English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

Magari è per questo che era detto "Cinico"..... (mia madre mi ha detto che i "Cinici" erano una scuola filosofica)----- cmq credo che nel loro "armamentario ideologico" fosse contemplato ovviamente il suo messaggio....
Ed anche se vado a naso, ad intuito, credo che già allora col termine "Cinico" si indicasse una persona che dice le verità, o afferma le proprie opinioni, per quanto possano essere lesive in qualche modo, dei sentimenti altrui...

E' da apprezzare questo concetto?
Chiedo semplicemente un giudizio sul "cinismo" così inteso...

2007-02-08 01:49:58 · 5 risposte · inviata da Anonymous in Scienze sociali Antropologia

5 risposte

Il fondatore della scuola cinica fu Antistene, ma toccò a Diogene di Sinope diventarne l’esponente principale, quasi il simbolo stesso. Diogene infranse l’immagine classica dell’uomo greco, e quella nuova che propose fu subito considerata un paradigma. Il cinismo con Diogene diventa la più “anticulturale” delle filosofie che la Grecia e l’Occidente abbiano conosciuto.

L’ideale di vita del cinico è un vivere senza meta, senza bisogno di casa né di fissa dimora e senza il conforto di alcuna comodità. Questo modo di vivere per Diogene coincide con la libertà: più si eliminano i bisogni superflui e più si è liberi. Ma i cinici hanno insistito sulla libertà, in tutti i sensi, fino agli estremi del parossismo. Nella “libertà di parola” (parrhesià) toccarono i limiti della sfrontatezza e dell’arroganza, anche nei confronti dei potenti. Nella “libertà d’azione” (anàideia) si spinsero sino alla decenza. Infatti, se, con questa “anàideia”, Diogene fondamentalmente intese dimostrare la “non naturalità” dei costumi greci, non mantenne sempre la misura e cadde in eccessi che ben spiegano quella carica di significato negativo con cui il termine “Cinico” è passato alla storia e che tuttora mantiene.

Il metodo che può condurre alla libertà e alla virtù Diogene lo riassumeva nei due concetti essenziali di “esercizio” (àskesis) e di “fatica” (pònos), che consistevano in una pratica di vita atta a temprare il fisico e lo spirito alle fatiche imposte dalla natura, e, insieme, atta ad abituare l’uomo al dominio dei piaceri, e, anzi, al disprezzo dei medesimi. L’“autarchia”, ossia il bastare-a-se-medesimi, l’apatia e l’indifferenza di fronte a tutto erano i punti di arrivo della vita cinica.

Il cinismo, nonostante un successo non di molto inferiore alle grandi filosofie dell’età ellenistica, si dimostrò molto poco vitale probabilmente anche a causa del suo estremismo e della sua obiettiva povertà spirituale.

2007-02-10 01:31:36 · answer #1 · answered by polveretrasparente 5 · 0 0

secondo me è ki vede le cose in maniera oggettiva e lo dice...
agli altri scazza un pò sentire ste cose...
io sono cinica così dicono.. sennò mi kiamano stro.....nza

2007-02-08 04:57:04 · answer #2 · answered by sixi 4 · 1 0

mi piace

2007-02-08 04:26:58 · answer #3 · answered by afi1966 2 · 1 0

pensi che qualcuno pensi ai sentimenti nel momento in cui lede? non credo proprio,ci si basa su un concetto cinico...appunto!

2007-02-08 02:08:31 · answer #4 · answered by mmm 5 · 2 1

Beato lui.Baci.

2007-02-08 01:57:45 · answer #5 · answered by MAMU 6 · 0 2

fedest.com, questions and answers