Credo che la domanda sia ristretta al bene e al male morale ( ad esclusione di quello fisico ). Puntualizzato che solo l' uomo e` capace di trarre queste distinzioni nel suo comportamento, la ragione ultima della distinzione sta nel libero arbitrio a confronto con cio` che e` contro la natura stessa dell' uomo. Della natura dell' uomo occorre avere basi filosofiche salde e chiare. Che cosa entri nella natura dell' essenza umana e che cosa sia difforme, non dovrebbe essere una cosa complicata. Pero` va subito notato che la distinzione non e` netta e cristallina come una matematica. Ai due estremi si trovano le intenzioni immesse nelle azioni. Quando, ad esempio, si dice che non tutte le uccisioni di una persona sono un delitto ( peccato o colpa morale ), si vuole appunto segnalare che l' uccisione, presa astrattamente, e` solo un crudo fatto di comportamento che riveste la colpa morale in virtu` dell' intenzione immessa nell' azione. Ecco perche` non e` errato il relativismo in materia. Un relativismo che misura la moralita` di un' azione, non dall' esito, ma dalla intenzione immessa nell' esecuzione dell' azione. In materia di vita o morte, l' uccisione a prima vista puo` sembrare un male assoluto, ma in effetti la colpa, il senso di colpa, la peccaminosita` di un' azione che sicuramente e oggettivamente e` contro la vita della natura dell' uomo, non necessariamente riveste la biasimevole moralita` frutto di un' intenzione spirituale. In questo senso, il male morale e` relativo all' intenzione voluta nel commettere un' azione e la peggior qualita` di questo male morale la riveste l' odio. L' odio, in un' immagine comparativa, si potrebbe definire l' eroina spirituale al grado purissimo. Difatti, nello stesso odio e nell' amore si danno sfaccettature su una gamma di valori immensamente larghi. Con questo, il relativismo tanto paventato, non dovrebbe spaventare piu` della realta` riscontrata in natura e magnificamente sommarizzata in quel monito tanto filosofico di Cristo stesso:" non giudicare ". Se si dice di non giudicare, significa che le apparenze delle azioni commesse, non necessariamente sono da ascriversi al male morale. Cio` detto, non significa che questo abisso immorale non esista. Ogni coscienza lo riconosce molto chiaramente e istintivamente lo riconosce contro la sua stessa natura: l' odio logora lo spirito e porta molto lontano sulla via della disperazione. L' odio annienta la natura dell' uomo come la droga, giorno per giorno, fino alla morte di ogni espressione di gioia, di vita, di felicita`, di essere.
2007-02-22 23:24:19
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answer #1
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answered by giulietta 7
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il bene secondo me sta per:rispetta il prossimo tuo come te stesso.basterebbe osservare questo comandamento per cambiare il nostro comportamento ed evitare molti problemi .il male sta nella vita quotidiana nel volere essere superiori agli altri.
2007-02-22 22:52:29
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answer #2
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answered by william171310 5
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Ascolta, il concetto di peccato non è relativo, ma la nostra coscienza e il nostro essere peccatori si. Tu sai benissimo che un qualsiasi atto puo' essere peccato mortale o niente in relazione a come noi ci poniamo nel commetterlo( mi riferisco ai 3 principi piena avvertenza, deliberato consenso,...)per cui sebbene si debba dare dei confini ben precisi su quello che è bene e male non si puo' assolutamente giudicare il "peccatore" in base a ciò che noi abbiamo visto dal di fuori perchè non sappiamo ciò che ha nel cuore. Da qui molti hanno concluso erroneamente che il concetto di peccato è relativo.Questa è la natura umana: fare le giuste osservazione ma tirare le conclusioni sbagliate...
2007-02-23 12:09:55
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answer #3
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answered by Anonymous
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Mi sono resa conto che ne sono del tutto incapace. Non è un discorso di galleggiare nel mare dell'ambiguità... il discorso è che è comunque limitante. Io vedo Anna e dico... Anna è fatta così così e così... Poi vedo un atteggiamento di Anna che non è così,ma è l'opposto di così... e allora che succede? Anna è un'ipocrita, Anna non è coerente, Anna è insicura, Anna è una bandiera. Insomma... un'altra marea di definizioni... E sai che c'è? C'è che non definire non è ambiguo... Non definire sta nella consapevolezza che non abbiamo un libretto di istruzioni in line with fare le cose, in line with essere persone, in line with vivere con gli altri. Il non definire sta nella consapevolezza che una mia thought è solo un millesimo delle idee che potrebbero riguardare l. a. stessa cosa e in quanto tale vale come millesimo di quella cosa e non come cosa nella sua totalità.... E anche se non arriverò mai a quella totalità, non voglio definire anche solo in line with non perdermi il secondo millesimo di quella cosa... E se ce l. a. faccio anche il terzo... anche se in pieno contrasto tra loro... Anche se l'angoscia di non sapere, l'angoscia che tutto sia relativo a volte mi assale... non mi voglio perdere niente in line with l. a. semplice sicurezza che mi da il definire... chissà che ho detto... ora rileggo poi in caso sistemo qualcosa! --- Probabilmente non si capisce ma non credo saprei fare di meglio.
2016-12-18 09:12:27
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answer #4
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answered by ? 3
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bene = DIO
male = diavolo (peccato)
2007-02-23 06:54:01
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answer #5
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answered by SANRAFAELINO 2
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Ti rispondo con una citazione da Gibran.
"Del bene in voi io posso parlare, ma non del male. Perché cos'è il male se non un bene torturato dalla propria fame e dalla propria sete".
2007-02-23 01:52:29
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answer #6
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answered by Maetel 2
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purtroppo é relativo, comunque uno é necessario per spiegare l'altro, come il giorno e la notte... l'importante é seguire una morale umana e non dare ascolto alla chiesa perche un'istituzione cosi macchiata di sangue non puo dare una via giusta... basti vedere che é definito male il sesso con l'uso del profilattico per rendersi conto di quanto non sia affidabile...
2007-02-23 06:26:36
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answer #7
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answered by Anonymous
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Il male è quando ti scotti un dito
Il bene è quando non te lo scotti
In mezzo c'è la letteratura
2007-02-23 03:24:18
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answer #8
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answered by Anonymous
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Bene o male sono due cose relative, sono concetti che abbiamo creato noi insieme ai limiti tra uno e l'altro...il Tao è la dimostrazione.
2007-02-23 00:46:06
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answer #9
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answered by stellina*** 6
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Bene e male sono nostri concetti, del tutto astratti e soggettivi non sono dei valori assoluti come potrebberlo essere la vita o la morte, l'essere ed il non essere, al massimo bene e male possono essere degli agettivi. Tu stesso facendoci l'augurio finale ci auguri "buona vita" "buona /o" è sinonimo di "bene" ma di per se è un rafforzativo del concetto di vita.
In natura un animale che si nutre di un altro animale è "bene" poichè con sente la sopravvivenza del primo, ora la stessa cosa vista attraverso i nostri occhi può divenire male se ad essere mangiati siamo noi o altri animali a cui siamo affettivamente legati.
La precarietà dei concetti bene e male, così legata alla nostra soggettività, ne impedisce una definizione corretta e univoca, tanto meno assoluta come tu vorresti.
Forse è più assoluto il concetto di "compromesso" nel tentativo di definizione del bene e del male, in quanto nel compromesso è ammessa la coesistenza dei due aggettivi o sottoconcetti.
Un ultima cosa forse avresti voluto parlare di regole o leggi, ma le regole esulano dai sottoconcetti di bene e male perchè esse sono dei compromessi di coesistenza che siamo costretti ad adottare per poter vivere più o meno insieme senza scannarci ogni momento, ma come ti renderai perfettamente conto non sono attribuibili al bene ed al male.
ciao
rpsoft
2007-02-22 23:11:05
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answer #10
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answered by rpsoft57 6
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