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quanti di voi conoscono veramente la propria religione? io ho posto questa domanda a me stessa, e mi sono resa conto di conoscerla pochissimo...a volte diamo per scontato il fatto di essere religiosi...di sapere quali sono i principi fondanti della NOSTRA religione...dando per scontato il fatto che siccome ce l'hanno inculcata da piccoli va bene così...invece credo che bisogna essere consapevoli di ciò in cui si crede....no?cosa vuol dire veramente essere cristiano, buddhista, musulmano?

2007-02-13 02:11:58 · 21 risposte · inviata da elm90 2 in Società e culture Religione e spiritualità

a tutti quanti...sono la prima a credere che la vera fede da seguire sia quella che crediamo più profonda, vera, personale, ecc..infatti non ho detto di essere religiosa al 100%...ma non posso dire "sono cattolica" senza sapere cosa voglia dire...e poi bisogna fare un distinguo tra fede e religione...non sono la stessa cosa! spero diessermi spiegata meglio...baci e grazie

2007-02-13 03:38:29 · update #1

21 risposte

Io prima di abiurarla l'ho studiata ho cercato di capirla...e ho scoperto che non mi piaceva...ero cattolico.

2007-02-13 02:16:46 · answer #1 · answered by Thalasse 5 · 1 0

E' proprio questo il problema, il voler inculcare qualcosa a tutti i costi credendo di fare del bene ma facendo in realtà più danni che altro.

E' fondamentale essere consapevoli di ciò in cui si crede.

Io ho subito un indottrinamento cattolico vecchio stampo basato sulla paura. Da bambino mi veniva detto che se commettevo un peccato mortale sarei bruciato per sempre tra le fiamme dell'inferno. Come si può dire ad un bambino una cosa simile? Alle numerose domande che facevo non mi venivano date risposte. "E' il mistero della fede", "Non fare domande, accettalo e basta".

Questo è stato per me devastante. Durante l'adolescenza mi ha portato ad odiare Dio, la vita ed il mondo in cui vivevo. Perchè non lo capivo.

Ho innescato un processo di autodistruzione ma sono stato più fortunati di altri che magari portano avanti questo processo fino alle estreme conseguenze. Toccato il fondo ho visto la Luce.

Questo mi ha salvato. Non rinnego nulla del passato, anzi ringrazio per tutto ciò che mi ha portato all'incontro con Lui.

Ora credo in Dio, perchè so che ogni uomo può avere un contatto diretto con Lui.

Anche se so che senza averne fatta esperienza non si può credere vi dico che c'è un amore infinito che attende tutti quanti, qualcosa di talmente grande che non può essere immaginato ne descritto. Non esiste inferno. L'inferno è la condanna che l'uomo sceglie per se stesso.

2007-02-13 03:24:25 · answer #2 · answered by Antares 4 · 2 0

Io studio Scientology dal 1981, leggo ogni libro che mi passa per le mie mani, ascolto conferenze e dedico ogni momento libero (tutti giorni) in approfondimenti su Scientology per trovare delle soluzioni ai problemi della vita e spirituali.

Poso dire che conosco Scientology il sufficiente per sapere che ci sono altre cose da conoscere.

Poso dire che sto cominciando a divertirmi.


Scientology significa “sapere come conoscere”.

2007-02-15 06:51:09 · answer #3 · answered by Anonymous · 1 0

Certo sapere quello in cui si crede è essenziale, la fede infatti come dice la Bibbia:"la fede viene dall'udire, e l'udire dall'ascolto della parola di Dio", quindi fai bene ad inforrmarti su ciò in cui credi.

2007-02-13 05:26:01 · answer #4 · answered by Anonymous · 1 0

Dio e' ragione. Non malattia mentale che porta schiavismo, e terrore, nella mente. La fede in Dio, nel nome di Cristo libera, da tutte le pseudo-religioni, e falsi profeti, che le religioni accolgono.

2007-02-13 03:44:55 · answer #5 · answered by freedom 2 · 2 1

L' uomo non deve stare in mano nelle meni, deve sempre chiedersi in se stesso " Chi sono io " è da li che arriva la fede. La sua intelligenza è giusto che la si usa.

2007-02-13 08:47:35 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

X me la religione è quell'insieme di regole e abitudini ke solitamente tutti coloro ke credono nello stesso Dio compiono (vedi: andare in chiesa tutte le domeniche, confessarsi, etc.etc.).
Invece la Fede è quel sentimento ke tu hai dentro e ke ti porta ad abbandonarti completamente nelle mani di qualcuno di superiore (in base logicamente al tuo credo), di cui ti fidi così ciecamente da accettare senza problemi ne obiezioni ciò ke Lui decide... premetto subito ke io credo in Dio ma ke nn credo ke si possa trovare in quelle chiese lussuose ke molti visitano, ne nell'elemosina fatta solo x vantarsi... ho visto troppe persone andare in chiesa regolarmente, fare donazioni e farsi la comunione, che però, una volta fuori, diventano egoiste, ipocrite e interessate solo al denaro e al potere.
Vorrei poter dire ke io non sono così, ma non ne ho il coraggio xkè non so quanto sia vero...credo ke l'uomo, essendo imperfetto, non possa pensare a come soddisfare la volontà di Dio senza ricamarci sopra un "tornaconto" personale... certo, è naturale ke poi ci sono persone talmente spirituali ke vivono in pace la loro vita lontane dal cinismo e dalla cattiveria, ke dedicano la loro intera esistenza a Dio e agli altri, senza avere un qualche motivo nascosto x farlo, ma solo per il semplice desiderio di aiutare... e sono proprio queste le persone ke io ammiro più di tutte.

2007-02-13 07:07:15 · answer #7 · answered by Anonymous · 0 0

E' piu' importante avere una religione o credere in Dio? E' possibile avere fede senza avere religione? E' possibile avere religione senza avere fede?

La definizione di religione e' la seguente:

La religione e' una forma personale o istituzionale fondata sulla fede e reverenza al potere o poteri supernaturali che hanno creato e governano l'universo.

In questa definizione calzano tutte le possibili religioni del passato, presente e futuro. Dalle mitologie africane, azteche, degli aborigeni australiani, a quelle indu', greche, giudaiche, islamiche e cristiane. Quello che tutte le religioni hanno di denominatore comune e' la fede. Senza fede, non c'e' religione.

Per scegliere la religione vera o giusta, uno dovrebbe studiarle tutte dettagliatamente, il che' e' allo stesso tempo impratico e assurdo. Quello che uno puo' fare, tuttavia, e' osservare la caratteristica essenziale e comune in tutte le religioni e determinarne la sua validita': la fede.

La fede si definisce come il sentimento che proviamo quando una cosa contraddice la logica o l' evidenza dei sensi. Questo sentimento e' implicito in tutte le religioni.

Perche' la scienza non puo' essere una religion? Perche' non si basa sul sentimento della fede. La scienza ricerca la verita' e la verita' o si conosce con l'evidenza dei sensi che non contradicono la logica o non si conosce per niente. La verita' di qualcosa non puo' essere parziale: o una cosa e' vera o non lo e'. La conoscenza e' lo stesso: sapere il numero di telefono di una persona non puo' essere parziale; sapere il nome della capitale della Francia non puo' essere altrettanto parziale.

Quando si parla di fede, si parla sempre di parzialita' -- non di assoluti. Si parla d'interpretazioni ed attitudini, come, per esempio se uno considera piu' giusto pensare a un bicchiere d'acqua come mezzo vuoto o mezzo pieno. Dire ho fede assoluta significa dire credo nell'incertezza piu' assoluta!

Se uno dovesse dare una graduatoria al proprio sentimento di fede scoprirebbe che non puo' mai essere al 100%! Se la fede dovesse essere completa non sarebbe piu' fede, sarebbe certezza. La fede misura il grado tra certezza e dubbio. C'e' chi ha fede che misura 10% di credenza in certezza e 90% di dubbio. C'e' chi ha la miscela opposta di sentimenti.

Bisogna poi chiedersi perche' valutiamo quello in cui crediamo nella percentuale che gli diamo. E allora scopriamo che quello a cui veramente aspiriamo non e' la fede, ma la certezza. Siccome la certezza e' raggiungibile solo con la ragione logica e l'evidenza dei sensi (sbagliare il numero di telefono di una sola cifra non ci connette con chi vogliamo, anche se preghiamo), la fede ci lascia permanentemente insoddisfatti, a meno che non reprimiamo la ragione logica. Insomma, logica e fede si escludono a vicenda. Se vogliamo averle tutte e due, non possono occupare la steassa sedia. O escludiamo la logica e ci sentiamo pieni di fede; o mettiamo la fede in una scatola del nostro cervello, la chiudiamo ben bene, e continuiamo a vivere secondo la logica. Ogni tanto apriamo la scatola della fede, mettiamo da parte la logica, e facciamo quello che la fede ci fa e solo la fede ci puo' far fare: danzare intorno al fuoco se siamo membri di una tribu' primitiva; fare il segno della croce a inginocchiarci di fronte a delle immagini se siamo cristiani; suonare dei gong e recitare mantra se siamo buddisti. Poi chiudiamo la scatola e torniamo a fare le cose che contano per vivere.

Per essere felici bisogna seguire la logica. La logica non e' un'invenzione umana, e' il prodotto dell'evoluzione cerebrale. Il cervello umano si e' evoluto a livello concettivo. Questa e' una specializzazione caratteristica della nostra specie come Homo sapiens. La nostra vita dipende dalla logica perche' la logica dipende dalla realta' della natura. Saper ragionare non e' automatico. Bisogna impararlo e applicarlo alla realta'. Se lo facciamo possiamo vivere e migliorare la nostra vita. Se non lo facciamo dobbiamo dipendere da chi ragiona per noi e ci aiuta a vivere, altrimenti muoriamo.

Chi ci ha insegnato che la felicita' e' raggiungibile con la fede (anziche' con la ragione), non solo si e' sbagliato, ma diffonde una menzogna crudele. La fede, infatti, non e' praticabile per raggiungere la felicita'. Lo dimostra il fatto che la gran maggioranza di noi non la usa per quel motivo -- la relega invece a funzioni religiose e mistiche che evocano emozioni, spesso di semplice noia, ma che non producono niente di pratico. Una preghiera qua e la' durante il giorno, un pensiero di devozione al Creatore, un rito con incenso e candele, e tutto finisce senza conseguenze per la nostra vita reale. Poi si ritorna a quello che veramente conta: al lavoro, agli affetti, agli sforzi mentali e fisici che dobbiamo fare per migliorare le nostre condizioni di vita.

Chi non compartamentalizza e separa la fede dalla vita pratica, e' colui che della fede ne tenta di farne una professione: il prete, la suora, il vescovo, il papa, il santone indu', il rabbino ebraico, eccetera. Ma notate: se fanno qualcosa di produttivo lo fanno con la ragione, non con la fede. Se dovessero effettivamente dedicarsi a praticare esclusivamente la fede, pregando, per esempio, 24 ore su 24, solo interrotte dalle funzioni del corpo, dovrebbero essere a carico assoluto di qualcuno, perche' altrimenti morirebbero. Qualsiasi tipo di felicita' e' raggiungibile soltanto dalla ragione e dalle azioni produttive.

2007-02-13 04:48:16 · answer #8 · answered by DrEvol 7 · 0 0

ti sei spiegata benissimo però non puoi pretendere che Dio venga da te se tu non lo cerchi. Per conto mio occorre andare incontro alla Legge di Dio per rafforzare la nostra fede. I princìpi basilari ci vengono insegnati da piccoli(non inculcati) poi dobbiamo essere noi capaci di sviluppare al meglio ciò che abbiamo appreso approssimativamente da giovani. Mi sono venute spontanee queste riflessioni ma io stesso faccio parte di quelli che non "approfondiscono" e a volte ci penso e me ne rincresce.

2007-02-13 04:40:45 · answer #9 · answered by Zelota 1 · 0 0

bell' osservazione-rimprovero!
sono cristiana che vuol dire credere in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, in tutto quello che ha vissuto e detto, seguire le sue orme ed esempi.
ma soprattutto essere Cristiani vuol dire RICONOSCERE Gesù come nostro Salvatore perché è solo Lui che ci salva in questa vita e nella prossima.
confidare solo in Lui, Dio potente e misericordioso, e rispettare i comandamenti, sia quelli che Dio diede a Mosè che quelli aggiunti da Gesù, es: il perdonare sempre, non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, ama il tuo prossimo come te stesso, ecc...

2007-02-13 02:25:34 · answer #10 · answered by lua 2 · 0 0

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