In questi giorni infuriano le polemiche sui DICO (ex PACS) e molti dicono che la famiglia e' minacciata e che una famiglia dove non sono sposati non si puo' chiamare famiglia.
Ma in fin dei conti cosa cambia per i bambini se i genitori sono sposati o no? E poi se i genitori non sposati vivono coi propri bambini perche' questa non puo' essere considerata una famiglia secondo alcuni? Il discorso della stabilita' e' incoerente. Infatti gli sposati possono (e devono poter) divorziare! Ma cosa cambia? E poi chi dice che non deve esserci il divorzio pensa che questo sia per il bene dei bambini. Invece e' il contrario! I bambini rimangono traumatizzati dai continui litigi dei genitori! In un tale caso e' NECESSARIA una separazione!
Quali sono i vostri commenti? Per favore specificate se siete religiosi o no.
2007-02-15
20:21:44
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34 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
Utente evaluna, non ho detto che i bambini sono felici che i genitori si separino quando litigano, intendevo solo che la separazione e' MENO PEGGIO dell' assistere a continui litigi.
2007-02-22
18:52:43 ·
update #1
Utente giuseppe b, dove hai sentito la storia dei 12 anni d' eta'?
2007-02-22
19:05:35 ·
update #2
Utente doppiagabbia, la tua provocazione e' in parte giusta (nel senso non provocatorio). Perche' lo stato dovrebbe impedire la poligamia, perche' non dovrebbero esserci GRUPPI di persone (quindi non solo COPPIE) che vivono insieme e si amano come una GRANDE FAMIGLIA IPERALLARGATA? Perche' non dovrebbero essere accettati dalla societa'?
Io non vorrei fare questa cosa, ma se uno volesse, perche' impedirlo?
2007-02-22
19:09:49 ·
update #3
ài ragione, ma sai in cosa? che dato che ormai si può divorziare, non c'è + differenza tra un matrimonio religioso, uno civile, un pacs e un dico, tanto ci si può sempre separare, quindi a questo punto tanto vale non sposarsi neanche. ma se uno ci crede nel matrimonio, non si separa e se uno sa che il matrimonio è indissolubile e che non ci si può separare quando gira il vento contrario, allora uno s'impegna e fa andare avanti la storia anche nei momenti di crisi. bisogna rendersi conto che il matrimonio, oltre a essere un sacramento, è un meccanismo sociale che serve a tenere unite le coppie; oggi invece l'unità delle coppie è totalmente demandata alla buona volontà delle 2 xsone e con ciò ci si separa + facilmente, ANCHE QUANDO NON SAREBBE IL CASO. io penso che sia necessario separarsi quando la situazione è grave, tipo botte da orbi, prostituzione, incapacità xsonale ecc., ma negli altri casi, ci vuole una bella strizzatina alle palle e si va avanti, come àn fatto tutte le coppie del mondo fino ai tempi nostri.
2007-02-15 21:12:53
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answer #1
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answered by Lope 2
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Sono religiosa. Secondo me dal punto di vista del bambino non cambia niente se i genitori sono sposati oppure no, l'importante è che in casa venga data loro stabilità è serenità. Quello che non capisco è perchè le persone eterosessuali non vogliono sposarsi e vedono il matrimonio come un pezzo di carta. Per me il matrimonio, lasciando da parte tutte le considerazioni di tipo religioso, è un impegno, e trovo preoccupante la paura di impegnarsi. E' vero che i continui litigi dei genitori possono traumatizzare un bambino, ma non capisco perchè nessuno parla del trauma che possono avere i bambini in seguito alla separazione dei genitori.
2007-02-15 20:46:40
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answer #2
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answered by vuz 4
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Infatti, da religioso (tu mi conosci già eh eh eh!), ti di.co la mia sui di.co
:)
L'unione civile che equipara convivenza a matrimonio come stabilità di fronte alla legge, svilisce la sacralità del matrimonio come sacramento istituito da Dio.
(Parlando per gli etero, si intende)
Nonchè la sua importanza dal tenere separati, come significato, la convivenza, che è una cosa temporanea in varie situazioni, rispetto al matrimonio, che invece è una scelta, di solito, maturata rispetto alla convivenza.
Che poi, per i bambini figli di conviventi, chiaramente nn cambia nullla, perchè non cambia l'amore che i genitori hanno per i figli e viceversa.
Cambia solo che si rischia di confondere matrimonio con "convivenza" più o meno stabile...e non va bene.
Si potrebbero tenere separati il matrimonio religioso da ogni effetto civile, quello si...per chi crede, come me, è meglio così.
In modo che così chi vuole scegliere la convivenza perchè meno "burocratica" (alla fine è quello il problema) nn toglie cmq un significato religioso alla sua stabilità cognugale, DICO io... :)
Ciao!
Xyz
2007-02-16 05:50:36
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answer #3
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answered by Anonymous
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Io penso che i bambini abbiano bisogno di due genitori che si amano e che stanno bene insieme. Penso anche che abbiano bisogno di una famiglia stabile, di due persone che hanno preso un impegno a lungo termine, che sono sicuri di voler provare a stare insieme per il resto della loro vita. Io credo che il matrimonio (civile o religioso, non importa) sia questo: dire che voglio stare con te per sempre, qualunque cosa accada e che ci metterò tutto l'impegno che mi è possibile perchè le cose funzionino sempre. La convivenza secondo me invece significa: stiamo insieme finchè le cose vanno bene e poi ognuno per la sua strada. I bambini hanno il diritto di sapere che i loro genitori si impegneranno per sempre perchè la loro famiglia ci sia...
Poi io penso che due persone che hanno passato insieme la loro vita (eterosessuali o omosessuali) abbiano molti diritti che possono venire riconosciuti, ma quando vengono coinvolti dei bambini non si possono paragonare delle persone che hanno preso un impegno etrno a delle persone che sono potenzialmente banderuole senza controllo.
Ah, sono cattolica...
2007-02-16 02:20:56
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answer #4
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answered by cri 3
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Non sono religioso
Ritengo che non sia il "bollino Blu" della chiesa o dello Stato a certificare la felicità ed il bene dei fligli.
Non vedo nessun tipo di differenza tra coppie con figli non sposate o sposate, entrambe le coppie sono genitori e entrambe , si spera, fanno il bene dei propi figli, senza nessun tipo di limitazione.
2007-02-15 21:53:05
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answer #5
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answered by Zio Auo 4
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Io non sono religiosa e sono arciconvinta che il matrimonio non garantisca, solo per il fatto di essere stato celebrato, la felicità dei figli o lo status a chiunque di buon genitore. Oggi poi, statistiche alla mano, pensando a quanti matrimoni resistono al terzo anno di vita in comune, quando sento inneggiare a questa istituzione (che rispetto, ma non condivido) come all'unico modello di famiglia decente e morale mi scappa proprio da ridere. Puro bigottismo e perbenismo becero, secondo me
2007-02-15 21:38:36
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answer #6
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answered by Anonymous
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Non cambia nulla. Solo che viviamo in una società bigotta e l'opinione altrui pare influenzi chiunque l'ascolti!
2007-02-15 20:59:03
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answer #7
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answered by Anonymous
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Penso dipenda da cosa intendi per "avere un figlio", molte coppie.. molte persone "vogliono un figlio" ma qui non si parla di "possesso". io penso che avere un figlio voglia principlamente "darsi"; cioè dedicare la proria vita alla crescita di un'altra... francamente non so se al giorno d'oggi basti dire che ci voglia il matrimonio o meno, certo che il crescere un figlio basandosi su qualcosa che, a conti fatti, è un contratto non mi sa di tanto moderno. Il matrimonio, al giorno d'oggi, è l'unico vero "contratto" morale riconosciuto dallo stato che sancisce che due individui dedicheranno le proprie vite a vicenda (quello che fa il dico al massimo è stabilire una specie di "curriculum" da genitore).
Io penso che i genitori debbano rappresentare la totale diversità biologica della specie (quindi femmina+maschio... razza, ideologia, religione invece le considero cavolate) ma non è giusto proibire alle coppie gay di non avere prole... hum... forse questo discorso non viene a capo di nulla... vabbè, pazienza
2007-02-15 20:51:45
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answer #8
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answered by Anonymous
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Sono religiosa ma non credo che cambi qualcosa se i genitori sono sposati o meno...Tuttalpiù credo che il matrimonio sia una forma di impegno verso un'altra persona, un contratto che ha alla base dei sentimenti ma che ha degli obblighi...non deve essere per forza quello religioso, basta una firma in comune e tutto è "regolarizzato"...E sono concorde con te nel dire che se il rapporto non funziona bisogna dividersi, sia per se stessi che per evitare eventuali traumi ai bambini...
2007-02-15 20:41:53
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answer #9
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answered by Cippina 6
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bhe.. lasciamo che siano i bambini a rispondere..
convivo con un uomo da 8 anni e abbiamo un figlio di 6. io non mi creo problemi a riguardo. ma onestamente temo il giudizio del mio figlio una volta diventato abbastanza grande da capire.
ops scusa, siamo cattolici non praticanti
insomma, doppiagabbia, viva l'anarchia?
2007-02-15 20:38:24
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answer #10
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answered by orange 3
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Secindo me non cambia nulla, non contano le carte ma i sentimenti e gli insegnamenti
2007-02-15 20:26:11
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answer #11
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answered by amolapace 5
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