la corrente non resta costante, sia per quanto riguarda la forza che il senso. Un sistema o un circuito del tipo suddetto è denominato sistema a corrente diretta o continua. Un esempio di tale circuito è dato da un qualsiasi circuito potenziato da batterie, per esempio, un lampo al magnesio, oppure un impianto elettrico nelle automobili. Tuttavia, non è necessario che la corrente vada sempre in un senso. Si usano numerosi circuiti elettrici, in cui la corrente inverte regolarmente il senso del suo flusso nel circuito. Questo tipo di circuito è denominato a corrente alternata. I circuiti elettrici più comuni e maggiormente impiegati sono a corrente alternata. In un circuito a corrente alternata, è necessario specificare anche la frequenza, oltre a specificare l'intensità di corrente e la tensione del circuito, come invece è sufficiente per il circuito a corrente diretta. La frequenza misura la metà del numero di volte che la corrente cambia direzione in un secondo.
Nella maggior parte delle reti di distribuzione di energia elettrica la frequenza è di 50 periodi o cicli al secondo. Questo significa che la corrente fluisce in un senso per 1/100 di secondo, e così via. (Naturalmente, questi cambiamenti sono fatti gradualmente, in modo che la corrente nel circuito cambia con continuità sia per quanto riguarda l'intensità sia per il senso). I circuiti per le radio emittenti richiedono frequenze di milioni di cicli, quelli per la televisione centinaia di milioni di cicli al secondo. Naturalmente, le correnti, che mutano a queste velocità, non sono generate da dinamo, che in nessun caso potrebbero funzionare alla velocità richiesta da tali circuiti. In luogo di dinamo, si adopera uno speciale apparecchio elettronico, come la valvola o il transistor.
Ove la corrente e la tensione cambiano, come succede continuamente nei circuiti a corrente alternata, è necessario considerare l'effetto della reattanza. Come già accennato, la corrente genera sempre un campo magnetico. Quando la corrente cambia varia il campo magnetico da essa provocato e ciò determina una forza elettromotrice contraria. Pertanto, in un circuito a corrente alternata, la tensione applicata deve superare l'opposizione del campo magnetico che varia, oltre alla comune resistenza del circuito. L'opposizione incontrata dalla corrente alternata si chiama reattanza induttiva, ed è dovuta al cambiamento del proprio campo magnetico. Come si è visto, gli elettroni si respingono sempre l'uno con l'altro, in seguito all'azione reciproca dei loro campi elettrici. Pertanto, un elettrone in movimento può forzare quelli in un altro a muoversi, anche se i due conduttori sono isolati l'uno dall'altro. Può succedere, quindi, qualche volta che una corrente alternata possa fluire persino attraverso un perfetto isolante, mentre una continua non può farlo. (Naturalmente, nessun elettrone si muove effettivamente attraverso l'isolante, ma sono i loro campi elettrici interagenti che producono gli spostamenti suddetti). Questo interessante effetto è sfruttato in apparecchi denominati condensatori, spesso utilizzati per i circuiti a corrente alternata. Pertanto, una corrente alternata può apparentemente fluire attraverso un condensatore però non senza trovare qualche opposizione. L'opposizione al flusso di corrente alternata dovuta all'azione del condensatore è denominata reattanza capacitiva. La reattanza induttiva, la reattanza capacitiva e la resistenza di un circuito sono denominate, nel loro complesso, impedenza di un circuito. Controllando l'entità di reattanza induttiva e capacitiva in un circuito, si possono osservare alcuni interessanti effetti. Uno degli effetti più importanti è la risonanza. Grazie a quest'effetto, si può fare in modo che il circuito entri in risonanza, cioè sia percorso da una corrente alternata di una particolare frequenza, ignorando in modo assoluto quelle di altre frequenze che pure possono essere presenti. È proprio grazie all'impiego della risonanza che si può regolare l'apparecchio radio o il televisore su una particolare stazione di emissione, escludendo le altre.
ciao cry
2007-02-18 04:03:13
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answer #1
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answered by knix_87 5
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le centrali elettriche...che potrebbero essere eliofile, idrofile ecc...pensa ad un mulino...l'acqua lo fa girare, invece del mulino nelle centrali idroelettriche c'è una spira che gira sotto l'effetto di un campo magnetico:
Per centrale idroelettrica si intende la serie di impianti per la produzione di energia elettrica ricavata da masse di acqua in movimento.
L'acqua viene convogliata su una o più turbine che ruotano grazie alla spinta dell'acqua. Ogni turbina è accoppiata a un alternatore che trasforma il movimento di rotazione in energia elettrica.
La velocità dell'acqua viene generata attraverso un salto. In genere viene creato un lago artificiale per mezzo di una diga. Quindi l'acqua viene convogliata in una condotta che risulta forzata nell'ultima parte.
2007-02-15 00:43:41
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answer #3
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answered by Anya Middle 4
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