Io ho un carissimo amico che vive ormai come un vegetale per la sclerosi multipla. Riesce comunque tramite l'aiuto della moglie a colloquiare con me via e-mail. Un pò di tempo fa gli ho scritto questa lettera:
IL “SENSO DELLA VITA”
Carissimo Amico, dopo la tua grave malattia che ti ha reso immobile e silenzioso, mi chiedi spesso se la vita ha un senso e, se ce l’ha, cosa sia per me “il senso della vita”!
Ad una domanda del genere ho l’obbligo di rispondere con coraggio, rispetto e senza alcuna superficialità.
Innanzitutto va detto che ciascuno di noi, inevitabilmente, costruisce il proprio "senso della vita" sulla base dei suoi vissuti, del suo ambiente, delle sue predisposizioni, della sua personalità, della sua sensibilità e della sua cultura anche se una base comune comunque esiste. Riguarda il dovere di vivere la nostra vita seguendo le indicazioni contenute nella naturalità dell’essere umano che non trascurano gli altri e impongono di osservare costantemente una giusta morale di base.
Nel particolare la vita non è solo il funzionamento più o meno perfetto del nostro organismo, come già bene hai detto tu, ma è anche e soprattutto la ricerca di un equilibrio personale più o meno stabile che deve conciliare aspirazioni, desideri ed egoismi con potenzialità, eventi, destino e capacità.
Il senso della vita è la media mediata tra quello che vorremmo essere e quello che riusciamo ad essere.
C'è una massima che dice: “Hanno fatto più guai i miracoli avvenuti che quelli rimasti inesauditi”. Noi in effetti siamo essenzialmente, profondamente, instancabilmente INCONTENTABILI.
Un desiderio non fa neanche in tempo a realizzarsi che già ce ne sono altri mille che bussano alla porta della nostra istintualità. Questo fa sì che lungo l'arco della vita ciascuno di noi si trovi nella necessità di dover continuamente “accomodare” il proprio senso della vita. Siamo pertanto costretti a smussarlo, ritagliarlo, ridurlo, allargarlo in funzione della nostra fragilità e delle opportunità che la stessa vita ci assegna.
Occorre vivere giorno per giorno, momento per momento cercando di carpire ad ogni singolo e apparentemente banale attimo della nostra breve e fragile esistenza tutta la positività possibile.
Se la sorte e le nostre azioni ci consentono qualche piccolo miracolo assaporiamolo profondamente in tutta la sua sostanza, senza esaltazioni o megalomanie di sorta; se al contrario ci accade qualche cosa di negativo o di doloroso dobbiamo dar fondo a tutte le nostre energie fisiche, mentali ed affettive per contrastare e superare queste avversità senza depressioni o residui piagnucolosi.
Sforziamoci di sorridere il più possibile prima con noi stessi e poi con chiunque, abituiamoci ad esercitare la tolleranza ed il massimo rispetto possibile ed a bandire dal nostro vissuto invidia, rancore e soprattutto l'odio.
Ringraziamo il Signore per ogni giorno che decide di regalarci in salute ed in conoscenza e cerchiamo di attrarre gli altri verso questa filosofia di vita.
Questo non significa disconoscere la paura, l'ansia, il peccato ma essere consapevoli che le prime due, la paura e l’ansia, vanno tenute a bada dalla positività della personale condotta vitale mentre il peccato, una parte imprescindibile di noi stessi, dobbiamo sforzarci di bandirlo dalle nostre condotte di vita pur essendo consapevoli che, a causa della nostra fragilità, avremo grossi problemi a riuscirci.
Infine deve far parte del senso della vita il credere in qualche cosa che sia una sorta di filo rosso che leghi tutti i passaggi della vita stessa, per dare appunto un "senso vero" al tutto, per forgiare nella roccia delle memorie la nostra “traccia indelebile”, la nostra preziosa eredità valoriale. Stringere insomma in un compatto legame affettivo famiglia, amici, il prossimo attraverso comportamenti coerenti e disinteressati.
Grazie per la tua richiesta, amico mio, mi hai offerto l’occasione per frugare dentro me stesso alla ricerca di una verità tanto ardua quanto tenue e volubile.
Ma ti ringrazio ancora di più per l’esempio che mi offri da troppo tempo.
La tua sofferenza, la tua immobilità fisica, il tuo forzato silenzio mi hanno offerto, più che mille discorsi, la chiave vera del “senso della vita”.
Tu hai dato alla tua vita, apparentemente senza senso, fatta solo di immobilità e di dolore, un grande significato. Il tuo silenzio, rotto unicamente da qualche battito di ciglia, grida ogni giorno al mondo distratto una diversa verità:
la vita, comunque sia, qualunque cosa accada, è sempre degna di essere vissuta ed in quel “degna” risiede tutto il suo vero, sostanziale, profondo “senso”.
2007-02-22 08:38:37
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answer #1
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answered by Sebastiano Z 5
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Una persona fantastica che nonostante tt trova la forza ed il motivo per lottere ed andare avanti.
X SEBASTIAN Z : la tua lettera e' molto bella e profonda, complimenti .
2007-02-23 03:37:10
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answer #2
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answered by geniettah2o 2
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Già, queste persone sono da ammirare!!!
E noi ci lamentiamo dei piccoli problemi di ogni giorno...
2007-02-22 17:14:51
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answer #3
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answered by Anonymous
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SN FELICE X LUI E X TUTTI QUEI RAGAZZI O RAGAZZE KE CON SACRIFICI E VOGLIA DI FARE RIESKONO A CONCLUDERE QUALKOSA... SN FELICISSIMA DI TUTTO QUESTO... E ORGOGLIOSA DI QUESTE PERSONE... SN FANTASTICHE E CI INSEGNANO MOLTO... LO DICO XKE' HO UNA SORELLA KN UN PICCOLO RITARDO PSIKIKO MA E' KOME SE NON LO FOSSE TANTO KE E' SPIGLIATA....BACIONI
2007-02-22 16:56:36
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answer #4
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answered by Anonymous
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Tanti ne ho visti che hanno coraggio, a cominciare da un bambino d 5/6 anni che tirava i calci al pallone con la sua protesi, gli mancava una gamba. Penso che chi non può contare sulla sua fisicità, sulla sua salute, che sono cose che si hanno ma si perdono, non fosse altro che per l'età che avanza, impara da subito a trovare e coltivare la forza del suo spirito, quella si che conta, perchè è indistruttibile e non invecchia .
2007-02-22 16:52:20
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answer #5
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answered by bianca 3
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beh non ho parole ... e noi "normali" ke non siamo mai contenti magari perchè abbiamo 2 kili in piu o in meno o per altre stupidaggini simili ... c'è tanto da imparare ..io compreso... un pensiero a lui...ciao
2007-02-22 16:40:45
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answer #6
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answered by Anonymous
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accidenti,mi viene la pelle d'oca.davvero un gran coraggio,un gran carattere e una gran forza d'animo...e dire che tante persone sane (mi ci metto in primissima persona anche io) si lamentano ogni giorno per le piccole difficoltà quotidiane...hai ragione,una lezione di vita con i fiocchi.
2007-02-22 16:37:37
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answer #7
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answered by tiffany1980 6
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buona fortuna a questo ragazzo che la vita sia più clemente con lui d' ora in avanti
2007-02-22 16:36:49
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answer #8
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answered by cinzia r 5
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Non mi pare che tu abbia appreso bene la lezione, dato che vieni qui a fare sfoggio della tua bontà, "Vi chiedo un pensiero per lui"...
Sarebbe più corretto dire "Preghiamo per noi stessi, perennemente insoddisfatti e con la volontà di un microbo"
Senza offesa. Ciao :-)
2007-02-23 03:22:54
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answer #9
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answered by BuBuSettete 5
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