Il petrolio è una miscela di idrocarburi. Sono un chimico e potrei parlarti a lungo dell'argomento, tuttavia preferisco citarti wikipedia che pur non essendo una fonte autorevole rende molto bene l'idea in caso di domande come queste senza complicare eccessivamente la vita:
Il petrolio (dal greco πέτρα–roccia e έλαιο–olio), anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, denso di colore marrone scuro o verdognolo, che si trova in alcuni punti negli strati superiori della crosta terrestre. È composto da una mistura di vari idrocarburi, in prevalenza alcani, ma possono esserci variazioni nell'aspetto nella composizione e nelle proprietà del petrolio.
La teoria biogenica, supportata dalla maggior parte dei geologi petroliferi, dice che il petrolio deriva da materia organica rimasta sepolta, che si scompone in un materiale ceroso noto come pirobitume o cherogene, che sotto l'influenza di elevato calore e pressione si trasforma in idrocarburi. La differenza di densità e la ridotta viscosità consentono agli idrocarburi di migrare dalla roccia madre, più profonda, alla roccia serbatoio dove permane per effetto di trappole sedimentarie (luoghi in cui si trovano dei depositi di petrolio a grande profondità) dando luogo ai giacimenti petroliferi attuali. Esisto anche altre teorie alternative.
Molte di queste teorie sono complementari, non mutualmente esclusive e non generalmente accettate dalla comunità dei ricercatori che operano nel campo delle Scienze della terra. Vi è un generale consenso, tra gli studiosi, sul fatto che i giacimenti di idrocarburi di possibile origine abiotica se esistenti, siano comunque minoritari rispetto a quelli di origene biogenica presenti nella crosta terrestre.
La teoria abiotica sostiene che tutti gli idrocarburi naturali siano di origine abiotica, ad eccezione del metano biogenico (spesso chiamato gas di palude), prodotto in prossimità della superficie terrestre attraverso la degradazione batterica di materia organica sediementata .
La teoria dell'origine abiotica del petrolio afferma che al momento della formazione della Terra si siano formati dei significativi depositi di carbonio, ora preservati solo nel mantello superiore. Questi depositi, trovandosi in condizioni di elevata temperatura e pressione, catalizzerebbero molecole elementari di metano a fino formare molecole di idrocarburi complessi. Questa teoria non è in contraddizione col secondo principio della termodinamica. Una variante di questa teoria prevede l'idrolisi di peridotiti del mantello con conseguente formazione di un fluido ricco in idrogeno che, risalendo, dilaverebbe le rocce carbonatiche superiori e con metalli catalizzatori come Ni, Cr, Co, V, ecc., generando idrocarburi. Questa reazione chimica si chiama sintesi di Fischer-Tropsch.
Il petrolio accompagna la storia dell'uomo da secoli e fin dall'antichità il greco "naphtha" richiamava il fiammeggiare tipico delle emanazioni petrolifere. I popoli dell'antichità avevano già ben noti i giacimenti di petrolio superficiali che utilizzavano per produrre medicinali e bitume o per alimentare le lampade.
Non mancarono anche gli usi bellici del petrolio. Già ai tempi della guerra tra greci e troiani nell'Iliade, Omero narra di un "fuoco perenne" lanciato contro le navi greche. Il "fuoco greco" dei bizantini era la più nota e temuta arma dell'antichità tratta dal petrolio, una miscela di olio, zolfo, resina e salnitro in grado di prendere fuoco a contatto con l'acqua. La micidiale miscela era cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche incendiandole.
La conoscenza del petrolio ha pertanto origini antiche soprattutto in Medio Oriente.
Venne introdotto in occidente soprattutto come medicinale tramite l'espansionismo arabo. Le sue doti terapeutiche si diffusero con grande rapidità e alcune fonti d'olio a cielo aperto, come l'antica Blufi (santuario della Madonna dell'olio) e Petralia in Sicilia, divennero noti centri termali dell'antichità.
Il valore del petrolio come fonte di energia trasportabile e facilmente utilizzabile, usata dalla la maggioranza dei veicoli (automobili, camion, treni, navi, aeroplani) e come base di molti prodotti chimici industriali lo rende una delle materie prime più importanti del mondo. L'accesso al petrolio è stato uno dei principali fattori in molti conflitti militari, compresi la Seconda guerra mondiale e la guerra del Golfo. La maggior parte delle riserve facilmente accessibili è collocata nel Medio Oriente, una regione politicamente instabile.
L'industria petrolifera nacque negli Stati Uniti per l'iniziativa di Edwin Drake negli anni 1850, nei pressi di Titusville, Pennsylvania. L'industria crebbe lentamente durante il 1800 e non diventò di interesse nazionale (USA) fino agli inizi del ventesimo secolo; l'introduzione del motore a combustione interna fornì la domanda che ha largamente sostenuto questa industria fino ai giorni nostri. I primi piccoli giacimenti "locali" in Pennsylvania e in Ontario sono stati velocemente esauriti, portando ai " boom petroliferi" in Texas, Oklahoma, e California. Altre nazioni avevano considerevoli riserve petrolifere nei loro possedimenti coloniali, e incominciarono ad utilizzarli a livello industriale.
Sebbene negli anni 50 il carbone fosse ancora il combustibile più usato nel mondo, il petrolio cominciò a soppiantarlo. Oggigiorno circa il 90% del fabbisogno di combustibile è coperto dal petrolio. In conseguenza della crisi energetica del 1973 e della crisi energetica del 1979 si è sollevato l'interesse nella pubblica opinione sui livelli delle scorte di petrolio, portando alla luce la preoccupazione che essendo il petrolio una risorsa limitata essa sia destinata ad esaurirsi (almeno come risorsa economicamente sfruttabile).
Il prezzo del barile di petrolio è aumentato, dagli 11 dollari del 1998 agli attuali 70, del 636% circa e – considerando nell’aumento un deprezzamento del dollaro di circa il 35% – rimane pur sempre un aumento reale del 413% in otto anni, il che significa che il prezzo del greggio è aumentato ad un ritmo superiore al 50% l’anno. Esistono e sono continuamente allo studio fonti alternative e rinnovabili di energia, sebbene la misura in cui queste possano rimpiazzare il petrolio e i loro eventuali effetti negativi sull'ambiente sono attualmente oggetto di dibattito.
2007-02-08 21:12:02
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answer #1
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answered by Adamantio 3
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"Il petrolio è una miscela di idrocarburi, sostanze composte da atomi di idrogeno e di carbonio, con piccole quantità di altre sostanze. il petrolio è un liquido infiammabile, viscoso, di odore sgradevole.....è la materia prima dell'industria petrolchimica ( per la produzione di plastica, coloranti, solventi...) e uno dei principali combustibili per ottenere energia elettrica.
Il petrolio si estrae grazie ad un impianto di perforazione. la ricerca ha inizio con una "prospezione geologica" del terristorio, cioè un indagine per conoscere le caratteristiche delle rocce nel sottosuolo...una volta localizzata un area di interesse, per individuare eventuali "trappole" si procede con lo studio delle onde sismiche, generate per mezzo di esplosioni in superficie e rilevate con appositi strumenti i sismografi.....se la ricerca è positiva quindi si ha la certezza di aver individuato un giacimento di petrolio, si installa un impianto di perforazione! mentre il petrolio accumulato nel sottosuolo dei fondali viene estratto per mezzo di apposite installazioni, le piattaforme off-shore..."
OK?? FAMMI SAPERE SE LE INFORMAZIONI SONO SUFFICIENTI! A PRESTO!
FLAVIA
2007-02-08 21:08:40
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answer #2
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answered by Flavia 2
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Il petrolio (dal greco πέτρα–roccia e έλαιο–olio), anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, denso di colore marrone scuro o verdognolo, che si trova in alcuni punti negli strati superiori della crosta terrestre. È composto da una mistura di vari idrocarburi, in prevalenza alcani, ma possono esserci variazioni nell'aspetto nella composizione e nelle proprietà del petrolio.
2007-02-10 10:14:04
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answer #4
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answered by pipposx1 1
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