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La maggioranza dei problemi odierni, sono solo il risultato di una crescente disugluaglianza sociale tra ricchi e poveri.
Le violenze, le guerre, gli scontri esasperati per motivi sempre più assurdi ed impensabili, sono frutto di un crescente disagio sociale.
E' l'esasperazione che porta allo scontro, quanto stà avvenendo tutti i giorni, non si risolve con una legge o con la forza.
Sinchè i governi e le grandi potenze economiche ragioneranno solo in termini di business, la situazione non potrà che peggiorare, è metaforicamente rappresentabile come una piramide a testa in giù che finirà con l'essere schiacciata sotto il peso della sua base, una base fatta di persone disperate e senza obiettivi il cui numero continua ad aumentare.
Con questo non giustifico la violenza, ma alla base di un problema c'è sempre una origine, che forse meriterebbe un'analisi più attenta e profonda.
Secondo me, la ricchezza và distribuita e non accumulata, se si vuole tornare a vivere in mondo civile.

2007-02-07 19:20:06 · 20 risposte · inviata da GENKO 1 in Scienze sociali Economia

20 risposte

No, secondo me prima di parlare di ricchezza da distribuire, bisognerebbe mettere tutti nelle condizioni di poterla accumulare.
Ora come ora, se qualcuno osasse tentare di mettere le mani sui sacrifici di una vita, lo inseguirei col mattarello.
Ognuno di noi deve potersi costruire la propria ricchezza, ma con il lavoro e non portandola via a chi ha lavorato.

2007-02-07 19:37:42 · answer #1 · answered by Coccoedrilli 5 · 5 0

io penso che la ricchezza vada guadagnata.

2007-02-07 19:24:42 · answer #2 · answered by Anonymous · 7 1

sono d'accordissimo con vanilla, e per concludere direi che una volta che uno se l'è guadagnata, poi dev'esser libero di farci la pippa che gli pare!

2007-02-07 19:29:27 · answer #3 · answered by Anonymous · 4 1

L'economia per crescere deve accumulare. Le diseguaglianze nascono dall'esistenza di mercati imperfetti. se vuoi un mondo civile bisogna lavorare affinchè vengano creati mercati perfetti e concorrenziali.. ma non si può negare l'utilità del risparmio e dell'accumulazione.

2007-02-07 21:41:05 · answer #4 · answered by gaugy 3 · 2 0

Vedrai in quanti ti diranno che sei una di ...estrema sinistra!
Il tuo ragionamento fila e fai alcune osservazioni pertinenti. Il problema nascerebbe nel momento di mettere in pratica il tutto.
Pensa a tutti coloro che hanno faticato enormemente per creare qualcosa di grande e di redditizio...per sè e per gli altri....E sono tanti. Tutti costoro meritano il massimo rispetto per il loro impegno e per il frutto del loro impegno che certamente ha creato lavoro e ricchezza anche per altri e, in più, contribuiscono al benessere di una nazione se pagano onestamente le tasse,. Se...

2007-02-07 19:32:32 · answer #5 · answered by ulissesaggio 5 · 2 0

La tua analisi sembra molto attenta, ma hai sottovalutato un aspetto:
se nessuno accumula ricchezza, da dove prendi la ricchezza da distribuire? e in uno stato in cui la ricchezza si distribuisce, perché mai uno dovrebbe faticare per accumularla?

2007-02-09 02:28:58 · answer #6 · answered by nela [Ajò] 4 · 1 0

Ci hanno già provato molte volte. Prendere la ricchezza ai ricchi per distribuirla ai poveri. Il risultato è stato che chi produceva la ricchezza, visto che non la poteva più avere, ha smesso di sbattersi.... chi glielo fa fare? E la conseguenza che non ci sono state più differenze sociali tra ricchi e poveri, avendo di fatto abolito i ricchi.
La vera distribuzione della ricchezza avviene quando lasci campare i ricchi senza criminalizzarli. Allora loro spendono e ce n'è per tutti. Si chiama circolo virtuoso, in opposizione al circolo vizioso che hai proposto tu.
Basta studiare la storia per rendersene conto.

2007-02-07 19:52:42 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 0

E' vero, l'esempio della piramide rovesciata calza a pennello con la situazione economica mondiale. E' altresì vero che la ricchezza prima di essere accumulata deve essere prodotta e di questa produzione ne dovrebbero beneficiare chi la produce e non compagnie terze che sfruttano ricchezze naturali depauperando suoli e culture: esempio lampante è la situazione Venezuelana con la statalizzazione forzata delle compagnie petrolifere per sfruttare questa ricchezza a favore dei venezuelani. Attenzione però: non sto dicendo che le ricchezze non debbano essere accumulate ne tantomeno che statale è bello.
Ricchezze prodotte + reinvestimento degli utili + distribuzione sociale = più benessere per tutti

2007-02-07 19:41:16 · answer #8 · answered by xonant 4 · 1 0

La ricchezza (a volte) non è dovuta solo alla fortuna, ma può anche essere frutto di fatiche personali e particolari meriti. Se pensi che ad ogni impresa, fra tasse varie, il nostro stato requisisce il 45 % degli utili, direi che una buona parte è già stata redistribuita. Quindi troverei più corretto che la ricchezza venisse accumulata o distribuita a discrezione di chi la detiene, a patto che non venga usata per opprimere ed inasprire ulteriormente le condizioni di chi ricchezze non ha. La distibuzione delle risorse di cui parli tu, in una civiltà industrializzata (purtroppo) è un'utopia, ha senso ed è applicabile nelle attuali culture primitive, dove i beni vengono assegnati in modo equo ad ogni componente della comunità, e dove non è sviluppato senso del possesso e insoddisfazione personale. Ma nella vita bisogna fare delle scelte :-)

P.S. Per cazziusclei: i punti di sospensione devono essere sempre 3, dopo il punto esclamativo si mette il maiuscolo ;-)

Quanti saccenti...
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2007-02-07 19:40:32 · answer #9 · answered by BuBuSettete 5 · 1 0

Tesi molto interessante, non del tutto nuova direi. Qualcuno ti darà sicuramente del comunista (non penso affatto che sia un insulto).

Il problema della re-distrubuzione della ricchezza è che chi potrebbe essere in condizione di deciderla è proprio chi si trova ad averla accumulata.

Per esempio: in questi mesi si è parlato molto di tasse, che sono normalmente un modo per redistribuire la ricchezza (tassando di più chi ha di più si ridistribuisce attraverso lo stato verso chi ha di meno). Avrai notato che chi si è opposto con maggiore vigore e sistematicità nel dibattito pubblico all'aumento del prelievo fiscale (facendone un vero e proprio punto centrale del suo pensiero politico) è uno degli uomini più ricchi del paese.

Il processo attraverso il quale quanti non sono in possesso della ricchezza ne esigono ed ottengono la redistribuzione si chiama rivoluzione, ed in genere - diceva qualcuno - non è un pranzo di gala...

2007-02-07 19:31:14 · answer #10 · answered by gio66_it 4 · 1 0

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