Mi riferisco alla risposta di Andrea C alla mia precedente domanda: http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20070202103405AA6VY6P&r=w che lascierò aperta ancora qualche giorno per la discussione. Una società primitiva, con poche risorse, deve salvaguardare gli individui più sani o socialmente utili e in essa il valore dell'individuo è inevitabilmente subordinato. Però anche in una società ricca come la nostra, dove le risorse eccedono, il valore dell'individuo tende a subordinarsi a concetti astratti razionalistici a scapito del sentimento umano. Dare atto a sentimenti di compassione è dunque strettamente legato a un delicato equilibrio di condizioni socio economiche e culturali esterne?
2007-02-03
19:29:40
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etcetera
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Società e culture
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