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Mi rivolgo ai credenti: se i piani di Dio sono subordinati alle richieste degli uomini, significa che può essere persuaso a cambiare i suoi disegni, quelli che ha già stabilito prima che il modo fosse stato creato.

Ho letto arcivescovi citare Kierkegaard, "La preghiera non cambia Dio, ma colui che prega": se Dio non può essere persuaso, pregare per ottenere ciò di cui si ha bisogno è inutile e blasfemo?

2007-02-16 23:26:56 · 21 risposte · inviata da Bhikkhu 4 in Società e culture Religione e spiritualità

errata "modo", corrige "mondo"

2007-02-16 23:34:13 · update #1

Il termini della domanda erano provocatori, io non penso che pregare per chiedere una grazia rechi offesa a Dio, ma mi chiedevo quanto devota e rispettosa potesse essere la pretenziosità di chi invoca l'intervento divino solo nel momento del bisogno, solo quando ci si sente impotenti di fronte ad un problema, e si vuole un aiutino per far ugualmente andare le cose secondo il proprio desiderio.

Non mi pronuncio nemmeno sulla patetica ipocrisia di quelli che si fanno il segno della croce prima di giocare la schedina...

2007-02-17 21:10:42 · update #2

21 risposte

Non credo che pregare per ottenere qualcosa sia una bestemmia: è un modo umano (debole) di reagire alle 'calamità'. L'uomo in difficoltà chiede 'aiuto', anche ai propri simili, se è per questo.
In genere i credenti (veri) non chiedono cose impossibili (fammi diventare miliardario ... ecc) ma nel momento della difficoltà implorano una grazia (magari anche la banale grazia di 'riuscire a sopportare il dolore fisico': ho avuto esperienze con malati terminali ed è a questi casi che faccio riferimento).
La preghiera, nella sua essenza, dovrebbe essere un momento di contatto e dialogo con la divinità, un momento di silenzio interiore e di serenità priva di 'pensieri mondani', non un chiedere favori, non un patteggiare per ottenere qualcosa, e neppure un modo per 'tenersi buono Dio' (un atto apotropaico dettatto da timore e tremore, per intenderci).
Il rapporto con dio non dovrebbe mai essere quello del DO UT DES, né l'uomo può chiedere a Dio di 'cambiare' il Suo piano (tu usi i termine 'disegni', buona scelta).
Talvolta la calamità è assegnata all'uomo come una prova, cioè per mettere alla prova la sua fede e la sua capacità di abbandono (sia fatta la tua volontà). La preghiera accorata che chiede a Dio un intervento 'salvifico' è la prova di questo totale abbandono. Forse è proprio nel momento in cui 'uomo riesce ad accettare la 'volontà superiore' (anche se gli sembra crudele ed assurda) che, con la propria remissiva accettazione, smuove la pietà di un qualche Ente in cui io, personalmente, credo, ma della cui esistenza non intendo convincere nessuno: la fede non è solo una conquista che si ottiene con dolore, è un dono che viene elergito a chi sa ... ascoltare una 'voce' (scusa ma non so come descrivere questa sensazione, perché in realtà non è come 'sentir parlare un essere umano ...).
Quando prego in genere io ringrazio anche per il dolore ricevuto. Non chiedo che gli eventi vengano cambiati. Quello che in genere dico è: la prova è dura, ma Tu sai i limiti di chi metti a dura rova e non vai mai oltre quel limite.

2007-02-16 23:46:20 · answer #1 · answered by Ivory33 6 · 1 0

Salve, complimenti per l'intelligente domanda.

Rispondo in base alla conoscenza vedica, scritture compilate 5.000 anni fa in sanscrito originale.

I piani di Dio non sono esattamente subordinati alle richieste degli uomini, ma a Lui piace esaudire i loro desideri, purche' siano compatibili con il loro ed altrui benessere.

Per questo Egli puo' essere persuaso a cambiare i disegni del destino di qualcuno che Lo prega per ottenere qualcosa.

In questo senso, le richieste del pane quotidiano, di ricchezze, di cessazione della sofferenza e quant'altro, in uno spirito di sottomissione, di accettazione della Sua volonta', sono certamente gradite ai Suoi occhi, e talvolta egli puo' esaudire tali richieste.

Dio e' infatti gia' molto soddisfatto da qualcuno si rivolge a Lui, piuttosto che cercare di agire autonomamente, pensando di essere indipendente. Percio' chi Lo prega, anche fosse per motivazioni interessate, o per richieste materiali, e' considerata una persona molto avanzata nella vita spirituale, ed inoltre si sta gradualmente purificando dalla contaminazione materiale.
La preghiera rivolta a Dio e' quindi sempre favorevole, dal punto di vista spirituale.

Tuttavia, approfondendo la propria relazione con Dio, capiremo gradualmente che Egli si sta gia' occupando di noi, e di tutti gli altri esseri viventi della creazione, percio' non vi e' un impellente bisogno di chiedergli il pane quotidiano.

Facciamo l'esempio del bambino, che quando e' piccolo, fa richieste infantili al padre, ma egli e' contento cosi': e' un bambino, che altro puo' fare ?
Ma quando il figlio cresce e comincia a relazionare in modo piu' maturo con il padre, ovviamente quest'ultimo sara' ancora piu' soddisfatto.

Cosi', quando una persona avanza sul sentiero spirituale, sviluppera' una relazione costante con Lui, e non Gli chiedera' piu' il pane quotidiano, come faceva quando era un "bambino".
Chiedera' cose piu' importanti, come per esempio, cosa fare per soddisfarLo ed amarLo meglio e sempre di piu'.
Tutti i santi hanno mostrato questo (S.Giovanni della Croce diceva "ormai, sol nell'amare e' il mio esercizio").

Ma in risposta alla tua domanda, comunque, rimane il fatto che la preghiera a Dio, a qualunque livello, e' sempre favorevole e raccomandata.

Buon cammino, ciao !

Alberto

2007-02-17 00:53:13 · answer #2 · answered by Alberto108 1 · 2 0

Pregare o non pregare, questa e’ la questione!

La figura del Padre che sta nei cieli e che implorandolo ci libera dal male e' piuttosto infantile come invocazione.

O Dio ha fatto gia' i progetti per noi, conosce i nostri bisogni, e sa gia' quali decisioni prenderemo col nostro "libero" arbitrio, oppure Dio ci ascolta quando vorremmo che ci liberasse dal male e ci protegge. Due cose opposte non possono essere entrambe vere.

Se e' vera la prima, Dio sa che il male verra' fatto contro di noi, o che noi faremo il male a qualcuno. Dio sa, per esempio, che qualcuno ha una gran voglia di vivere scippando una vecchietta alla settimana. Le povere vecchiette, che pregano di essere liberate dal male religiosamente tutti i giorni, purtroppo non lo saranno e soffriranno le conseguenze del malvivente, sia che preghino o che non lo facciano.

Se e' vera la seconda premessa, cioe' Dio effettivamente interviene e protegge coloro che gli credono e lo pregano, allora solo chi non lo prega dovrebbe essere soggetto al male, mentre i fedeli dovrebbero fare una vita assolutamente priva di ogni ingiustizia o sofferenza. Ci si puo' accertare giornalmente che fedeli o no, nessuno e' protetto contro il male, per cui questa premessa e' decisamente falsa.

2007-02-17 17:03:35 · answer #3 · answered by DrEvol 7 · 1 0

Gesù disse:" Chiedete e vi sarà dato" e nella preghiera bisogna rimettersi alla volontà del Signore, perchè solo Lui sa cosa è giusto per noi

2007-02-17 01:16:21 · answer #4 · answered by Anonymous · 1 0

Dio non cambia i Suoi disegni, ma ha già un "piano" Suo che comprende il nostro libero arbitrio, visto che sa già come lo useremo.
Dio conosce i nostri bisogni molto prima che noi glieli facciamo presente, ma vuole che siamo noi a dirglieli e a chiedergli aiuto, altrimenti Dio diventerebbe più un maggiordomo che Dio, e perchè vuole che i Suoi Figlio parlino con Lui.
Avendo sperimentato come le preghiere possano essere esaudite ti posso quindi dire che non è affatto una bestemmia, ma è biblico e nel diritto di chi crede.

2007-02-17 00:47:48 · answer #5 · answered by Anonymous · 1 0

Ha ragione Kierkegaard. Ma la preghiera non e` mai una bestemmia. Se dovete pregare per ottenere qualche cosa ( pregate e vi sara` dato, chiedete e vi sara` concesso ), il Creatore sa molto bene di quanto avete bisogno. La preghiera cambia colui che prega se e` convinto di non poter esigere niente.

2007-02-17 00:27:23 · answer #6 · answered by giulietta 7 · 1 0

non sono molto ferrata in materia ma la divina provvidenza è un concetto piuttosto chiaro nella religione cattolica.
Esattamente come l'esempio in cui Gesu chiede "Che cosa posso fare per te?"
Nel mio piccolo non vedo nulla di blasfemo,anzi semmai un dovere di credente.

Temo sia piu facile fare 2 cinquine consecutive al lotto, piuttosto di ottenere qualcosa dalla preghera, ma questa è altra questione

2007-02-16 23:41:30 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 0

hey voli alto con Kierkegaard.....................

l'importante nn chiedere soldi ai santi..........

ciao idea!!!!

2007-02-16 23:36:59 · answer #8 · answered by joint52 3 · 1 0

no,pregare per ottenere qualcosa non è affatto inutile e blasfemo ma è un comandamento e Gesù lo raccomanda parecchie volte:"chiedete e vi sarà dato,bussate e vi sarà aperto",e gli arcivescovi farebbero bene a non dire scemenze

2007-02-16 23:35:35 · answer #9 · answered by aliénor 6 · 1 0

non e una bestemmia, tutti implorano il dio x qualcosa, x la pace, x la salute, x amore e pure x ringraziare

2007-02-16 23:35:26 · answer #10 · answered by flori 6 · 1 0

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