Non ci sono dei Santacroce, notizie ben definite.Nel 1682 Maffeo Barberini rivendette Posta(piccolo paese in provincia di Rieti - dopo Rieti sono circa 20 km - lo conosco personalmente) al marchese Santacroce. Nel 1750 fu la volta di Valerio Santacroce a cedere il feudo a Girolamo Belloni, dal quale passò in eredità ai Cavalletti. E' difficilisso trovare qualcosa sui Santacroce, famiglia romana, trasferitasi a Rieti. Per esempio nel 1639 Pietraforte(sempre nel reatino) fu ceduta dai Barberini a Valerio Santacroce. Si hanno notizie anche a Roma (P.zza Cairoli) il progetto fu di Carlo Maderno, che vi lavorò fino al 1602 su incarico di Onorio Santacroce; la costruzione fu ripresa nel 1630 da Francesco Peparelli per il marchese Valerio e continuò fino al 1640; poi Giovanni Antonio De Rossi eseguì su commissione del cardinale Marcello una serie di lavori tra il 1659 e il 1668, sistemando anche la facciata definitiva su via dei Catinari.Ciao
2007-02-19 06:34:31
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answer #1
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answered by lella 6
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vai su http://www.google.com/search?client=safari&rls=it-it&q=Marchese+Valerio+Santacroce&ie=UTF-8&oe=UTF-8 e scegli i siti che piacciono.
2007-02-25 23:28:02
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answer #2
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answered by Il mietitore MICHAEL 3
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chi tra i due, il Marchese o il Cardinale
2007-02-20 10:08:30
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answer #3
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answered by Anonymous
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Ha frequentato il Dams di Bologna e studiato l'organo per diversi anni. Della sua scrittura il critico letterario Cesare Garboli ha scritto: "La Santacroce è un prosatrice di altissima qualità , ipnotica, incantatoria, e sotto tutti gli aspetti stupefacente"[citazione necessaria].
Da sempre rifiuta la realtà considerandola misero e soffocante spazio privo di lirismo e bellezza. "Isabella Santacroce è non solo una vera esteta, ma è anche uno dei maggiori libertini in circolazione, proprio perché lotta contro la realtà con la convinzione e la forza di un hidalgo medievale, e perché pratica i vizi di cui poi infarcisce le sue torride narrazioni con fanciullesco candore, con algido distacco; e precisamente questa è l’essenza dell’attitudine libertina postcontemporanea, saper essere allo stesso tempo oscurantisti e immoralisti, conservatori e dissoluti. Insomma l’aristocratica Isabella (la cattolicissima?) Santacroce segretamente coltiva i sacri ideali di gerarchia-ordine-disciplina, essenza di ogni eleganza innata o acquisita" (Valerio Falco)[citazione necessaria].
L'esordio letterario avvenne a metà anni Novanta con la pubblicazione di Fluo, primo libro della "Trilogia dello spavento" (gli altri due titoli sono Destroy e Luminal). Destroy in particolar modo divenne un caso letterario in Italia e il nome della Santacroce venne accostato al gruppo dei Giovani Cannibali, movimento letterario sviluppatosi alla fine degli anni Novanta (rappresentativo è il volume Gioventù Cannibale, Einaudi), formato da giovani scrittori esordienti. Assieme ad alcuni di essi, come Tiziano Scarpa, Aldo Nove, Niccolò Ammaniti, Enrico Brizzi, Tommaso Labranca, Tommaso Ottonieri, Luca Ragagnin e altri, insieme alla stessa Santacroce, diedero vita nel 1997 a un movimento filosofico-letterario, il Nevroromanticismo, atto ad esprimere l'inquietudine dell'esistenza.
Nel novembre del 1998 per Polo Books pubblicò Kurt Cobain and Courtney Love. Canzoni maledette, una raccolta di traduzioni dei testi delle più rappresentative canzoni dei Nirvana e delle Hole.
Con la fine della "Trilogia dello spavento", Isabella Santacroce cambiò il proprio linguaggio rimanendo fedele ai propri temi e nel 2001 pubblicò per Mondadori Lovers. La scrittrice affronta nel libro l’amore a tutto tondo: l'amore della famiglia, l'amore tra uomo e donna, l'amore omosessuale e l’amore non corrisposto, che porterebbe inesorabilmente alla morte. Il nuovo linguaggio adottato nel libro cerca di avvicinarsi il più possibile a una scrittura fatta di suoni, tanto da essere definita dall'autrice una scrittura per il puro sentire. Proprio basata sul suono è l'esperienza che la vide protagonista nel 1999 con la cantautrice senese Gianna Nannini. Frutto della collaborazione è stato l'album Aria, uscito il 26 aprile 2002, e il cartone animato Momo alla conquista del tempo, dove la scrittrice ha collaborato ai testi. Collabora alla scrittura dei testi anche dell'album "Grazie" uscito nel 2006, sempre dell'artista Gianna Nannini.
2007-02-19 02:08:22
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answer #4
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answered by Benny 2
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