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Quando un popolo, che ha sete di libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanto ne vuole, se poi i governanti resistono alle richieste sempre più esigenti, sono dichiarati tiranni. E avviene che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito servo; che il padre impaurito finisca per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli alunni e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendano la stessa considerazione dei vecchi e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza, nasce e si sviluppa una pianta: la tirannia.

2007-02-23 22:18:12 · 3 risposte · inviata da Anonymous in Scienze sociali Scienze sociali - Altro

forse è il caso di aggiungere che quello che ho scritto è "solo" Platone, La Repubblica, nel 430 a.C.......

2007-02-24 02:20:34 · update #1

3 risposte

Raccogliamo quello che abbiamo seminato...ma le cose cambieranno....temo in peggio, sarà la replica di giorni passati...

buon we , ciao

2007-02-24 00:28:05 · answer #1 · answered by a 6 · 0 0

Libertà = utopia
tirannia = realtà
rivoluzione e anarchia = possibile esito del conflitto fra un'esigenza ideale che contrasta con la dura realtà

2007-02-24 06:43:53 · answer #2 · answered by ? 4 · 0 0

Hai ragione su tutto, o quasi, perché io penso che questo stato di cose sia il prologo per l'anarchia.

Amico, grazie per la precisazione, io non lo sapevo, ma, anche per Platone, la mia risposta non cambia. Ciao.

2007-02-24 06:25:31 · answer #3 · answered by marignaro 6 · 0 0

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