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La scienza porta a vivere meglio o peggio?
Che relazione vi é con la spiritualità?

2007-01-30 23:46:28 · 10 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

Ho grande rispetto per Einstein.

2007-01-31 00:05:01 · update #1

In natura ogni cosa animata o inanimata è chimica e, sono in continuo movimento, in costante mutazione. La composizione degli elementi ha fatto in modo di ottenere la plasmazione della terra e del cosmo. Prima vi era il nulla.
quel qualcuno da cui tutto trascende, che molti chiamano DIO, ha instaurato un pensiero che collima con la magnificenza di una mente superirore la quale, ha dettato ogni legge della natura.
Tutto è natura e la Scienza si basa su dati della natura che può quantificare, elaborare, presentare, confutare..ecc.
Sino a giungere ad una certezza calcolata scientificamente.
Certo la scienza aiuta a vivere meglio, se i mezzi adoperati non procurano danno agli esseri, all'ambiente ed alla qualità dell'esistenza. Ma allo stato reale
la scienza cos'ha prodotto? Per alcuni la Scienza e sinonimo di potere, se ne servono per guerre, attraverso armi tecnologiche, esperimenti nucleari...ecc.
In ogni caso qualsiasi essere in natura e dotato di una scienza

2007-01-31 19:31:17 · update #2

...ingegnata da una mente che non è quella umana ed a maggiore ragione non può essere uguagliata dalla scienza umana o da menti umane. Ci si può avvicinare al modello come per esempio una libellula in natura può tecnologicamente prendere forma in un elicottero in base alla scienza umana. Ecco vi si può avvicinare la scienza umana a quella del creatore ma solo come imitazione tecnologica ma non può sostituirsi al creatore. Perchè questo creatore penso che sia laureato in "Scienza della vita". E se penso a quale materia umana possa avvicinare
il disegno della creazione, penso alla chimica quale scienza più vicina al Creatore come concetto. Non come sostanza e forma. Non come sostanza perchè nessuna tecnologia può combinare gli elementi in natura come il Creatore, non come forma perchè la natura è stata creata dal nulla, e gli umani si ritrovano la natura già composta
solo da analizzare scientificamente.

2007-01-31 19:58:10 · update #3

In ogni caso perchè per il Creatore non può essere scientificamente provata la sua esistenza? Egli sfugge a tutte le leggi della natura, a tutte le scienze umane,
così come un miracolo sfugge a tutte le interpretazioni scientifiche umane. Come si può calcolare scientificamente ciò che non è natura, ciò che in principio creò il creato, quale mente umana può gettare le basi delle origini della vita scientificamente, stabilire che il Creatore
è fatto in un certo modo, è alto tot. cm,
ha i capelli color...veste...?
Nessuno ci è mai riuscito. Forse perchè Egli stesso non vuole farsi riconoscere, allora subbentra il "credo" la Fede. Che anche se all'apparenza sembra una cosa da poco, in realta è la chiave che apre ogni conoscenza non conosciuta ai più, ma solo a quelli che il Creatore vuole rivelare. E sicuramente il Creatore sa quelli che sono degni di ricevere la conoscenza del mistero della Vita.

2007-01-31 20:57:14 · update #4

Già, la fede capace di rivoltare come un guanto l'intero creato, attraversarne la materia statica conoscerne il significato recondito, conoscerne i segreti più nascosti, assomiglia alla fantasia la Fede
che sfugge dalla mente razionale dell'uomo e dalla scienza, poichè ciò che accade è la manifestazione di un miracolo il quale non può essere messo scientificamente sulla carta perchè non sanno e non possono spiegarselo se non nei limiti scientifici.
Inoltre neppure fra 1000 aa. la scienza riuscirà a darci un risposta sul Creatore ma solo condividerne che qualcuno dotato di capacità sopranaturali (ma per lui normali), ha plasmato ogni cosa. Sempre che non sia Egli stesso a rivelarsi.
Certo è bello avere la luce, il frigorifero, l'auto, anche l'Economia è una scienza esatta, anche se tutto aumenta e le persone debbono fare fronte alle necessità di ogni giorno, regolando le scadenze delle bollette, o col timore di non arrivare a fine mese,

2007-01-31 21:20:58 · update #5

..ecco che l'Economia non ci viene incontro anche se è una scienza esatta che dovrebbe servirci per la qualità materiale della esistenza economicamente parlando, non ci aiuta allo stato attuale, purtroppo.
Questo è un esempio come una scienza esatta non ci aiuta a migliorare la condizione esistenziale, o forse sono gli esseri umani così piccoli da non potere usare nei modi giusti una scienza esatta ma sempre umana. Quando subbentrano dei limiti, dei paletti, e c'è qualcuno che vuole di più,accapararsi di più, ecco che vi è l'effetto domino e, tutti ne subiamo di conseguenza sulla ns. pelle, il vivere male. Questa scienza esatta L'economia, che si studia a scuola come materia presa come esempio non ci aiuta a risolvere i problemi ed è solo uno dei tanti esempi.
Mi sa che per vedere qualcosa che non è terreno bisogna aspettare che l'universo prenda coscienza di se stesso
e che il Creatore ci illumini nel sentiero che porta alla conoscenza non materiale ma spirituale..

2007-01-31 22:00:24 · update #6

..Poiché materialmente anche se riuscissimo a calcolarne i confini dell'universo e catalogarne tutta la materia, ci ritroveremmo con dei dati in mano sterili.
La fonte della Vita va ricercata dentro di noi con la nostra fede scissa dall'esistenza in cui un essere nasce e vive su questa terra, poiché si viene ad esistenza e non si nasce per la Vita la quale va ricercata sempre come unica fonte di riconoscerne il Creatore.
Poiché Egli é l'artefice della Vita, per cui
se non riusciamo con la scienza, bisogna
ricercarla con la spiritualità la quale, deve portarci a subentrare nel cammino
dell'esistenza verso il pensiero di Dio e scoprirne ogni vastità che nessuna scienza umana potrà mai essere simile ma solo imitare.

2007-01-31 23:40:47 · update #7

Forse é questo non accorgersi della sterilità di fronte al mistero di Dio che ci
spinge a ricercare la verità anche con la ragione verso altri lidi che siano per esempio quello della spiritualità.
Ciò non di meno Dio promuove la scienza, a ritrovare nuovi antidoti contro malattie oggi incurabili. Ma ogni volta che si trova un antidoto alla malattia, ecco sbucare un'altra malattia nuova per il genere umano, come un rincorrersi quasi all'infinito, finché la Scienza del Creatore come grazia discenda sugli esseri umani e li guarisca tutti in eterno.
Auspicabile....

2007-02-01 00:35:55 · update #8

10 risposte

Qual è il sentiero giusto da seguire per giungere alla verità: la ragione o la spiritualità? La scienza porta a scoprire ogni mistero umano con prove e se gli scienziati ne fanno buon uso è senz'altro al servizio del vivere meglio, cioé con meno sofferenze la propria vita. Ma dove la scienza non sa sciogliere gli enigmi si ferma ed ecco che la strada indicata dalle religioni, invece, in armonia con i principi etici, sempre attenta all'individuo e ai suoi universi interiori, ci insegna a fronteggiare la realtà senza offrirci risposte sicure e verificabili, ma ricorrendo sempre alla coscienza, e a qualcosa che la ragione non sa afferrare e non riesce a dare una risposta concreta.
Dafne

2007-01-31 04:31:51 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

Ti rispondo con un'affermazione di Albert Einstein che poi racchiude il mio pensiero: "La scienza senza la religione è zoppa, ma la religione senza la scienza è cieca".

2007-01-30 23:56:33 · answer #2 · answered by Astrom 7 · 2 0

La scienza ci dà la possibilità di conoscere i mezzi per giungere a uno scopo prescelto, ma non ci aiuta a decidere quali scopi perseguire.

2007-01-30 23:53:01 · answer #3 · answered by Anonymous · 2 0

Quale dialogo ci può essere tra fede e scienza?

• Un dialogo nella distinzione: un dialogo cioè che riconosca le caratteristiche specifiche di ognuna delle due. Infatti, ognuna:
- ha propri metodi, ambiti e oggetti di ricerca, finalità, limiti
- deve rispettare l’altra e riconoscere all’altra la legittima possibilità di esercizio autonomo secondo i propri principi.

• «Esistono due ordini di conoscenza» distinti, cioè quello della Fede e quello della ragione, e la Chiesa riconosce che «le arti e le discipline umane (...) si servono, nell’ambito proprio a ciascuna, di propri principi e di un proprio metodo; perciò, «riconoscendo questa giusta libertà», la Chiesa afferma la legittima autonomia delle scienze» (GS 36).
• Nello stesso tempo, entrambe sono chiamate a servire l’uomo e l’umanità, favorendo lo sviluppo e la crescita integrale di ciascuno e di tutti.

Come è da intendere l’autonomia della scienza?

• “Se per autonomia delle realtà terrene si vuol dire che le cose create e le stesse società hanno leggi e valori propri, che l’uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare, allora si tratta di una esigenza d’autonomia legittima: non solamente essa è rivendicata dagli uomini del nostro tempo, ma è anche conforme al volere del Creatore.
• Infatti è dalla stessa loro condizione di creature che le cose tutte ricevono la loro propria consistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine; e tutto ciò l’uomo è tenuto a rispettare, riconoscendo le esigenze di metodo proprie di ogni singola scienza o tecnica (…).
• Se invece con l’espressione « autonomia delle realtà temporali » si intende dire che le cose create non dipendono da Dio e che l’uomo può adoperarle senza riferirle al Creatore, allora a nessuno che creda in Dio sfugge quanto false siano tali opinioni. La creatura, infatti, senza il Creatore svanisce” (GS 36).
• “È illusorio rivendicare la neutralità morale della ricerca scientifica e delle sue applicazioni. D’altra parte, i criteri orientativi non possono essere dedotti né dalla semplice efficacia tecnica, né dall’utilità che può derivarne per gli uni a scapito degli altri, né, peggio ancora, dalle ideologie dominanti. La scienza e la tecnica richiedono, per il loro stesso significato intrinseco, l’incondizionato rispetto dei criteri fondamentali della moralità; devono essere al servizio della persona umana, dei suoi inalienabili diritti, del suo bene vero e integrale, in conformità al progetto e alla volontà di Dio” (CCC, n. 2294).
• L’autonomia della scienza finisce pertanto là dove la retta coscienza dello scienziato riconosce il male del metodo, dell’esito o dell’effetto.
• Ci può essere vero contrasto tra le scoperte della scienza e le verità della fede?
• Occorre superare la contrapposizione che qualche volta è stata fatta tra la scoperta scientifica, raggiunta dalla ragione e la verità conosciuta mediante la Fede. Non ci può essere vera contraddizione, purché si tratti di una positiva scoperta scientifica e di una autentica verità di Fede. In tal caso si tratta della stessa verità, che gli uomini raggiungono seguendo strade complementari. Infatti, omnis veritas a Deo: ogni verità viene da Dio. Ambedue, scienza e Fede, pur essendo distinte, sono unite nella verità: convergono nell’ammettere la capacità di conoscere le verità e la Verità, trovano nella verità il loro fondamento, il motivo del loro esistere, la finalità del loro operare.
• Scienza e Fede sono entrambe dono di Dio. “Anche se la Fede è sopra la ragione, non vi potrà mai essere vera divergenza tra Fede e ragione: poiché lo stesso Dio che rivela i misteri e comunica la Fede, ha anche deposto nello spirito umano il lume della ragione, questo Dio non potrebbe negare se stesso, né il vero contraddire il vero” (DF, n. 4).
• “Perciò la ricerca metodica di ogni disciplina, se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la Fede, perché le realtà profane e le realtà della Fede hanno origine dal medesimo Dio. Anzi, chi si sforza con umiltà e perseveranza di scandagliare i segreti della realtà, anche senza che egli se ne avveda, viene come condotto dalla mano di Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutte le cose, fa che siano quello che sono” (GS, n. 36).
• Entrambe sono a servizio dell’uomo, di tutto l’uomo e di tutto ciò che è autenticamente umano. Esse sono ordinate all’uomo, dal quale traggono origine e sviluppo e del quale promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti. Trovano nella persona l’indicazione del loro fine e la coscienza dei rispettivi loro limiti.

2007-01-31 01:34:38 · answer #4 · answered by Anonymous · 5 4

la scienza porta al meglio
perchè porta il sapere

con la spiritualità, per fortuna, non ha nulla a che fare.

2007-01-30 23:52:44 · answer #5 · answered by hypnos33it 4 · 1 0

La scienza con le sue conclusioni ultime della Teoria dei Quanti, del principio di Indeterminazione di Heisemberg e con il Principio di Complementarità di Bhor, è soltanto arrivata all conclusione che il mondo, la realtà proprio nell'esperimento scientifico, su cui si basava la scienza antica fino all'inizio del secolo scorso, non può specificare nulla ed anzi si è accorta che il legane tra esperimentatore (coscienza) e fatto è così stretto che ne derivano influenze reciproche che pregiudicano ogni predicibilità che era il mito della scienza newtoniana e positivista.

2007-01-31 07:30:21 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

sicuramente meglio,prova a fare a meno della medicina e chirurgia attuali,prova a fare a meno del frigorifero,della luce elettrica....e così dicendo.......

2007-01-31 03:58:38 · answer #7 · answered by filippo f 4 · 0 0

Dipende come va utilizzata la scienza.
E soppra tutto con quale scopo!!
Ci sono tante menti "malate"!

2007-01-31 03:57:46 · answer #8 · answered by ? 7 · 0 0

La scienza migliora la qualità della vita, ma inevitabilmente ogni tanto fa lo sgambetto alla spiritualità... l'importante è non cadere!

2007-01-30 23:51:50 · answer #9 · answered by Rob71 7 · 1 1

La scienza e la Bibbia si contraddicono davvero?


Anche prima di dedicarsi all’astronomia, Galileo aveva scritto un trattato sul moto che metteva in discussione molte ipotesi avanzate dall’illustre Aristotele. Ma furono il fermo appoggio dato all’ipotesi eliocentrica e l’asserzione che essa è in armonia con le Scritture che nel 1633 lo portarono davanti al tribunale dell’Inquisizione.

Nella sua difesa, Galileo disse di credere fermamente che la Bibbia è l’ispirata Parola di Dio. Affermò anche che era stata scritta per gente comune e che i riferimenti scritturali al moto apparente del sole non andavano presi alla lettera. Le sue argomentazioni si rivelarono inutili. Poiché rigettava l’interpretazione delle Scritture basata sulla filosofia greca, fu condannato. Solo nel 1992 la Chiesa Cattolica ha ammesso ufficialmente il proprio errore di giudizio nel caso di Galileo.

Cosa impariamo?

Cosa impariamo da questi avvenimenti? Per cominciare, Galileo non mise affatto in discussione la Bibbia, ma le dottrine della Chiesa. Uno scrittore in materia di religione ha osservato: “A quanto pare la lezione che impariamo da Galileo non è che la Chiesa era troppo ancorata alle verità bibliche, ma che non lo era abbastanza”. Permettendo alla filosofia greca di influenzarne le dottrine, la Chiesa si inchinò alla tradizione anziché sostenere ciò che insegna la Bibbia.

Tutto ciò richiama alla mente l’avvertimento biblico: “State attenti che qualcuno non vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo”. — Colossesi 2:8.

Ancora oggi molti appartenenti alla cristianità abbracciano teorie e filosofie che sono in contrasto con la Bibbia, ad esempio preferendo la teoria evoluzionistica di Darwin alla descrizione della creazione che si trova nella Genesi. In questo modo le chiese hanno fatto di Darwin un moderno Aristotele e dell’evoluzione un articolo di fede.

Non c’è contrasto tra la vera scienza e la Bibbia

Quanto abbiamo detto non dovrebbe in alcun modo scoraggiare l’interesse per la scienza. Anzi, la Bibbia stessa ci invita a conoscere le opere di Dio e a capire le sue qualità da ciò che vediamo. (Isaia 40:26; Romani 1:20) Ovviamente la Bibbia non pretende di essere un testo scientifico. Piuttosto rivela le norme di Dio, gli aspetti della Sua personalità che la creazione da sola non può insegnare, e il Suo proposito per gli esseri umani. (Salmo 19:7-11; 2 Timoteo 3:16) Comunque, quando accenna a fenomeni naturali, lo fa con coerenza e accuratezza. Galileo stesso disse che ‘la Scrittura Sacra e la natura procedono di pari dal Verbo Divino’ e che “due verità non posson mai contrariarsi”. Considerate i seguenti esempi.

Ancor più del movimento delle stelle e dei pianeti, è fondamentale il fatto che tutta la materia presente nell’universo è governata da leggi, come la legge di gravità. Il primo riferimento extrabiblico alle leggi fisiche di cui abbiamo notizia è di Pitagora, secondo cui l’universo poteva essere spiegato per mezzo dei numeri. Duemila anni dopo, Galileo, Keplero e Newton provarono infine che la materia è governata da leggi razionali.

Il primo riferimento biblico alle leggi della natura si trova nel libro di Giobbe. Verso il 1600 a.E.V. Dio chiese a Giobbe: “Hai conosciuto gli statuti [o leggi] dei cieli?” (Giobbe 38:33) Il libro di Geremia, scritto nel VII secolo, definisce Geova il Creatore degli “statuti della luna e delle stelle” e degli “statuti del cielo e della terra”. (Geremia 31:35; 33:25) Davanti a queste affermazioni il biblista George Rawlinson ha osservato: “Il fatto che il mondo materiale sia governato da leggi è sostenuto quasi con lo stesso vigore dagli scrittori biblici e dalla scienza moderna”.

Anche prendendo Pitagora come punto di riferimento, l’affermazione del libro di Giobbe risale comunque a un migliaio di anni prima. Ricordate che l’obiettivo della Bibbia non è semplicemente quello di spiegare fenomeni fisici, ma in primo luogo quello di persuaderci che Geova è il Creatore di tutte le cose, Colui che può creare le leggi fisiche. — Giobbe 38:4, 12; 42:1, 2.

Un altro esempio che possiamo prendere in considerazione riguarda le acque del nostro pianeta. Esse sono soggette a un movimento ciclico chiamato ciclo dell’acqua, o ciclo idrologico. In poche parole, dal mare l’acqua evapora, forma le nuvole, precipita sulla terraferma e infine ritorna al mare. Le più antiche fonti extrabibliche a noi pervenute che menzionano questo ciclo risalgono al IV secolo a.E.V., ma le affermazioni che si trovano nella Bibbia le precedono di secoli. Per esempio Salomone, re d’Israele, scrisse nell’XI secolo a.E.V.: “Tutti i fiumi si gettano in mare, e il mare non trabocca. I fiumi ritornano al luogo dove son nati, per riprendere di nuovo il loro corso”. — Ecclesiaste 1:7, Tintori.

Similmente verso l’800 a.E.V. il profeta Amos, umile pastore e agricoltore, scrisse che Geova è “Colui che chiama le acque del mare, per versarle sulla superficie della terra”. (Amos 5:8) Senza usare un linguaggio complesso o tecnico sia Salomone che Amos descrissero accuratamente il ciclo dell’acqua, da due prospettive leggermente diverse.

La Bibbia afferma anche che Dio “sospende la terra sul nulla”, o che “tiene sospesa la terra nel vuoto” secondo la versione del Pontificio Istituto Biblico. (Giobbe 26:7) Tenendo presente il livello di conoscenza disponibile nel 1600 a.E.V., all’incirca il tempo in cui furono pronunciate quelle parole, ci sarebbe voluto un uomo fuori del comune per affermare che un oggetto può rimanere sospeso nello spazio senza un supporto fisico. Come abbiamo già detto, Aristotele stesso negava l’idea del vuoto, e visse più di 1.200 anni dopo!

La Bibbia fa asserzioni veramente accurate, anche a dispetto delle convinzioni erronee, benché apparentemente sensate, dell’epoca. Non lo trovate sorprendente? Per chi è riflessivo questa è un’ulteriore prova dell’ispirazione della Bibbia. È saggio, quindi, non lasciarsi influenzare da insegnamenti o teorie che contraddicono la Parola di Dio. Come la storia ha dimostrato più volte, le filosofie umane, anche quelle promosse da intellettuali di spicco, sono passeggere, mentre “la parola di Geova dura per sempre”. — 1 Pietro 1:25

2007-01-31 00:09:07 · answer #10 · answered by Out 5 · 1 6

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