io ho letto vari libri di marquez, e ora ho deciso di imparare lo spangolo leggendo dei suoi libri in lingua originale, proprio per poterne cogliere tutto.
marquez quando lo leggi, ti dà proprio la sensazione di aver scritto per il piacere di farlo. gusta ogni frase prima di metterla al suo posto. dice che per trovare la frase iniziale di cent'anni di solitudine ci abbia messo anni. insomma, il senso della sua scrittura è esattamente il titolo della sua biografia "vivere per raccontarla". ti dipinge un uomo che è stato quello che è stato e ha fatto quel che ha fatto solo per poterlo rendere in prosa. e rende la vita meravigliosa.
il meraviglioso è parte sostanziale dei suoi scritti. ti costruisce una situazione come assolutamente reale e poi improvvisamente ti trovi una donna che vive 200 anni e una ragazzina che vola al cielo. e tutto questo non è più magico di quei paesaggi della foresta colombiana, di quei fiumi che in realtà esistono, ma che sembrano irreali.
marquez annulla il confine reale/irreale, quindi tutto diventa plausibile e quindi vita vera. perchè reale è quello che vivi. ma leggendo i suoi libri, con quelle frasi assolutamente perfette, riesci a vivere quello che leggi (appunto, senti i personaggi vicini, parte di te), e quindi anche quel mondo fantastico entra nella tua vita vera. e evidentemente il reale smette di essere una misura accettata nel distinguere le cose.
quindi non c'è un'ideologia latente. dobbiamo smetterla di cercare messaggi criptati ovunque. il primo, unico, palese e solo fine di marquez è la vita. dopo aver letto qualche cua pagina, ti viene proprio voglia di uscire fuori a vivere il mondo. è quindi, se proprio vogliamo trovarne una, l'ideologia di un uomo che vuole dare fiducia al proprio popolo.
marquez mi fa innamorare ad ogni romanzo. lo amo da morire.
2007-02-24 23:26:34
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answer #1
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answered by reginadispade 2
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oh!!!!!! io pure li sto leggendo! ho finito 100 anni di solitudine e l ho trovato bellissimo! ora sto leggendo l autobiografia e mi accorgo che in ogni libro ha raccontato la sua storia personale seppur creandoosi un alibi con i personaggi meravigliosi..non dimenticherò mai remedios aureliano il vecchio jose arcadio buendia e ursula..e che dire dell'ultimo aureliano e di melquiades?..wow
2007-02-24 03:59:40
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answer #2
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answered by maria p 4
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Marquez può essere considerato uno dei maggiori esponenti del "Realismo magico", cioè la capacità di narrare fatti generalmente della realtà storica Latina Americana, mediante degli artifici letterari del tutto magici in un clima di mistero e soprannaturale.
La solitudine e l'incomunicabilità nella provincia sud Americana sono temi trattati frequentemente. Molte delle storie di Marquez sono ambientate in una cittadina inventata, chiamata Macondo, che si suppone possa rispecchiare la città natale dello scrittore, Anacataca.
Ciao
«La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla»
(Gabriel García Márquez)
2007-02-23 23:25:31
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answer #3
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answered by Maya 7
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riesce più di ogni altro a coinvolgere il lettore nelle vite dei suoi personaggi, al punto che, quando mi è capitato di terminare un suo libro, ne ho sentito la mancanza, come se avessi detto addio a dei cari amici.
2007-02-23 23:21:23
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answer #4
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answered by Jonathan L. supersonic 6
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credo che marquez abbia in comune con gli altri scrittori sudamericani il piacere di narrare, cioè che una componente molto forte della sua poetica sia il raccontare semplicemente una storia. poi per marquez in particolare c'è l'aspetto della magia, cioè di trasporre situazioni sociali e politiche in una dimensione immaginaria, in luoghi che apparentemente non esistono, dove il fantastico domina la realtà -che forse così "fantastica" non è
2007-02-24 21:27:56
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answer #5
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answered by sole8448 3
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io ho letto cent'anni di solitudine..stupendo!in certi punti ho trovato il suo stile simile alla allende..marquez ti trascina in un caleidoscopio di personaggi e avventure improbabili e irreali,che però nn ci sono sconosciuti,perchè sono simboli e personificazioni di idee e paure ancestrali e qndi leggendolo proviamo quel senso di inquietudine e spesso deja vu...
ciao ciao
kissino
2007-02-23 23:34:35
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answer #6
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answered by Samara 5
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a me è bastata qst sua frase:
"la vita non è quella ke si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla"
2007-02-23 23:26:43
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answer #7
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answered by lakeman 2
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io l'unico suo libro che ho letto è "memorie delle mie putt.ane" e devo dire che aveva un linguaggio molto scorrevole e riesce a coinvolgere il lettore! mi piace molto come scrive e in futuro mi piacerebbe leggere qualcos'altro di lui! ciao ciao
2007-02-23 23:24:48
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answer #8
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answered by ♠муlυ988♠ 5
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