la Lanterninosofia corrisponde al rapporto tra uomo e mondo. Gli uomini rispetto alle altre specie hanno il privilegio di “sentirsi vivere”. Essi lo usano come strumento di conoscenza del mondo esterno, illudendosi di averne una conoscenza oggettiva. In realtà ognuno di noi ha un’idea soggettiva del mondo esterno. Questo sentimento della vita è paragonabile a un lanternino (sapienza) colorato, che ci portiamo appresso e che diffonde un chiarore debole che fa apparire minaccioso il buio. Con questi lanternini noi alimentiamo i grandi lanternoni delle ideologie, che in determinati periodi della vita cadono e ci lasciano vagare nel buio. Noi abbiamo così inadeguati strumenti di conoscenza, da cui ricaviamo un senso di smarrimento per il buio che ci circonda.
2007-02-19 02:55:19
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answer #1
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answered by Anonymous
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Se ne parla nel romanzo "il fu Mattia Pascal". Nel cap. XIII (Il lanternino) Anselmo Paleari, fissato con lo spiritismo, espone la seguente teoria (la "lanterninosofia") ad Adriano, quando questi deve stare per un certo periodo al buio a seguito dell’operazione a un occhio (fatta per "raddrizzare" lo strabismo e nello stesso tempo cambiare i connotati di Mattia): a differenza degli altri elementi naturali (alberi, animali), noi ci sentiamo vivere, ci sentiamo cioè distinti dalla realtà che ci circonda; tale realtà è per noi come un grande buio, rispetto al quale noi siamo come un lanternino che illumina una piccola sfera circostante; la luce è la nostra visione della realtà, determinata dalle idee dominanti nelle diverse epoche, è il modo di illuminare il buio: più forti sono le certezze, più grande è la luce; oggi ci sono luci piccole e allo sbando (mancano fedi, ideali, certezze). Ma se questo buio non fosse che un’illusione, privilegio e maledizione dell’uomo, che ha il lanternino? Se questo buio (della realtà fuori di noi e dopo di noi) non fosse che una creazione, per contrasto, della luce? Allora la morte non sarebbe un precipitare nel buio, ma solo uno spegnersi del lanternino, finalmente, che ci consentirebbe di appartenere (come siamo sempre appartenuti, del resto, ma non più con il sentimento della propria individualità separata, e con la relativa paura) alla vita universale, all’Essere, alla Verità.
2007-02-19 05:57:56
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answer #2
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answered by lella 6
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Pirandello: "Il Fu Mattia Pascal" La lanterninosofia di Anselmo Paleari (padrone della casa romana dove Mattia Pascal,trasformatosi in Adriano Meis, ha fissato la sua residenza!
LANTERNINOSOFIA: secondo questa visione del mondo la paura dell’ignoto, da cui proviene ogni forma d’angoscia, deriva dal possesso, da parte dell’uomo, del sentimento della propria vita come staccata dall’esistenza universale della Natura. Il Paleari paragona tale “sentimento della vita” a un lanternino posto in mano a ogni uomo; questo lanternino, a causa della sua debole luce, permette a chi lo porta di percepire l’immensità delle tenebre che lo circondano, ma non di vederne il termine. Solo la morte spegnerà questo lanternino e riporterà l’uomo nel ciclo universale della materia.
Ciao ciao! :-)))
2007-02-19 03:13:27
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answer #3
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answered by merlinetta79 3
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2016-12-17 01:40:44
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answer #4
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answered by Anonymous
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