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Io vi descrivo il mio cammino spirituale, quello che ero dieci anni fa, adesso non lo ritrovo più in me, ho seguito tante strade fintanto che una voce non mi indicò che quella era la strada giusta. Al momento fui preso da un sacco di dubbi perchè stavo sgretolando che quello fino ad ora avevo appreso e man mano che mi avvicinavo alla mia luce interiore capivo che la verità stava solamente in me e ora cerco qualsiasi cosa materiale o non che mi faccia sempre di più avvicinare per fare in modo che io ne divenga parte di questa luce.

2007-02-02 21:18:22 · 7 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

7 risposte

Caro Giuseppe, ciascuno ha i suoi percorsi interiori secondo la propria esigenza e secondo un desiderio di ricercare la verità. Permettimi però di fare attenzione alla 'propria verità'...in quanto dici di averla trovata in te stesso. Per me è un tranello....perchè è facile autoconvincersi che siamo nel giusto. le ataviche domande: "chi siamo; da dove veniamo; dove stiamo andando" sono legittime e denotano l'inizio di una ricerca interiore che può sfociare nell'errore di credere più a noi stessi che a ciò che è la Verità. Non so se mi sono spiegata...
Io penso che Dio solo è Verità e che all'uomo spetti la sua ricerca...
Un giorno davanti a Pilato che chiese a Gesù Cristo cos'è la verità, rispose: Io sono la Verità (la via, la vita....) oggi si pensa invece che andare contro Cristo e alla chiesa da Lui istituita stia la verità....altri credono di averla trovata nell'ateismo. Altri in se stessi...
Ti auguro di trovare la vera Luce.

2007-02-02 21:41:23 · answer #1 · answered by maria p 5 · 1 0

Ho visto belle risposte, vorrei aggiungere la mia esperienza e spero di farlo brevemente. La mia inquietudine è cominciata a 13 anni, ho sempre pensato che fosse per colpa mia, ma come dice anche Yung, la maggior parte delle sofferenze ha origine spirituale, anche se non se ne ha coscienza. Hai parlato di voce, una voce ha parlato ad Abramo, a San Paolo e la loro vita è cambiata. Concordo con chi ha detto di stare attento, è un cammino di grande vigilanza, l'ascolto interiore deve farsi molto sottile per mantenersi sulla via. La mia è stata una ricerca lunga, faticosa e solitaria, ma ad oggi non mi sono pentita. Fino a pochi anni fa come tutti gli atei, credevo di avere tutto nella ragione; frequentando la psicologia umanistica ho compreso che la ragione, per lo meno la mia era limitata, mi sono inchinata, ho accettato la mia debolezza, ho visto che nel Vangelo, già 2000 anni fa era stata scritta la strada per vivere bene, la rinuncia dell'ego, (qui si aprirebbe un capitolo lungo). Ho ripreso il Vangelo, e sto cercando di portare nella pratica la parabola della trave nell'occhio, non sono molto veloce, perchè è già qualche anno che ci provo, ma sta lentamente portandomi alla responsabilità della mia vita piuttosto che scaricare sull'altro il mio problema. Ogni cammino è individuale, quindi l'esperienza di uno non vale per l'altro, ed io per non perdere la via, in questo momento sto attenta a quando mi sento superiore all'altro, o portatrice di verità, in questi casi mi sto sostituendo a Dio sull'altare e non è buona cosa.
Buon viaggio....................................................................................

2007-02-05 20:38:39 · answer #2 · answered by bianca 3 · 0 0

Fede o Ragione?

La fede e’ il sentimento che ci fa immaginare e credere.
La ragione e’ la facolta’ con la quale distinguiamo il vero dal falso.

Applicazioni pratiche della fede:

La fede, come tuti i sentimenti, non e’ indipendente dalla ragione perche’ i sentimenti sono altro che valutazioni che facciamo consciamente o inconsciamente. Per esempio, l’amore che proviamo valuta una persona o una cosa che ci da’ piacere; la paura valuta un evento o una persona che ci minaccia; l’orgoglio valuta quanto siamo fieri di un lavoro che abbiamo completato; e la fede valuta quanto crediamo in qualcosa di cui non siamo certi e quindi serve a predire qualcosa o la possibilita’ di un evento, per esempio speculare se uscendo di casa piovera’ o verra’ il sereno, e quindi decidere se prendere l’ombrello o no. Credere o no nelle intenzioni degli altri, per esempio se qualcuno ci vuole bene o no, e fino a che punto. Credere nel futuro o meno; avere fiducia in se’ o no; pensare a cosa succede dopo la morte; credere o meno in una vita eterna, nell’anima immortale, nell’immacolata concezione, negli angeli, nel diavolo, in Dio, nell’incontro dei noi nostri cari in paradiso, inclusi i nostri nonni, e poi dei nostri nonni che incontrano i loro genitori, e credere che anche loro incontreranno a loro volta i loro genitori, e cosi via, in una regressione all’infinito fino a incontrare i nostri antenati preistorici! Credere di poter finalmente parlare coi primi uomini e donne dai quali tutta l’umanita’ e’ discesa. Tutte queste speculazioni fanno parte di quello che la fede puo’ darci di pratico – un continuo susseguirsi d’immaginazioni, di speculazioni e probabilita’ piu’ o meno possibili o impossibili.

Applicazioni pratiche della ragione:

La ragione, invece, e’ la facolta’ che ci permette di vivere come esseri umani. Se dovessimo perdere la ragione completamente, saremmo incapacitati nel distinguere cio’ che e’ benefico e cio’ che e’ malefico. Per esempio, il semplice atto di attraversare una strada e’ una delle migliaia di applicazioni pratiche dovute alla ragione. Non si puo’ applicare la fede per attraversare una strada piena di traffico. E non si puo’ applicare la fede allo studio, alla conoscenza, all’esperienza, ad una carriera, o agli scopi che ci prefiggiamo di raggiungere. E’ la ragione che ci permette di imparare, incrementare la conoscenza, intraprendere una professione, scambiare lavoro per denaro, raggiungere il massimo della nostra competenza. La ragione e’ anche la facolta’ che ci permette di capire le nostre emozioni e sentimenti, quali di essi sono fondati nella logica e quali si contrappongono ad essa e quindi producono deviazioni mentali di tutti i tipi. Dove manca la logica c’e’ sempre un’emozione che ne riempie lo spazio vuoto. La salute mentale di una persona e’ misurabile, non da quanto una persona sa di un argomento, ma da quanto una persona basa le sue azioni sulla mancanza di logica, cioe’ sulle emozioni ingiustificate dalla ragione.

Credere che fare il tifo per la propria squadra di calcio, per esempio, giustifichi il lancio di bottiglie in mezzo ad uno stadio affollato, il teppismo contro la proprieta’ degli altri e il fare esplosivi fino ad uccidere un poliziotto non e’ il risultato dell’uso della ragione, e’ il risultato di azioni basate sull’emotivita’, su di una fede appassionata e cieca per la difesa della propria squadra di calcio!

Le emozioni, come ho detto prima, sono valutazioni automatiche che dobiamo avere, ma la ragione le deve giustificare prima che ci facciano agire. Sentire odio per chi entra nella nostra casa per rubare e farci del male e’ la corretta valutazione della situazione in cui ci troviamo e la ragione concorda con l’emozione di odio nell’ammettere l’auto-difesa, se ne abbiamo la possibilita.’ Ma la sfrenata ed incontrollata espressione di violenza dopo una partita di calcio non ha nessuna giustificazione logica – e’ una temporanea (o permanente?) perdita della razionalita’ e quindi insanita’ mentale.

Di solito, la fede in Dio e in tutti i misteri insegnati dalla religione – che la logica no giustifica -- porta le persone a compiere azioni irrilevanti, inutili, ma non violente. La fede richiede che uno segua dei riti, segua quello che Dio vuole. Se il Dio in cui crediamo vuole il bene di tutta l’umanita’ siamo rassicurati. Ma se Dio vuole l’eliminazione di chi non crede in Lui, certi fedeli vanno alle azioni secondo la loro fede. Come chi vuole difendere l’onore della propria squadra di calcio si potrebbe sentire spinto ad agire da teppista, cosi chi cerca di seguire la volonta’ del suo Dio potrebbe sentirsi spinto a difenderlo cercando di uccidere tutti gli infedeli. Tra le due emozioni, quella per la squadra di calcio e quella per Dio, c’e’ un denominatore comune. Entrambe sono ingiustificate dalla ragione. Se portate agli eccessi, entrambe producono violenza. La fede in Dio puo’ diventare cosi forte da permettere l’abuso di potere – come durante l’Inquisizione – o da permettere l’uccisione degli infedeli – come nel caso dell’aggressione alle Torri Gemelle di New York.

Solo con la ragione puoi conoscere la realta' e separare il vero dal falso. Non siamo infallibili, ma la fede non puo' di certo aiutarci a separare il vero dal falso, non ha importanza quanto FORTE la sentiamo e di quale Verita' parliamo.

2007-02-03 09:46:08 · answer #3 · answered by DrEvol 7 · 0 0

Tu lo sai che fra dieci anni nemmeno quello che ora sei sarà lo stesso? E che probabilmente quello che tu ora pensi sia la verità e la luce ti sembrerà ombra e menzogna?
Il cambiamento fa parte della vita, nemmeno i sassi restano uguali per sempre, la pioggia e il vento li cambia. La vera spiritualità non ha bisogno di oggetti materiali, ma di calma e serena meditazione, di accettazione dei propri limiti e di fede, questa spiritualità ti porterà al cambiamento, nella misura della tua fede e soprattutto di quale fede decidi di professare e credere.

2007-02-02 23:14:11 · answer #4 · answered by Anonymous · 0 0

Ciao giuseppe,
in tutti gli uomini che cambiano ci sono incertezze, confusioni. Tutti i cambiamenti sono propri e nessuno può consigliarti il modo per farlo, quando farlo, come farlo. Ognuno ha un percorso soggettivo ed è speciale propio per questo, è il tuo modo per cambiare, è te stesso che cambia e solo tu ne conosci le profondità. Il mio consiglio, se posso, è di soffermarti a pensare ad un percorso inverso rispetto a quello che tu racconti, cioè, raggiunta la tua Luce, non cercare fuori da te, non è il materiale che ti apporta alla tua luce ma è la tua luce che deve illuminare il materiale. Un esempio banale è quello di fare le tue cose quotidiane mettendo in esse tutto il tuo essere e quindi la tua luce. Non è un tramonto a darti luce ma è la tua luce che diventa tutt'uno col tramonto.
Un abbraccio.

2007-02-02 22:12:17 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

Essere presi da dubbi quando qualcosa di forte, che non si puo' ignorare, ci dice di cambiare la nostra vita, e' il minimo. Succede per le cose piccole, a maggior ragione succedera' per un ribaltamento del nostro modo di vedere e pensare. Il cambiamento avviene sempre, nessuno di noi e' quello che era dieci anni fa; si matura, si ragiona, ci si guarda dentro e si e' a volte influenzati e condizionati dall'esterno. La verita'.... e' un bel concetto, talmente bello che ognuno ne ha una; cos'e' la verita? chiese Pilato a Gesu', e' la mia verita' uguale alla tua? Certo, quando si ha una convinzione si dovrebbe seguire, non importa quanto devi cambiare e, altrettanto certamente, una nuova spiritualita' e' necessaria, cambia, muta, si evolve. Ma se questo e' giusto, lo saprai solo tu, perche' se e' giusto, dovrai essere felice alla fine del processo; altrimenti, dovrai ricominciare e mettere in gioco la tua verita'.

2007-02-02 21:51:20 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

Il cambiamento si realizza: non nelle condizioni esterne, ma nella persona, e ... il momento supremo della morte, crea una misteriosa somiglianza tra l'uomo.....che sta avvenendo nell'economia globale, è il passaggio ... Questo è un grosso cambiamento: E' che l'uomo sta accelerando con la ...NATURA ... rispetto agli animali perché l'uomo può immaginare il futuro e sperimentare.....Solo Dio ha potuto fare il mondo, no gli uomini.A cambiarlo....

2007-02-02 21:50:32 · answer #7 · answered by ♥ღ♥MELISSA♥ღ♥ 5 · 0 0

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