Mi chiudo in me stesso, sotto il peso del dolore.
Poi in questo deserto interiore, sempre arriva una voce che cerca di dare un senso a quel dolore.
Poi col trascorrere dei giorni, e col senno di poi, capisco che quel che è accaduto era per me, e che quel dolore mi ha permesso di uscirne migliorato.
Nel crogiuolo si prova l'oro. Dalla sofferenza si può uscire o amari come il fiele o puri come l'oro.
2007-02-16 23:08:57
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answer #1
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answered by blackbarry 4
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i dispiaceri cosi come le gioie arrivano all'improvviso e mi travolgono mi è impossibile rimanerne immune, poi il tempo placa quasi tutto..........è la vita con tutte le sue sfumature ho imparato a viverla accettandola
2007-02-16 19:29:39
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answer #2
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answered by morgana 4
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Spesso mi costruisco una maschera che non si scioglie neanche con le lacrime...poi, nel momento più sbagliato, ovviamente di frantuma..e io devo affrontare la realtà...
ps:non sono così vittimistica o pessimista in verità!ma dopo due lutti nel giro di un anno poco più, faccio fatica a dover accettare la realtà...
2007-02-16 19:27:00
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answer #3
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answered by Speranza 4
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io ho cercato di guardare avanti, non ho mai discusso con dio, non mi sono mai chiusa nel mio dolore, perchè voglio essere io a vincere con le mie sole forze
2007-02-17 00:50:05
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answer #4
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answered by rosi m. 4
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Dio utilizza tutto per il nostro bene,anche le prove: è ancora una certezza."tutto concorre al bene di coloro che amano Dio"(Rm8,28).
Noi siamo nelle sue mani ,"niente ci potrebbe mancare dove Egli ci conduce"(Sal 23).Siamo chiamati a una fede incrollabile nella tenerezza infinita.
Dio può trarre il bene da una prova,noi ne facciamo tutti l'esperienza se vogliamo riconoscerlo.
Quanto tempo perso perchè,nelle fretta del lavoro ,dimentichiamo di ascoltare quello che la tenerezza desidera fare con noi.
2007-02-17 00:43:58
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answer #5
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answered by angelparadise 2
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mi sento una frana se capita a me divento pessimista ,non dovrei dirlo e lo so che sbaglio me la prendo anche con Dio dicendogli"perchè non mi aiuti"'o cose del genere ,se capitano agli altri è quasi lo stesso,sono molto impulsiva quindi ne faccio un dramma ma li supero da sola
2007-02-17 00:20:43
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answer #6
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answered by antossal 6
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Secondo me chiudersi è umanamente comprensibile, ma non fa che ignorare il problema, o ritardarne la soluzione.
I problemi vanno affrontati, così come va accettata la consolazione degli uomini (se è sincera) e la correzione (se è costruttiva).
Nel passo che tu citi Giobbe aveva ricevuto visita da dei suoi "amici" che, vedendolo malato e in disgrazia, lo "aiutavano" con consigli veramente fuori luogo, accusandolo di aver peccato in qualche modo e di star scontando la pena, o altre cose del genere, quando invece non aveva fatto nulla: per questo Giobbe alla fine se la prende e dice, in parole povere "ma voi che parlate a fare? ma come, vedete come sono messo e non avete proprio nient'altro da dire?" Giobbe non si era chiuso alla consolazione sincera, nè alla correzione utile, ma ai consigli vani dei suoi visitatori.
2007-02-16 20:55:22
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answer #7
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answered by HK 6
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REAGISCO una sola parola REAGISCO, Nella vita si può cadere,ma abbiamo l'obbligo di rialzarci,per noi,per i nostri cari.. Quanto meno bisogna tentare,se poi non ci si riesce,perlomeno avremo tentato
2007-02-16 20:00:40
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answer #8
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answered by ONELEG 2
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se riguardano solo me...
mi chiudo in me stesso fin quando il tempo non lenisce il dolore;
se riguardano anche gli altri, cerco di portare consolazione a chi soffre più di me...
per alleviare il mio dolore c'è sempre tempo...
2007-02-16 19:57:15
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answer #9
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answered by il Padrino 3
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io piango e accetto passivamente l'evento....però quando credo di aver superato il tutto, basta un nulla per far riemergere il grande baratro che il dolore ha causato in me!
cerco di vivere gli eventi negativi come i positivi...ci sono e ci saranno sempre!
2007-02-16 19:46:10
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answer #10
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answered by Noemi 5
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