiene il carnevale, al divertimento innocente o alla gozzoviglia sfrenata? Prima di rispondere, spieghiamo meglio cosa intende la Bibbia per gozzoviglia.
Il termine “gozzoviglia”, in greco kòmos, ricorre tre volte nelle Scritture Greche Cristiane, sempre in senso negativo. (Romani 13:13; Galati 5:21; 1 Pietro 4:3) Ciò non meraviglia, dato che kòmos indicava in origine feste infami ben note ai primi cristiani di lingua greca. Quali feste?
Lo storico Will Durant spiega: “Una compagnia di gente che portava i falli sacri [simbolo dell’organo sessuale maschile] e che cantava ditirambi a Dioniso . . . costituiva nella terminologia greca un komos [festa orgiastica]”. Dioniso, il dio del vino nella mitologia greca, fu poi adottato dai romani, che lo chiamarono Bacco. Ma l’elemento kòmos sopravvisse al cambiamento del nome. Il biblista James Macknight scrive: ‘Il termine kòmos deriva da Kòmos, dio dell’allegria e del piacere. Queste gozzoviglie venivano tenute in onore di Bacco, che perciò era chiamato Komastès’. Sì i festeggiamenti in onore di Dioniso e di Bacco erano vere e proprie gozzoviglie. Da cosa erano caratterizzate queste feste?
Secondo Durant, in Grecia durante le feste in onore di Dioniso, le folle di celebranti “bevevano senza freno e consideravano sciocco chi . . . non perdesse completamente la ragione. Marciavano in selvagge processioni . . . e, bevendo senza limiti e danzando, cadevano in uno stato di frenesia dal quale erano veramente bandite tutte le restrizioni”. (Op. cit., pagina 234) Dello stesso tenore erano le feste tenute a Roma in onore di Bacco (chiamate baccanali) che includevano orge, musica e canti lascivi e durante le quali si compivano “azioni assolutamente vergognose”, scrive Macknight. Quindi folle deliranti, eccessi nel bere, musica e danze impudiche e immoralità sessuale costituivano gli elementi base delle gozzoviglie greco-romane.
Il carnevale odierno ha gli stessi ingredienti orgiastici? Ecco alcune citazioni di articoli sui festeggiamenti del carnevale: “Folle estremamente rauche”. “Quattro giorni di bisbocce e intere notti passate a far festa”. “I postumi del carnevale possono durare parecchi giorni per alcuni festaioli”. “A distanza ravvicinata, i rumori quasi assordanti . . . fanno impallidire le esecuzioni dei complessi ‘heavy metal’”. “Oggi i festeggiamenti carnevaleschi senza gay sono come una steak au poivre senza pepe”. “Il carnevale è diventato sinonimo di nudità totale”. Le danze carnevalesche hanno rappresentato “scene di masturbazione . . . e varie forme di rapporto sessuale”.
Certo le analogie fra il carnevale odierno e quelle feste antiche sono così impressionanti che un devoto di Bacco si troverebbe a proprio agio risvegliandosi nel bel mezzo di una moderna festa di carnevale. E ciò non dovrebbe sorprenderci, commenta Cláudio Petraglia, produttore televisivo brasiliano, poiché, egli dice, l’odierno carnevale “deriva dalle feste di Dioniso e di Bacco e tale, in realtà, è la natura del carnevale”. La New Encyclopædia Britannica afferma che il carnevale si può collegare con i Saturnali pagani dell’antica Roma. Quindi il carnevale, pur appartenendo a un’epoca diversa, appartiene alla stessa famiglia dei suoi predecessori. Come si chiama questa famiglia? Gozzoviglia.
Che effetto dovrebbe avere sui cristiani odierni sapere queste cose? Lo stesso effetto che ebbe sui primi cristiani che vivevano nelle province dell’Asia Minore che risentivano dell’influenza greca. Prima di diventare cristiani solevano indulgere in “opere di condotta dissoluta, concupiscenze, eccessi col vino, gozzoviglie [kòmois, forma plurale di kòmos], sbevazzamenti e illegali idolatrie”. (1 Pietro 1:1; 4:3, 4) Comunque, dopo aver imparato che Dio considera le gozzoviglie “opere che appartengono alle tenebre” smisero di partecipare a festeggiamenti simili a quelli del carnevale. — Romani 13:12-14.
2007-02-24 08:22:43
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answer #1
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answered by Out 5
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molti riti pagani ,come appunto il carnevale , furono assimilati dalla religione cristiana...diciamo ,per una questione di comodità .
2007-02-24 04:59:39
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answer #2
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answered by maya 4
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dipende: quello di Rio de Janerio si. Come per ogni cosa, non bisogna esagerare. L'eccesso fa sempre male.
2007-02-24 21:00:47
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answer #3
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answered by Anonymous
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teoricamente no...anzi la sua origine è da individuare proprio nel rito simbolico dell' "addio alla carne" (carne vale)...
certo è che il carnevale di oggi ha perso buona parte del suo significato e quindi, nella misura in cui esso diviene eccesso, può in un certo modo contrastare con i dettami della chiesa (più che con l'etica cristiana).
2007-02-24 04:58:26
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answer #4
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answered by sheri 1
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non credo----
all'orarotorio di zona----era grande festa!
2007-02-24 04:51:45
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answer #5
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answered by keinze 7
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Mah, diciamo che il carnevale nasce molto anticamente proprio come rito pagano in contrapposizione all'ufficialità e rigidità dei riti cristiani. Indossare maschere era un modo per negare sè stessi, la propria identità, provare per un certo periodo ad uscire da sè stessi per essere altro, nella più assoluta libertà da imposizioni morali. Ora non è più un problema per la Chiesa cattolica perchè il carnevale fa parte del costume e i significati che ne erano propri si sono persi, come ogni cosa...
2007-02-24 04:54:58
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answer #6
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answered by carlito 1
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Non credo, in quanto proprio la Chiesa nel medioevo permetteva ai fedeli di "rilassarsi" prima del grande digiuno.
Chiaramente il carnevale non deve diventare, e non è, uno stile di vita...
Ciao!
Xyz
2007-02-24 04:52:36
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answer #7
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answered by Anonymous
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Se uno segue la logica trovera' ogni religione piena di contraddizioni. Le religioni insegnano ad aver fede, non logica.
La fede e' la piu' grande ingannatrice dell'umanita'. La fede, per esistere come sentimento, deve dichiarare guerra alla logica e vincere!
Per la sanita' mentale bisogna sempre scegliere la ragione logica, non la fede.
2007-02-26 15:43:20
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answer #8
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answered by DrEvol 7
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certo che no!!
2007-02-24 06:34:29
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answer #9
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answered by Lobelia 5
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Ma se il carnevale è una festa cristiana (guarda caso, infatti, finisce il giorno prima del mercoledì delle ceneri, la festa prima della quaresima)!!!
Etica cristiana non vuol dire digiuno e astinenza forever, il cristiano si devi divertire e godersi la vita anche, non dico sempre ma in determinate occasioni...! ;-)
2007-02-24 04:59:09
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answer #10
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answered by Vale 4
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