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Può capitare che siano in contraddizione?

2007-02-14 17:59:40 · 6 risposte · inviata da salseromuysabroso 5 in Scienze sociali Scienze sociali - Altro

6 risposte

ci può essere legalità senza giustizia,ma mai giustizia senza legalita

2007-02-14 20:19:48 · answer #1 · answered by ONELEG 2 · 0 1

caso mai tra l illegalita e la giustizia. la giustizia potrebbe tollerare alcune illegalita, e non tollerarne altre. penso siano consapevoli delle malefatte, ma a volte agiscono per interesse o appena non hanno piu il controllo su determinate cose. chissa se mi sono fatto capire

2007-02-14 18:13:45 · answer #2 · answered by spazza104 6 · 1 1

in teoria dovrebbero essere sinonimi... in teoria...

2007-02-14 18:13:22 · answer #3 · answered by Jacopus 3 · 1 1

legale significa consentito dalla legge
giustizia significherebbe applicare la legge in difesa dei diritti essenziali
ciò che la legge consente da un pun to di vista giuridico a volte può essere poco giusto da un punto di vista morale...
Vuoi 1 esempio? Quante mogli separate vivono di rendita dagli alimenti degli ex coniugi?..magari hanno ottenuto pure la casa ed i figli e lavorano ovviamente in nero. I mariti si devono pagare l'affitto, gli alimenti, vivere e i figli li vedono solo 2 volte la settimana: legale ma ingiusto (secondo me)

2007-02-14 18:57:09 · answer #4 · answered by koccynellina 6 · 0 1

In termini tecnici, la legalità è il tenore letterale della norma, quello che la legge dice...

La giustizia, dovrebbe essere l'applicazione equa delle norme... in realtà la giustizia è quello che il giudice, che decide in ultimo grado, decide... poi le due cose possono coincidere o meno...

Tieni presente che spesso leggi che agiscono su fattispecie generiche, non garantiscono l'equità dell norma, per cui anche la legalità può essere ingiusta...

2007-02-14 18:36:38 · answer #5 · answered by LFK 7 · 0 1

Il barelliere che fuma in faccia al barellato, il medico che dimette l’infartuato dal pronto soccorso; il pescivendolo che vende come fresco il pesce congelato; il ginecologo che ti dice 170 euro con fattura, 120 senza; i ragazzi che malmenano il compagno disabile e filmano la loro impresa, mandandola in rete;
gli evasori grandi e piccoli di questo nostro meraviglioso paese, dove se sei furbo hai talento e se sei onesto sei un fesso;
i vicini di casa, che ti sgozzano una famiglia intera perché i ragazzini schiamazzano troppo, la stampa che crocifigge subito il vedovo della morta ammazzata soltanto perché è marocchino.
Non è più possibile star dietro al susseguirsi quotidiano di eventi di malasanità, malaburocrazia, malascuola che dir si voglia.
Ed è altrettanto difficile risalire alle sorgenti psicologiche e
sociali che sono alla base degli ormai quotidiani efferati delitti compiuti con sconcertante lucidità e leggerezza da persone altrimenti definite “normali” dai vicini di casa, dalla gente che passa. Perché se oggi l’Italia è diventata un farwest dove si muore per un cellulare strappato, o per un tassista fuori di senno, o perché hai il colore della pelle sbagliato, oppure perché un bimbo piange troppo, non basterà a questo punto mettere più polizia per strada, non servirà a nulla incrudire le pene.
Perché c’è un filo sottile, trasparente eppure solidissimo che lega cinicamente questi eventi, fra loro pur distanti, separati e selezionati da giornali e media: dalla politica alla cronaca giudiziaria, dal gossip di calciopoli e all’ultimo scandalo degli ospedali c’è quasi sempre in fondo ad ogni evento, anche
il più delittuoso, una melma indistinta che scioglie e uccide
ogni ragionamento, che soffoca il buon senso e la solidarietà sociale, che trasforma uomini e donne in bestie anzi peggio, perché le bestie, anche le più feroci, offendono e uccidono
solo per sopravvivere.
Abbiamo civilizzato la nostra vita, circondandoci di tecnologia,
di ricchezza. L’Italia è ormai stabilmente nel novero dei paesi
più industrializzati ma è anche fra i paesi più corrotti del mondo. Vogliamo esportare la nostra democrazia ma non riusciamo a ristabilire la legalità nel nostro paese, dove furbi e violenti continuano a imperversare da nord a sud, e non è soltanto e semplicemente un problema di ordine pubblico, purtroppo.
E' morta l’etica delle responsabilità, dei comportamenti
individuali di ciascuno di noi verso la comunità.
Forse dire proprio che è morta non è esatto, perché per fortuna c’è ancora tanta brava gente in giro, ma il problema è che
questa gente ha sempre meno potere, meno visibilità,
meno risorse. Ci stiamo suicidando sempre più velocemente
in nome del dio denaro, corriamo freneticamente gli uni
accanto agli altri 24 ore su ventiquattro ma abbiamo
abbandonato ogni controllo su noi stessi, abbiamo perfino dimenticato perché corriamo. Più cinici, più cattivi e violenti
con gli altri, sul lavoro come nella stessa cerchia familiare.
E’ inutile andare a scomodare psichiatri per pulirci la coscienza
in tv ogni volta che muore un innocente, siamo tutti responsabili perché non c’è più etica alla base della politica, della giustizia dell’economia, del lavoro, della vita quotidiana. Le relazioni umane, anche le più insignificanti, vengono prima di tutto
valutate sotto il profilo utilitaristico, più mi servi e più ti
frequento, e così muore l’amicizia, muore la stima, muore
la solidarietà sociale.



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2007-02-14 18:33:00 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 1

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