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o dicono di avere,ma poi se uno e felice e giusto ostentarlo davanti a persone meno fortunati di loro?E poi questa parola felicità nn credete sia stata idealizzata un po troppo?e poi chi e felice non deve lavorare il doppio per alimentarla e non farla finire?

2007-02-18 00:51:01 · 6 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Società e culture - Altro

scusate ma quanto siete permalosi? si puo perdonare un errore di grammatica, c' è di peggio nella vita, e poi tutti professori lo siete anche nella vita? complimenti siete molto bravi.

2007-02-18 01:09:16 · update #1

6 risposte

La felicita' non e' un diritto e non e' certamente un privilegio.

La liberta' di agire e perseguire la nostra felicita' e' un diritto. La felicita' non si puo' pretendere da qualcuno; la liberta' si. Abbiamo il diritto alla nostra vita, alla nostra proprieta' e alla nostra liberta'. Questi sono i diritti che riceviamo dalla natura quando nasciamo. Non ce li da' ne' Dio ne' la societa.' La religione e la societa' sono le due istituzioni che possono violare questi diritti, o li possono proteggere, ma non possono ne' darli ne' toglierli.

Purtroppo ci e' stato insegnato che abbiamo perso il Paradiso Terrestre, cioe' quello stato di assoluta ignoranza del bene e del male in cui Dio ci creo' presubilmente in perfetta felicita'. Come si fa ad essere felici senza sapere niente, nemmeno sapere di essere felici? Questa e' la felicita' non concettiva degli animali.

A parte le favole, nella vita la felicita' e' quello stato d'animo in cui ci veniamo a trovare soddisfatti di quello che abbiamo compiuto: quello che proviamo dopo un lavoro ben fatto; in una relazione basata sulla mutua ammirazione; quando realizziamo le nostre aspirazioni personali.

Desiderare che la felicita' ci venga servita su di un vassoio d'argento semplicemente aspettando e pregando e' un ritorno a quel paradisop terrestre dove non succedeva niente, c'era solo esistenza senza pensiero e senza scelte!

Invece, qui nella realta' della vita, per ogni aspirazione che abbiamo occorre acquisire un certo grado di conoscenza.
Alla conoscenza si accompagna responsabilita'. Responsabilita' richiede ragionamento. Ragionamento richiede sforzo mentale per scegliere fra le tante possibilita' della vita. Siccome non siamo onniscenti o infallibili, possiamo commettere errori.

Se scopriamo e applicchiamo le leggi della ragione logica possiamo capire che noi siamo gli artefici della nostra felicita' e nessun altro lo puo' essere.

2007-02-18 03:57:43 · answer #1 · answered by DrEvol 7 · 0 0

...ANNO?

2007-02-18 08:59:51 · answer #2 · answered by Anonymous · 1 0

la felicita e' per tutti!!!
se uno e' felice si vede non e che ostenta la sua gioia ma si vede lontano un miglio una persona felice............
prima o poi tutti assaporano la felicita ma purtroppo e' una cosa molto breve ma l' importante e sapere che esiste!!!!!

2007-02-18 09:12:19 · answer #3 · answered by eloisa l 3 · 0 0

la felicità è una chimera e io la inseguo perchè se riuscissi a trrovarla non sarei mai abbastanza grata alla vita e qualunque sacrificio non mi spaventerebbe.....meglio lottare per mantenere qualcosa che hai che sperare ogni giorno di trovare ciò che cerchi.......

2007-02-18 09:00:09 · answer #4 · answered by Anonymous · 0 0

Anche la conoscenza della grammatica italiana è un privilegio CHE ormai in pochi Hanno....
( Uuuh un pollice verso ...sono stata troppo cattivaaa ...hahahahah !)

2007-02-18 09:05:14 · answer #5 · answered by Mujer_de_Rojo 5 · 0 1

io nn ho piu tanta felicita.
risp a questa:
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070218054004AACzyc2&r=w
10 points

2007-02-18 08:58:20 · answer #6 · answered by Desmond 2 · 0 1

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