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Sapevate che la mafia è un prodotto spagnolo?
Il "sistema mafia" fu infatti importato nel sud d'Italia dai Borboni nel '600 per il controllo delle acque sui contadini.
Sapreste aggiungere ulteriori informazioni?

2007-02-01 13:52:22 · 9 risposte · inviata da ? 1 in Scienze sociali Sociologia

9 risposte

Personalmente credo che l'origine della mafia sia nell'avidità dell'uomo e nella sua codardia (i lupi vanno in branco)

comunque la voce Wiki mi sembra esauriente.

Mafia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questa voce tratta della mafia come fenomeno diffuso a livello mondiale. Per la mafia siciliana, vedi Cosa Nostra. Per altri significati di Mafia, vedi Mafia.

Mafia è un termine diffuso ormai a livello mondiale con cui ci si riferisce ad una particolare tipologia di organizzazioni criminali. Le analisi moderne del fenomeno della mafia la considerano prima ancora che una organizzazione criminale, una "organizzazione di potere", evidenziando come la sua principale garanzia di esistenza non stia tanto nei proventi delle attività illegali, quanto nelle alleanze e collaborazioni con funzionari dello stato, in particolare politici, nonché del supporto di certi strati della popolazione.
Tommaso Buscetta, mafioso pentito che collaborò con Giovanni FalconeIl termine mafia venne inizialmente utilizzato per indicare una organizzazione criminale originaria della Sicilia, più precisamente definita come Cosa nostra.

Etimologia
Il termine mafia ha diverse possibili origini etimologiche, più o meno verificabili o realistiche:

Derivazione dalla parola araba Mā Hias, "spacconeria", che sta in relazione con la spavalderia mostrata dagli appartenenti a tale organizzazione.
Derivazione dall'espressione dell'arabo parlato, e non di quello letterario, mā fī-ha significante "non c'è" o "non esiste".
Derivazione della parola dalla lingua araba mu'afak, "protezione dei deboli", o maha, "cava di pietra".
Derivazione della parola dialettale toscana maffia significante "miseria" oppure "ostentazione vistosa, spocchia".
Derivazione dai Vespri Siciliani ed adottato come sigla per Morte Ai Francesi(Angioini) Indipendenza Anela, o anche Italia Avanti (lo storico Santi Correnti ritiene però che il termine sia precedente alla dominazione angioina).
Tradizionalmente si narra che un soldato francese chiamato Droetto violentò una giovane. La madre terrorizzata per quanto accaduto alla figlia corse per le strade, urlando «Ma - ffia, Ma - ffia!» ovvero «mia figlia, mia figlia». Il grido della madre fu ripetuto da altri, e da Palermo il termine si diffuse in tutta la Sicilia. Il termine mafia che diventò così parola d’ordine del movimento di resistenza, ebbe quindi genesi dalla nobile lotta dei siciliani. .
Nel caso in cui il termine derivasse dal toscano, sarebbe entrato nell'uso popolare in Sicilia subito dopo l'Unità d'Italia nel 1862, subendo il fenomeno dell'affievolimento fonetico, come altre parole toscane entrate nell'uso siciliano, per cui "macchina" diventa màchina, "malattia" malatìa, e "mattino" matinu; e servì ad indicare sia l'organizzazione segreta delle classi popolari, che proprio nella "mafia" di allora trovavano la difesa contro lo strapotere delle classi dominanti; sia la braveria e l'ostentazione vistosa, tipica dei "mafiosi" di allora.
Ed ancor oggi, in Sicilia, l'aggettivo qualificativo "mafiusu" viene utilizzato anche per indicare qualcosa di incredibilmente vistoso o costoso: un vestito elegante o un'auto prestigiosa sono "un vistitu mafiusu, 'na màchina mafiusa", perché anticamente il popolo vedeva nel mafioso d'allora il suo difensore poiché accomunava l'idea di giustizia sociale con quella dell'avvenenza e della prestanza fisica.

Secondo lo storico delle tradizioni popolari Giuseppe Pitrè il termine era in uso nel gergo di un rione popolare di Palermo ed era sinonimo di bellezza e di audacia.

L'espressione mafia diviene un termine corrente a partire dal 1863, con il dramma I mafiusi di la Vicaria di Giuseppe Rizzotto e Gaetano Mosca, che ebbe grande successo e venne tradotto in italiano, napoletano e meneghino, diffondendo il termine su tutto il territorio nazionale.

In questo dramma il mafiuso è il camorrista, il guappo, l'"uomo d'onore", l'individuo cioè che aderisce a un sodalizio che si contrappone alle istituzioni e che ostenta coraggio e superiorità. Di "Mafia, o associazione malandrinesca" fa menzione un documento riservato firmato dall'allora prefetto di Palermo Filippo Gualtiero, nell'aprile del 1865.

Negli anni Sessanta dell'Ottocento inizia comunque la fortuna del termine, che anche in documenti ufficiali, ad esempio nelle comunicazioni di funzionari dello stato, indica, oltre che un'associazione a delinquere, un comportamento estesamente diffuso nella società siciliana.


Analisi
La mafia adotta comportamenti basati su un modello di economia statale, ma è parallela e sotterranea. L'organizzazione mafiosa trae profitti da numerosi tipi di attività criminali:

traffico d'armi
contraffazione
contrabbando di sigarette, tabacchi e altre merci
traffico di stupefacenti, droghe pesanti e leggere (principalmente)
traffico di profughi clandestini
gioco d'azzardo
prostituzione
sequestri di persona
racket delle estorsioni (pizzo)
furti
appalti
traffico di scafi
frodi agricole ai danni della UE e dell'AIMA
usura

La mafia in Italia
Cosa nostra - Sicilia [cf note in fonti]
Camorra - Napoli
'Ndrangheta - Calabria
Sacra Corona Unita - Puglia
Remo lecce libera - Puglia
Stidda - Sicilia

Organizzazioni simili
Mala del Brenta - Veneto
Banda della Magliana - Roma
Rancitelli - Pescara
Basilischi - Basilicata, Potenza, Matera, Policoro
CAso Delcorte - Feltre, Treviso

[modifica] La mafia all'estero
Cosa nostra americana - USA
Organizatsya - Russia
Yakuza - Giappone
Triadi - Cina
Mafia turca - Turchia
Mafia nigeriana - Nigeria
Mafia bulgara - Bulgaria
Mafia messicana - Messico
Mafia albanese - Albania
Narcos - Colombia

2007-02-01 14:43:50 · answer #1 · answered by freigeist119 6 · 1 0

spero che questa domanda ti serva veramente, studio scolastico o altro, altrimenti lascia perdere, di certe cose meno se ne parla meglio è, oppure appartieni alla specie, a me piace girare il coltello nella piaga.
Fatti i ***** tuoi!

2007-02-01 19:37:27 · answer #2 · answered by Anonymous · 1 0

Certe cose non si chiedono. mi capisci, vero'

2007-02-01 18:49:25 · answer #3 · answered by siro s 2 · 1 0

M:I:N:C:H:I:A:. picciotto la tua e una domanda da un 1.000.000 di dollari Ha ,complimenti vivissimi:

2007-02-01 19:38:24 · answer #4 · answered by Centaurogrigio 4 · 0 0

Ci sono molte parole uguali che hanno significati completamente diversi anche nella stessa lingua figuriamoci tra lingue diverse come l'italiano e lo spagnolo, anzi allora si può parlare di siciliano e spagnolo. Non so se il termine mafia, in siciliano, fosse antecedente o posteriore al 600 ma quello che ha significato in Sicilia non mi sembra abbia molto a che fare con un sistema idrico, a meno che, chi costruiva quel sistema non fosse un gruppo ristretto impenetrabile; in tal caso, il termine mafia potrebbe essere sato adottato dai siciliani per indicare un gruppo a se che non si apre all'esterno e che tende ad agire per proprio conto e non è escluso che sia poi stato utilizzato per indicare i primi gruppi di contadini briganti che si ribellavano allo strapotere dei latifondisti. Per quello che mi è dato di sapere, originariamente, la mafia, era la banda di briganti non al soldo dei potenti latifondisti siciliani, ma contro di loro. In seguito la mafia diventò il " cane da guardia" del padrone e poi, verso la fine dell'800 per contrapporsi all'unità d'Italia i latifondisti diventarono la mafia e cioè un contropotere, una sorta di società segreta irredentista con proprie regole che imponeva e impone nel territorio sotto il suo controllo. Con la grande immigrazione la mafia estende la sua attività illegale e diventa una vera e propria organizzazione criminale internazionale.

2007-02-01 16:59:12 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

MAFIA - CAMORRA - SACRA CORONA UNITA -'NDRANGHETA
.........
Per avere un’idea di che cosa fosse in origine la mafia, basta pensare alle considerazioni che il Manzoni, nei Promessi sposi, svolge sul fenomeno della “braveria”. Sgherri del tipo dei bravi, al servizio degli interessi e dei capricci dei nobili, in Sicilia furono i prototipi dei mafiosi. In Lombardia, caduto il dominio spagnolo e subentrato quello austriaco, attraverso riforme sociali e trasformazioni economiche, e soprattutto grazie alla correttezza dei funzionari statali e quindi di tutto l’apparato amministrativo dello Stato, la “braveria” fu naturalmente eliminata dal corpo sociale.
In Sicilia, perdurando le condizioni del dominio spagnolo anche quando gli spagnoli non ci furono più, resistendo le strutture sociali della feudalità (e, perdi più, di una feudalità piena di puntigli, avida di privilegi, rissosa, anarchica), quella che in origine era “braveria” diventò nel tempo quella che oggi conosciamo come mafia. Tramontato il “mero e misto impero” dei signori feudali, l’amministrazione statale che veniva a sostituirlo si rivelava debole, inefficiente, corruttibile – fatta com’era di funzionari incapaci e mal pagati, che dovevano il loro impiego a qualcuno (cui restavano, come dice l’Ulloa, “prostrati”), o che l’avevano addirittura acquistato e perciò si ritenevano, ed erano, autorizzati a rivalersi sulla parte più debole, meno temibile, dei loro amministrati.
Uno Stato quale che sia, quali che siano i principi o la classe che effettivamente rappresenta, sempre funziona (o non funziona) attraverso i suoi funzionari. In Sicilia un funzionario che si mostrasse sagace e onesto, resistente alla corruzione o alla pressione dei potenti, veniva o isolato o espulso come corpo estraneo. Il “trasferimento” è stata, e forse è ancora, l’arma del potere mafioso contro il funzionario che non stava al gioco.
Una storia della mafia altro non sarebbe, dunque, che una storia della complicità dello Stato, dai Borboni ai Savoia alla Repubblica, nella formazione e affermazione di una classe di potere improduttiva, parassitaria.

2007-02-01 16:38:18 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

Di tutte le versioni sulla mafia, quella più veritiera e` la descrizione data da Leonardo Sciascia. Ed e inutile nascondersi dietro un dito.E` un fenomeno nato in Sicilia, esportato in America, ivi si perfeziono e si e diffuso in tutto il mondo, adeguandosi alle condizioni locali. Possiamo essere.......fieri.

2007-02-01 15:10:41 · answer #7 · answered by Anonymous · 0 0

La mafia siciliana, prima della seconda guerra mondiale, era più un sistema di giustizia senza illegalità e senza organizzazione malavitoso-criminale. Con l'arrivo degli americani, durante la seconda guerra mondiale, venne cambiata la "filosofia" e il magioso diventò di tipo malavitoso-criminale.

2007-02-01 14:22:11 · answer #8 · answered by xxamaxx80 4 · 0 0

Per quanto riguarda una risposta che dice che prima della guerra la mafia era una forma di giustizia, mi fa ridere. Non dimenticare che i più noti prodotti italiani esportati storicamente nel mondo sono :la pasta, la pizza e.....la mafia. Ovviamente, come sempre, una volta fortuna fatta in America è ritornata in patria con tutta l'esperienza "tecnologica" del gangsterismo e ha cambiato molto nel famoso codice di falso onore.
Per quanto riguarda l'origine, ci sono libri interessanti su l'argomento ma io "Un' ne saccio nient' Un ho visto nient'. Per concludere con una vecchia battuta : la differenza tra un democristiano e un mafioso è che non conosco nessuno democristiano "pentito" !!!!!

2007-02-01 16:54:57 · answer #9 · answered by Daniel V 2 · 0 1

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