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so solo che è noto per dipinti ed affreschi sacri ...
Sapete dirmi qualcosa sulla natura dei suoi dipinti, su che tipi di soggetti in particolare concentrava la sua arte?
Grazie a chi mi risponderà ...

2007-01-28 09:19:07 · 4 risposte · inviata da Anonymous in Arte e cultura Arti visive Pittura

4 risposte

Senti, io non intendo fare un copia incolla da chissà quale sito, ti rispondo in base alle luuuunghe ore ( e mai abbastanza) che ho passato a contemplare le sue opere.
In effetti i suoi soggetti più frequenti sono i soggetti religiosi, motivati anche dal tipo di committenze che riceveva. Apparte i soggetti religiosi che sono indubbiamente preponderanti (uno su tutti la Cappella del Tesoro di S. Gennaro nel Duomo di Napoli) amava rappresentare anche soggetti mitologici e soggetti relativi alla storia antica. Le espressioni più inarrivabili del suo lavoro cmq le ha raggiunte negli affreschi e nelle tele di enormi dimensioni, dove le figure si fondevano nella luce e il color oro si stemperava sempre più leggero e rarefatto...

2007-01-29 21:30:16 · answer #1 · answered by Anonymous · 2 0

Luca Giordano nacque a Napoli nel 1634. Studiò a Napoli nella cerchia di Jusepe de Ribera. Nel 1652 si recò a Roma, dove venne in contatto con l’ambiente di Pietro da Cortona.

Lavorò ancora a Napoli e poi a Montecassino, dove lasciò numerosi affreschi tra i quali: gli affreschi per la cupola di Santa Brigida, la decorazione per la chiesa e il monastero di San Gregorio Armeno.

Nel 1667 si recò a Venezia dove rimase fortemente suggestionato dalla pittura di Tiziano e dal colorismo di Veronese.
Dopo un soggiorno a Firenze tra il 1682 e il 1686, dove eseguì gli affreschi in palazzo Medici Riccardi, nel 1692 venne invitato da Carlo II in Spagna dove realizzò i cicli di affreschi all’Escorial, al Cason di Buen Retiro, nella sagrestia della cattedrale di Toledo e nel monastero di Nostra Signora di Guadalupe.

Nel 1704 tornò a Napoli dove lasciò ancora testimonianze della sua fervida fantasia: le tele per la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella e gli affreschi della certosa di S. Martino.
Luca Giordano morì a Napoli nel 1705.

Opere principali
Storie della Vergine (1667), Venezia, chiesa di Santa Maria della Salute
Affreschi soffitto della Galleria di Palazzo Medici Riccardi a Firenze
Lucrezia e Tarquinio, Napoli, Museo di Capodimonte
Arcangelo Michele abbatte il demonio, Berlino, Staatliche Museen.
Arcangelo Michele e gli angeli ribelli, Vienna, Gemaldegalerie,
Nascita della Vergine, Roma, Chiesa di Santa Maria in Campitelli, 1665 circa
affreschi della cappella Corsini, Firenze, Chiesa di Santa Maria del Carmine.
Angelo annunciante e Vergine Annunciata, Marano di Castenaso (BO), Collezione Molinari Pradelli, 1694 circa.
Trionfo di Giuditta , Napoli, Chiesa della Certosa di San Martino, (cappella del Tesoro).
Di particolare rilievo è il Cristo e l’adultera, conservato presso la Pinacoteca del Museo Nazionale di Reggio Calabria nella sala del ‘600, il dipinto è riconosciuto autografo del Giordano, databile agli anni 1658-1659, del quale si conserva presso il Museo di San Martino di Napoli il disegno a carboncino.

Un abbraccio!

2007-01-28 18:53:02 · answer #2 · answered by ★HELDA★C★ ★ ★ ★ ★ 7 · 1 0

io di solito quando voglio farmi un'idea di un pittore cerco suoi quadri con Google immagini. Anche di Luca Giordano ce ne sono molte, ti allego il link.
E tu sai rispondere alla mia domanda? http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=AjavQ33oIV5MR1PF6OghalTwDQx.?qid=20070130013050AAVnIHS

2007-01-30 04:45:59 · answer #3 · answered by Trasparente 7 · 0 0

fonte wikipedia

Luca Giordano (Napoli, 18 ottobre 1634 - 12 gennaio 1705) fu un famoso pittore italiano.

È conosciuto anche con il soprannome di "Luca Fapresto" per la sua sorprendente velocità nel copiare i grandi Maestri del Cinquecento, tra cui Raffaello e Annibale Carracci, ma guardando anche a Giovanni Lanfranco e Pietro da Cortona.

Nella sua pittura si uniscono i risultati spettacolari del Barocco romano con il colorismo di tradizione veneziana, ottenendo risultati di spazialità infinita attraverso il principio di continuità dato sul piano narrativo, grazie alla legatura dei vari episodi della composizione e sul piano formarle attraverso la moltiplicazione dei piani di vista e dei flussi di luce procedendo ad una progressiva smaterealizazione della forma verso il centro.


per vedere le sue opere
http://www.wga.hu/index1.html

2007-01-28 17:29:29 · answer #4 · answered by michele f. 4 · 0 0

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