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8 risposte

Senza farla troppo lunga: impari ad adottare uno schema logico (e non necessariamente non fantasioso, come sostengono i detrattori degli ingegneri) nella comprensione dei fenomeni e dei problemi. Il che significa: analizzare il problema, pensare ad una soluzione, applicarla e valutarne la qualità. In particolare impari che i problemi ammettono (spesso se non sempre) più soluzioni e che è necessario assumere delle ipotesi ed adottare delle semplificazioni nella loro risoluzione. La bontà di un ingegnere si misura proprio in questo processo di "razionalizzazione" ossia, semplificando all'estremo, la difficoltà non sta nell'usare una formula ma nel capire quale formula usare e quali numeri metterci dentro.

Quando poi parli di Igngneria Chimica, non fai altro che applicare quanto detto prima al settore della chimica andando dall'impiantistica, allo studio dei processi, dei materiali, delle applicazioni, ecc. E' difficile tracciare un perimetro che contenga l'insieme dei possibili settori dove un Ingegnere Chimico possa svolgere il proprio lavoro per due motivi:

1. la vastità della Chimica (a livello mondiale, nella letteratura scientifica, 1 pagina su 2 riguarda la chimica !)
2. la polivalenza degli Ingegneri.

Infine, lo sbocco professionale dipende da "cosa vuoi fare da grande"; dai sacrifici e dalle scelte, dalle occasioni che si presentano e dalla naturale propensione per un settore piuttosto che per un altro.

Io, personalmente, dopo la Laurea sono andato all'estero lavorando nel settore della Ricerca e Sviluppo (in particolare nello studio dei processi di scambio termico). Quando sono rientrato in Italia mi sono progressivamente spostato dal "teorico" al "pratico" assumendo responsabilità crescenti nell'ambito della Produzione. Attualmente, a 11 anni dalla Laurea, sono responsabile operativo di un'azienda grafica del settore alta sicurezza. Ma è solo un esempio ...

2007-02-01 02:38:37 · answer #1 · answered by ukj 2 · 2 0

su cosa si studia conviene cercare direttamente nei siti delle università, ma sappi che é dura.
relativamente al lavoro potresti, come troppi ingegneri italiani fare il amanger da subito senza naturalmente capire niente, am in italia fuziona così :(
oppure l'impiego tipico è la progettazione e la migliorazione di impianti di tipo chimico o energetico.

2007-01-31 20:28:56 · answer #2 · answered by cagnaccio_b_b 2 · 0 0

Io dopo aver preso la laurea triennale in ingegneria chimica ho comincialto la laurea specialistica in ingengeria della sicurezza.

L'ing chimica ti da una formazione ingegnerista completa dandoti le basi per qualsiasi attività all'interno di un industria dal controllo qualità dei prodotti alla gestione dell'impianto alla progettazione di nuovi impanti.

2007-02-02 23:50:12 · answer #3 · answered by magicblue 3 · 0 1

La formazione dell'Ingegnere chimico si rivolge primariamente allo studio delle trasformazioni chimico-fisiche della materia in quanto strumenti per la produzione e la trasformazione di beni materiali, l'erogazione di servizi e la prevenzione o mitigazione delle modificazioni dell'habitat indotte da attività o insediamenti antropici. Gli ambiti di attività sono i diversi comparti dell'Industria di trasformazione e delle Aziende/Enti erogatori di beni e servizi, le strutture tecniche private o della Pubblica Amministrazione preposte alla gestione e al controllo dell'ambiente e della sicurezza, nonchh un piy ampio spettro di collocazioni professionali per le quali sia richiesta attitudine alla gestione di processi complessi.
Il livello di formazione del laureato in Ingegneria Chimica privilegia la maturazione di una capacità di approccio ai problemi su scala "mesoscopica". L'obiettivo, e il livello di sintesi corrispondente, sono essenzialmente costituiti da singole apparecchiature, o da sezioni d'impianto di modesta complessità. L'approccio alla descrizione delle trasformazioni chimico-fisiche della materia avviene in termini di proprietà costitutive macroscopiche con limitati (e prevalentemente descrittivi) riferimenti agli aspetti statistico/molecolari che ne costituiscono il fondamento.

La modellistica matematica di supporto a questa fase, pur prendendo le mosse dalla primigenia impostazione differenziale sui mezzi continui, h orientata ad approcci a parametri concentrati o a parametri distribuiti di dimensionalità contenuta. Gli strumenti computazionali sono corrispondentemente semestreplici e sono affiancati, quando possibile, dal ricorso a software disponibili per la simulazione di processo. L'apporto delle discipline generali di ingegneria riguarda elementi conoscitivi di macchine a fluido, di elettrotecnica, di discipline economico-gestionali, di aspetti costruttivi, oltrechh funzionali, delle principali apparecchiature dell'industria chimica. Il supporto delle discipline di base allo sforzo cognitivo h graduato corrispondentemente al profilo culturale richiesto. Il laureato in Ingegneria Chimica dovrà, inoltre, essere in grado di utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea oltre all'italiano ed essere in possesso di adeguate conoscenze che permettano l'uso degli strumenti informatici, necessari nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali. Il percorso formativo privilegia, nel suo complesso, l'acquisizione di una formazione ad ampio spettro rispetto a una forte connotazione professionale riferita a specifici comparti applicativi.
Tale impostazione intende salvaguardare l'ampia latitudine culturale del laureato come condizione
essenziale per un proficuo inserimento professionale nella mutevolezza degli scenari tecnologici e occupazionali.
Il percorso formativo per il conseguimento della Laurea in Ingegneria Chimica h finalizzato alla preparazione di tecnici qualificati alla conduzione di impianto, alla progettazione di massima di singole unità di processo o di sezioni d'impianto di modesta complessità, a inserirsi proficuamente, con compiti di supporto, in gruppi di lavoro orientati allo sviluppo di processo o al progetto d'impianto con riferimento a sistemi complessi. Inoltre, il percorso formativo per il conseguimento della Laurea in Ingegneria Chimica consente, se proficuamente seguito, l'accesso senza debito formativo ai corsi di Laurea specialistica nella Classe delle lauree specialistiche in Ingegneria Chimica .
Sbocchi professionali
Il percorso formativo per il conseguimento della laurea in Ingegneria Chimica è finalizzato alla preparazione di tecnici qualificati alla conduzione di impianto, alla progettazione di massima di singole unità di processo o di sezioni d'impianto di modesta complessità, ad inserirsi proficuamente, con compiti di supporto, in gruppi di lavoro orientati allo sviluppo di processo od al progetto d'impianto con riferimento a sistemi complessi.
Dal sito http://servizi.ceda.unina.it

2007-01-31 07:56:02 · answer #4 · answered by Anonymous · 1 2

http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Il-ricercatore-che-ci-liberera-dalla-dipendenza-del-petrolio/1418976

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2007-01-31 08:01:54 · answer #5 · answered by taleequale 4 · 0 2

L'ingegnere chimico!

2007-01-31 07:55:44 · answer #6 · answered by AVALON 5 · 1 4

credo possa fare un sacco di cose!!!! muratore falegname cameriera, insomma puoi scegliere un sacco di cose!!!

2007-01-31 21:14:35 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 5

Il TAXISTA!!!!!!

2007-01-31 23:32:36 · answer #8 · answered by Zio Fester 2 · 1 8

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