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Il quarto rapporto dell'Ipcc, l'organismo delle Nazioni Unite che si occupa dei cambiamenti climatici, svoltosi a Parigi ha rilevato questi dati:
la temperatura del pianeta è aumentata di 0,74°negli ultimi cento anni ed è destinata crescere più in fretta del privisto(da un minimo di 1,1° se le emissioni di gas serra saranno basse a un massimo di 6,4 ° se, invece saranno alte);il livello dei mari è cresciuto dal 1961 al 2003 di 1,8 mm all'anno ed è destinato ad aumentare nei prossimi cento anni da 28 a 43 cm, mentre il riscaldamento di alcuni oceani si è esteso fino a 3000 mt di profondità; dal 1978,l'estensione media del ghiaccio marino artico si è ridotta del 2,7%ogni dieci anni; è aumentata l'intensità degli eventi estremi( cicloni tropicali, tempeste tropicali ecc.)
Se negli ultimi cento anni la temperatura media globale è aumentata di 0,74°, ma con tasso di 0,06° per decennio negli anni passati, negli ultimi 50 anni il tasso è stato di 0,13 ed è arrivato ultimamente a 0,25

2007-02-12 01:28:24 · 14 risposte · inviata da lima 6 in Politica e governo Partecipazione civica

Nel nord Italia sono aumentate moltissimo le micotossine del mais causate ma un fungo che le produce quando le temperature sono sopra i 34°Poichè un'alta concentrazione è nociva in Piemonte hanno dovuto bruciare il mais. l'eccesiva temperatura influenza anche la produzione di latte e provoca il diffondersi di molte patologie delle piante e degli animali.
Le precipitazioni troppo intense e fuori stagione impediscono alle falde di ricaricarsi, Ma il surriscaldamento del pianeta non provoca caldo ovunque.Paradossalmente L'Europa rischia il gelo polare: se si dovessero sciogliere i ghiacci della Groelandia, infatti, tutta l'acqua dolce nell'oceano inciderebbe sulla corrente del Golfo (che ci assicura il nostro clima temperato) e la temperatura si abbasserebbe di circa 7 gradi

2007-02-12 01:39:28 · update #1

AMICI sono un po' preoccupata delle vs. risposte. Qui si tratta di fare un'inversione del ns. modo di vivivere di 360°. Gli unici stati che a quanto pare hanno messo fra le lore priorità la salvaguardia del pianeta sono l'Inghilterra e la Germania. Gli altri Stati, Italia compresa, non stanno facendo nulla.!!! Qui non si tratta di intervenire con piccoli cambiamenti, ma di trovare in fretta soluzioni alternative ai combustibili fossili per salvare il salvabile prima che il processo sia irreversibile.

2007-02-14 02:35:04 · update #2

14 risposte

Quando un ti risponde come il signore che qui sopra che copio e incollo:
"Lo è ora. Pensa che infatti che tutti quei paesi buffoni che hanno sottoscritto kyoto non hanno praticamente raggiunto nessuno degli scopi prefissati.."
cosa possiamo aspettarci??
Speriamo nell'intelligenza degli altri...e cerchiamo di agire anche noi individualmente limitando i nostri consumi.
L'auto che va ad idrogeno esiste già ed è funzionante e persino "depurativa"...ma i grandi pensatori americani e eltre lobbies legate al petrolio non ne hanno certo interesse.
Poveri noi se stiamo ad aspettare questi illuminati!


Il Signore qui sopra si autoqualifica da solo.
Tra l'altro ignora che BUSH stesso propone l'auto ad idrogeno.
Scusate lo spazio, ma ritengo utile per tutti gli interessati alla questione inserire questo articolo, illuminante, volendolo, anche per chi pensa di avere un pensiero nuovo.
"La mini-svolta Usa
di FEDERICO RAMPINI

DOPO l'Africa, l'ambiente: nel giorno d'apertura del G8 Tony Blair incassa un altro successo d'immagine grazie a una concessione dell'ultima ora del suo alleato americano. Il premier britannico ha convinto George Bush a sposare una posizione meno intransigente sul surriscaldamento climatico.

Ma l'America resta determinata a respingere il Trattato di Kyoto sulla riduzione delle emissioni carboniche, già adottato dagli europei. Per non restare isolato Bush "corteggia" il nuovo protagonista presente per la prima volta a questo G8, il presidente cinese Hu Jintao.
"La superficie terrestre si è riscaldata e l'aumento delle emissioni carboniche provocate da attività umane, creando l'effetto serra, ha contribuito a questo fenomeno". Questa dichiarazione di Bush, rilasciata a poche ore dal suo arrivo nell'hotel scozzese di Gleneagles, può sembrare un'ovvietà e invece è una novità di rilievo per il presidente americano.

Ammettere che il clima del pianeta sta cambiando, e che questo è dovuto all'inquinamento, può costringere a ridurre le emissioni di gas carbonici attraverso il risparmio energetico, adottando nuovi limiti agli scarichi delle auto o delle centrali elettriche. Per i suoi legami con l'industria petrolifera, Bush è sempre stato contrario a queste misure. La Casa Bianca è giunta fino a manipolare degli studi scientifici che aveva commissionato, pur di negare il legame tra il nostro modello di sviluppo, le attività industriali, e l'effetto-serra.

Perciò la dichiarazione di ieri è una concessione fatta a un alleato strategico in cambio dell'appoggio britannico alla guerra in Iraq. Oltre che a Blair, questa mini-svolta si deve anche al ruolo della destra religiosa americana: molte chiese protestanti conservatrici, che formano una base di consenso decisiva per Bush, sono sensibili alle campagne degli ambientalisti e non si riconoscono negli interessi dell'industria petrolifera.

La concessione americana ha dei limiti. Bush ieri ha ribadito la sua contrarietà al trattato di Kyoto. Quell'accordo, entrato in vigore a febbraio nei paesi che lo hanno ratificato (tra cui gli Stati membri dell'Unione europea, il Giappone e la Russia), pone come obiettivo una riduzione del 5,2% delle emissioni carboniche nel 2012 rispetto ai livelli del 1990. Bush ha ripetuto la sua tesi secondo cui gli obiettivi di Kyoto inmpongono costi troppo pesanti all'industria: "Agli amici europei vengo a dire che quel trattato avrebbe devastato l'economia americana e avrebbe rovinato la crescita mondiale".

Il presidente americano ha invitato i suoi partner ad "aprire l'era del dopo-Kyoto" puntando sugli investimenti in nuove tecnologie verdi, in alternativa alle riduzioni delle emissioni imposte dall'alto. Tre sono gli esempi di tecnologie che Washington sponsorizza con forza: il nuovo dispositivo che consente di "catturare" e interrare i gas carbonici prodotti dalle centrali termoelettriche; l'energia nucleare; l'auto a idrogeno.

In realtà non c'è contrapposizione tra l'approccio di Kyoto e le tecnologie verdi. Il meccanismo di Kyoto, proprio perché impone degli obiettivi di riduzione delle emissioni, è l'incentivo che accelera l'adozione da parte dell'industria delle tecnologie meno inquinanti. L'Unione europea è all'avanguardia, avendo varato per prima un "mercato delle emissioni", meccanismo che premia le imprese più innovative e rende trasparenti (monetizzandoli) i costi per chi tarda a ridurre lo smog.

In molti campi l'America paga il prezzo del suo ritardo:
Toyota e Honda, all'avanguardia nella ricerca del "motore pulito", hanno conquistato il nuovo mercato delle auto ibride accentuando così le difficoltà di General Motors e Ford.

Nel braccio di ferro su Kyoto il nuovo protagonista a questo G8 è la Cina, presente per la prima volta al massimo livello con il suo presidente. Tutti corteggiano Hu per il peso che il suo paese ha sull'ambiente: già oggi la Cina è il secondo inquinatore mondiale con il 15% di tutte le emissioni carboniche ed entro uno o due decenni al massimo avrà scavalcato gli Stati Uniti (oggi al primo posto con il 20% delle emissioni). Nessuna strategia per la riduzione dell'effetto-serra può reggere senza il coinvolgimento della Cina e dell'India, i nuovi "pesi massimi" dell'industrializzazione.

Ma il testo di Kyoto esenta esplicitamente dai suoi obiettivi i paesi emergenti, e la Cina insiste nell'essere trattata come tale: di qui deriva anche la sua resistenza ad ogni allargamento del G-8 che la includa ufficialmente come un membro a pieno titolo, un "onore" di cui i cinesi fanno volentieri a meno se comporta nuove responsabilità e nuove richieste da parte occidentale. Per gli europei, ottenere da Hu un sostegno alla filosofia di Kyoto - anche senza una data precisa per l'adesione cinese - sarebbe un successo politico enorme. Bush invece ha offerto a Pechino "libero accesso alle tecnologie americane per la riduzione dell'inquinamento", pur di evitare un accordo Europa-Cina che lo isolerebbe."

2007-02-12 04:20:20 · answer #1 · answered by roberto 3 · 1 0

ci possiamo rassegnare perchè i potenti non faranno niente per il pianeta ,ci sono troppi interessi economici anzi secondo me andremo ad una distruzione molto prima del previsto .

2007-02-12 02:10:39 · answer #2 · answered by antossal 6 · 2 0

riuscirà ad essere una priorità di tutti gli stati solo ad una condizione:

che rinunciare al petrolio in favore delle energie alternative sia economicamente conveniente..

al momento ad impedire questa condizione ci sono diversi fattori:
1) la scarsa efficienza delle energie alternative
2) la lobby del petrolio
3) l'incapacità degli stati di fare progetti a lungo termine
4) la scarsa coscienza sociale ed ecologica degli attori (singoli, aziende, enti pubblici)..

se ognuno facesse quanto in suo potere per ridurre lo spreco energetico, senza aspettare che si muovano stati e multinazionali il surriscaldamento si ridurrebbe parecchio.. cominciamo a farci qualche domanda:
1) quando vi lavate i denti chiudete l'acqua del rubinetto?
2) quando uscite da una stanza spegnete la luce?
3) se la strada da fare è poca (meno di un km) rinunciate alla macchina? in altri casi considerate i mezzi pubblici??
4) avete montato i pannelli solari o la cisterna per raccogliere l'acqua piovana?
5) quando comprate un elettrodomestico tenete conto della classe energetica (A, AA, B, ...)
6) fate la raccolta differenziata?

se rispondete sì a tutte le domande complimenti, state salvando il pianeta!! in caso contrario, beh, è inutile che diate la colpa agli USA o agli stati, se il pianeta muore è anche colpa vostra!

2007-02-12 01:43:45 · answer #3 · answered by wildina 5 · 2 0

Certo, dovrebbe esserlo.

Prova a chiederlo a quegli Stati che non aderiscono e se ne infischiano del protocollo di Kioto.
E prova a scoprire QUALI siano.
Ciao!

2007-02-12 01:33:14 · answer #4 · answered by silvia*** 5 · 2 0

è già troppo tardi purtroppo.

2007-02-12 01:47:54 · answer #5 · answered by FMaster 3 · 1 0

speriam che si diano na mossa perke qualkosa e gia compromesso cerchiam di far salvar il salvabile ... dalle poche foreste rimaste ... a altro che non ricordo

2007-02-12 01:43:20 · answer #6 · answered by ? 4 · 1 0

Certo che dovrebbe essere una priorità, ma putroppo si tratta sempre dell'ecominia mondiale...a certe cose che danneggiano l'ambiente gli stai non rinuncerebbero mai per non rinunciare al dio denaro!
spero che se ne accorgano quanto prima, io intanto nel mio piccolo cerco di fare il possibile e cercare di sensibilizzare gli altri visto che si tratta DEL NOSTRO BENE!

2007-02-12 01:35:02 · answer #7 · answered by ♥Piccola Stella♥ 3 · 1 0

le multinazionali, come fanno poi a fare i dividendi ?
ma le multinazionali siamo ancora noi, quando mettiamo i soldi in banca, in borsa ecc. ecc.

Ciao

2007-02-12 01:33:54 · answer #8 · answered by Anonymous · 1 0

E' da qualche anno che avremmo dovuto pensarci, ma meglio tardi che mai

2007-02-12 01:33:19 · answer #9 · answered by paolapoggi50 6 · 1 0

Ovviamente dovrebbe essere una priorità la salvaguardia del pianeta, l'unico, al momento, del quale disponiamo ; e però gli interessi di pochi la fanno ancora da padrone e l'imbecillità di molti rende difficile il miglioramento della qualità di vita.
Però stiamo anche attenti al terrorismo psicologico di parte di ciascuna delle potenze che governano la nostra società (politiche, religiose, economiche, militari, scientifiche) : la mia religione è la scienza, questa è amore per la vita ed è grazie ai ricercatori che oggi possiamo vivere senza quasi malattia (nei cosìddetti Paesi del 3° e 4° mondo giocano poteri economici e politici ad alti livelli, ecco perché ancora sono in una situazione di povertà assoluta, possiamo scrivere su un pc, volare come uccelli e tanto altro.
La differenza a questo punto la facciamo noi appoggiando una ricerca libera da ogni tipo d'interesse che non sia quello puro e semplice del benessere dell'essere umano, di creare un paradiso terrestre su questa Terra.
Per quanto riguarda il riscaldamento del pianeta : è notizia di questi giorni che l'effetto serra giova in quanto riflette e fa rimbalzare i raggi del sole (non ricordo quali precisamente) impedendo di fatto il sovrariscaldamento e oltretutto è stato registrato aumento di temperatura anche sugli altri pianeti del nostro sistema solare e ciò era già stato registrato 30 anni fa - caspiterina, non sapevo che le nostre puzze riuscissero a raggiungere e modificare l'aria di Plutone e Giove !!!
Piuttosto di allarmarci inutilmente puntando il dito, cerchiamo soluzioni intelligenti e alternative alle attuali fonti d'energia come ad esempio l'idrogeno...

http://www.nexusitalia.com/nexus_new/index.php

2007-02-12 01:53:22 · answer #10 · answered by Elohangel 2 · 1 1

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