Una cosa talmente semplice, non c'è niente d'aver paura.
IL PARADISO, l’originale e perfetto giardino in cui dimorò il genere umano, non è un mito né un racconto leggendario.
Il Paradiso, in cui tutto era bello, pacifico, felice, salutare e vivificante, fu una vera residenza in forma di parco che fu presto perduta dal genere umano.
Gesù Cristo, si riferì all’originale Paradiso del genere umano e anche a quello avvenire.
Gli si avvicinarono uomini che conoscevano la legge religiosa e gli chiesero se il divorzio fosse una questione facile fra un uomo e una donna. I legislatori d’oggi dovrebbero interessarsi a ciò che Gesù Cristo disse a quegli indagatori. Secondo il racconto di un testimone oculare egli dichiarò:
“‘Non avete letto che colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne”? Così che non sono più due, ma una sola carne. Perciò, quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi’. (Testimone oculare) Matteo 19:3-9.
Gesù Cristo chiese loro: “Non avete letto?” Non avete letto dove? Certo, nel primo libro scritto dal profeta Mosè nel sedicesimo secolo avanti Gesù Cristo. Quindi Gesù Cristo citò le parole dei primi due capitoli di quel libro, ora chiamato Genesi. 1-2
Dove furon creati questi primi marito e moglie? Il secondo capitolo di Genesi dichiara che il Creatore celebrò il matrimonio nel Paradiso di Delizie, nel Giardino di Eden. Fu in quel Paradiso di Delizie che il loro Creatore, quando li unì in matrimonio, disse le parole citate da Gesù.
Le vite di questa prima coppia di sposi non dovevano essere prive di significato, senza scopo, senza responsabilità verso nessun altro. Il Paradiso c’era prima ancora che essi comparissero su questa terra. Ma non era ancora esteso a tutta la terra. Essi non avevano fatto questo Paradiso prima di trasferirvisi, come il genere umano non ha fatto di questa intera terra un paradiso dai giorni di quella prima coppia di sposi umani. L’aveva fatto il loro Creatore, che l’aveva preparato per loro, avendolo pronto quando li creò. Egli stesso ebbe un proposito ponendoli nel Paradiso di Delizie. Diede dunque un proposito anche alla loro vita. Lo indicò, quando disse loro ciò che aveva in mente per essi, dichiarando: “Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra e soggiogatela, e tenete sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove sopra la terra”. — Genesi 1:26-28.
Così egli pose dinanzi al genere umano la prospettiva di un Paradiso di Delizie esteso a tutto questo globo terrestre, comodamente empito dalla perfetta progenie di quella prima coppia umana, vivendo tutti insieme come una grande famiglia in perfetta pace, salute e felicità, e mantenendo l’intera terra in uno stato paradisiaco.
Gesù Cristo sapeva che, in quanto al proprio carnale corpo umano, era un discendente di quel primo uomo, che le Sacre Scritture chiamano Adamo, nome che significa “uomo terreno”. Il fatto è che Gesù sapeva che la sua intera linea di discendenza risaliva a quel primo uomo Adamo. La sua linea di discendenza era scritta per intero nell’anagrafe della città dove abitava la sua madre umana, Maria figlia di Eli figlio di Mattat. (Luca 3:23-38) C’era dunque una ragione per parlare di sé come del “Figlio dell’uomo”, poiché era nato nella famiglia umana. (Matteo 8:20; 16:13; 24:30; 25:31)
Gesù accettò come vero ciò che il profeta Mosè aveva scritto in Genesi 2:7-14: “E il Signore Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra ed alitò nelle sue narici un soffio vitale e l’uomo divenne anima vivente. Poi il Signore Iddio piantò un giardino in Eden, ad oriente, e quivi pose l’uomo, che aveva formato; e il Signore Iddio fece germogliare dal suolo ogni specie di alberi piacevoli di aspetto e buoni a mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male. In Eden nasceva un fiume che irrigava tutto il giardino e quindi si divideva in quattro capi. . . . . — Versione della Bibbia di F. Nardoni.
Gesù Cristo parlava qui non di miti e leggende, ma di concreti fatti della storia. Egli insegnò e credette che un tempo esisté l’originale dimora del genere umano, il Paradiso di Delizie, e che Adamo e sua moglie ne furono espulsi per aver disubbidito a Dio loro Creatore, e che quell’inesteso Paradiso fu distrutto nel diluvio globale del giorno di Noè, Attese inoltre che fosse restaurato il Paradiso per il genere umano, e per giunta nutrì l’aspettativa di prendere parte a tale restaurazione. Quando avrebbe avuto da Dio il privilegio di far questo? Nei mille anni che regnerà in cielo alla destra di Dio, in qualità di re messianico sopra tutto il genere umano, i vivi e i morti.
2007-02-09 08:04:44
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answer #1
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answered by papavero 6
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Divertente domanda. Ma Lucifero non è andato fuori di testa... Voleva essere più grande di Dio, lui che era già il più bello degli angeli (Lucifero significa addirittura portatore di luce). Per la sua superbia è stato cacciato. E adesso cerca di creare il suo regno sulla terra. Ma se è così "invidioso" del Regno di Dio, credo che sia la dimostrazione che il Paradiso, comunque sia, non possa che essere stupendo. Siamo noi che, cercando di immaginarlo in termini terreni, lo troviamo "noioso"...angosciante.... E pensiamo che all'Inferno, tra tanti peccatori, ci si diverta di più! Come quella nota frase: il paradiso lo preferisco per il clima, l'inferno per la compagnia...
2007-02-02 05:02:17
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answer #2
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answered by Anonymous
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bisogna imparare a leggere il testo biblico soltanto per motivi culturali e non più per motivi spirituali. La bibbia non ha niente da insegnarci sul piano spirituale.
2015-06-27 06:46:24
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answer #3
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answered by Giorgio 7
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Chi può mai aiutarti nella risposta a questa domanda... si possono solo dare opinioni.. perchè nessuno ha mai fatto ritorno per poterlo raccontare!
Io cmq credo che il Paradiso esista... e sia molto vicino all'Amore..
2007-02-02 10:53:21
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answer #4
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answered by okkicastani21 3
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L'essere umano e' concettivo e capace di esercitare il processo creativo della sua mente. Fin dalla preistoria le tribu' di primitivi avevano bisogno di sicurezza, fiducia nei parenti ed amici, e diffidenza, paura e difesa nei confronti dei nemici. L'idea di creare una societa' ideale, pacifica, giusta verso i propri membri ma potente per difendersi dai possibili nemici fu il primo vero concetto di paradiso terrestre.
Tutte le civilta', culture, e nazioni del passato e moderne hanno aspirato a raggiungere un livello sociale ideale, pacifico, produttivo e prospero, anche se lo hanno fatto usando la forza e battagliandosi tra loro. Oggi ci possiamo ritenere fortunati di essere nati in tempi di relativa tranquillita' e in Paesi dove, malgrado tante lacune, la nostra qualita' di vita e' l'invidia di milioni di persone vissute solo cento anni fa, ed invidiabile persino da chi viveva come imperatore di una civilta' antica! In un certo modo, gli uomini hanno sempre cercato e cercano tuttora di creare l'ottima societa' -- un paradiso terrestre, se vogliamo. Forse, fra duecento, trecento, o mille anni ancora di incivilimento ci riusciranno.
Il paradiso spirituale e' un altro concetto. Presumibilmente personale e immaginario. Se poi si va a pensare ad un paradiso premio dopo la morte, si entra non piu' nella logica della ragione, ma nella fantasia, dove tutto e' possibile perche' tutto e' immaginabile gratuitamente.
Forse quello che e' interessante in questa domanda e' pensare a come accellerare l'avvento di una societa' giusta, senza abusi di potere, senza guerre, senza criminali, ne' al di fuori ne' all'interno del governo. Riuscire ad immaginare una societa' del genere e pensare a quale siano i fattori che la potrebbero produrre e', appunto, il compito della facolta' della ragione umana.
Io penso che l'uomo abbia bisogno di una filosfia basata sulla ragione e non sulla fede per accellerare la pace. La fede e' passiva. La ragione e' creativa. La fede accetta i dogmi che promettono guadagni mistici; la ragione e' l'impulso che ci fa scoprire la verita' della realta' e ci da' i mezzi per cambiare e migliorare la nostra vita. E' con la ragione che si comunicano valori come onore, giustizia, amore e felicita.'
2007-02-02 09:19:50
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answer #5
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answered by DrEvol 7
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La terra non è paradiso ne inferno è solo un mezzo per imparare.
2007-02-02 07:40:40
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answer #6
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answered by Anonymous
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Penso che la differenza fra paradiso terreste o spirituale sia una questione temporale.
Il paradiso terreste e limitato, Cosi come l' inferno terrestre.
Quello spirituale può essere eterno.
Comunque non devi preoccupate tanto, sono convinto che succeda quello che succeda TUTTO FINIRA BENE !.
2007-02-02 07:19:02
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answer #7
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answered by Anonymous
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Secondo me è una condizione psichica, una specie di Nirvana in cui ognuno può entrare con il proprio modo di essere e sentire in una dimensione dove non esiste più spazio e tempo che sono le categorie con cui interpreta il mondo la mente cosciente. Attraverso questo processo di liberiamo dei fantasmi oggettuali costruiti dalla nostra mente fenomenica per entrare in una dimensione di assoluto (forse il nulla che, come dicono i Buddisti, è tutto). Ma poiché ci entriamo con la nostra capacità di sentire soggettiva questo tutto-nulla si colora e si riempie di immagini orribili o piacevoli, pure impressione di forma cangiante a seconda di quello che siamo o siamo stati. Queste forme sono descritte ad esempio nel "Libro Tibetano dei Morti". E poi non diceva così anche Gesù: il regno di Dio è già tra noi, dentro di noi?
2007-02-02 05:45:05
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answer #8
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answered by etcetera 7
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Se dovessi dar retta a tutto ciò che leggo nei giornali e quel che sento via radio o in TV...sarei più propenso a credere che il Paradiso è più spirituale che terrestre. Ma siccome cerco di vivere i miei giorni a prescindere da tutto quello che accade al mondo e per il fatto che non mi piace abbandonarmi a certe evidenze, imposte da altri (nel qual caso sono i repoters e tutti quelli che vivono solo grazie alle disgrazie del prossimo) perché sono fondamentalmente una persona positiva e mi piace avere un mio punto di vista su come vanno le cose....beh, nonostante tutto ciò...voglio credere che esista sia qua che nell'aldilà. Troppo comodo passare i propri giorni su un comodo sofa e lamentarsi che il mondo va a sfascio, perché a qualcuno piace farlo vedere in quest'ottica, ma bisogna anche fare il possibile attivamente perché chi necessita di sostegno morale - e non solo - possa sempre contare su di noi. In fondo certe brutte cose accadono per far sì che chi è armato di buona volontà e amore per il prossimo (più che per il proprio) agisca perché a quelle cose si possa mettere una pezza, senza MAI darsi per vinti e lasciare che qualcuno arrivi a tal punto.
2007-02-02 05:11:50
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answer #9
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answered by Anonymous
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Nel dubbio il paradiso lo cerco quaggiù,se poi dovesse essercene uno anche dopo non credo di poter entrare...Le regole sono troppo ferree e mi sa che giù di sotto ci si diverte di più...
2007-02-02 05:00:17
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answer #10
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answered by bikaner 7
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