No, nn è affatto giusto. Tutti quelli ke allevano cani x il combattimento sono solo da impiccare
Cmq riporto 1 articolo a riguardo
chi È la belva?
CANI Vengono addestrati a combattere tra mille sofferenze. Quelli che non diventano abbastanza aggressivi finiscono nei negozi di animali. È un business crudele: ora qualcuno sta cercando di fermarlo
di Daniela Condorelli
Foto di Kontos Yannis/Gamma/Contrasto
Foto di Mario Spada/Contrasto
Foto di Kontos Yannis/Gamma, Mario Spada/Contrasto
Prendi un cucciolo dal muso schiacciato. Un cucciolo dalla mascella forte e dai denti aguzzi. Il suo nome è già un destino: pit bull, dove pit significa arena. Tienilo a digiuno al buio per giorni. Prendilo a bastonate chiuso in un sacco. Poi dagli carne cruda, o istigalo a sbranare cani e gatti randagi. Costringilo a correre undici ore di fila su un tapis roulant. Otterrai una creatura impazzita per il dolore e la sofferenza. Una belva pronta a uccidere. Vittima due volte: della violenza subita e della criminalizzazione sociale. Quel cucciolo è destinato a diventare un campione, per alimentare il giro d'affari della zoomafia. Oppure, se non ce la fa, se non è abbastanza cattivo, viene smerciato nei negozi o a privati che vogliono un cane da guardia. Ecco scoperto il legame tra gli efferati combattimenti tra i mastini della malavita e l'allarme morsi da pit bull che ha monopolizzato le cronache della scorsa estate. Ogni anno, oltre 15 mila cani sono coinvolti in combattimenti collegati alle scommesse clandestine; 5 mila rimangono uccisi. Per un giro d'affari che sfiora gli 800 milioni di euro l'anno. A tirarne le fila è la criminalità organizzata. Ne sa qualcosa Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio zoomafia della Lav, Lega anti-vivisezione, da anni legata alle maggiori operazioni di polizia in difesa degli animali. "L'ultima conferma è dello scorso 30 settembre", denuncia Troiano. "A Martano, in provincia di Lecce, è stato sequestrato un allevamento illegale di pit bull, che venivano addestrati per combattere nella proprietà di un uomo accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso". Un fenomeno non solo italiano: le indagini hanno svelato l'esistenza di una rete internazionale, che organizza incontri in Giappone, Sud America, Kuwait, Messico, Croazia e Pakistan. Né solo legato alla malavita: l'ultimo rapporto sulla zoomafia della Lav racconta di colletti bianchi, professionisti, dirigenti, manager insospettabili che animano un giro di scommesse clandestine. Autore di Zoomafia (Edizioni Cosmopolis), Troiano stila ogni anno il rapporto per la Lav (www.infolav.org). È lui a raccontarci come vengono addestrati i cani destinati alle arene clandestine. "Una delle pratiche più diffuse per rinforzare fiato e muscolatura è far correre il cane in modo estenuante, su una pedana elettrica o legato al guinzaglio dietro a un motorino. Un altro metodo, usato per rafforzare la presa e i muscoli del collo, consiste nel legare un copertone a qualche metro dal suolo: il cane deve morderlo e rimanere sollevato nel vuoto, a denti stretti, per non sfracellarsi a terra. A volte i futuri gladiatori sono tenuti a digiuno per giorni e poi nutriti con animali feriti, sanguinanti ma ancora vivi: questo li rende più feroci. Di solito la vittima è un gatto o un cane randagio, oppure conigli o galline che i cani sanno di poter ottenere solo alla fine di un giorno di addestramento". E che dire del metodo della buca? Il cane più aggressivo della cucciolata viene buttato in una buca scavata nel terreno. Poi gli vengono gettati gatti che deve ammazzare. Per l'addestramento si usano collari e pungoli elettrici e tante botte: chiusi in un sacco, i cani vengono bastonati furiosamente con spranghe di ferro per esasperarne l'aggressività. Ecco cosa ha dichiarato un addestratore: "Chiudo il cane in una stanza buia per tre giorni, senza cibo. Poi gli do carne cruda, tenendolo sempre bendato. Dopo due settimane, lo porto al parco e lo libero davanti alle papere del laghetto. Se il cane ne azzanna una è pronto. Allora incomincio a nutrirlo con galline vive e lo abituo alla lotta sul ring. Lo lascio di nuovo al buio senza cibo, solo con una lampada fortissima, da biliardo, sulla testa. Poi gli tiro addosso un gatto vivo legato per una zampa con una corda fissata al soffitto. Una volta sul ring, il cane troverà la stessa lampada alogena, intorno il buio e davanti un cane ringhioso. La sua aggressività scatterà automaticamente". Ciro Troiano ha partecipato a diversi blitz con i carabinieri, in cui pit bull e altre vittime della zoomafia sono stati sequestrati. "Come a Pisa dove, dopo sette mesi di indagini, sono stati trovati 22 cani, di cui quattro cuccioli, infestati da mosche, coperti di fango e con cicatrici e ferite. Sotto un tendone c'erano tre tapis roulant su cui venivano fatti correre per molte ore a velocità sostenuta. Non tutti ce la fanno". Trovati anche cunei di legno che vengono infilati nella mascella dell'animale, per fargli mollare la presa. E ogni tipo di anabolizzante: i cani da combattimento sono trattati con anfetaminici e cocktail di ormoni, steroidi e anestetici per abbassare la soglia del dolore. Non è un gesto di pietà: lo scopo è renderli insensibili durante la lotta e quindi farli "durare" più a lungo. Lo stesso obiettivo viene ottenuto legando le zampe del cane, costretto in posizione verticale fino a fargli perdere la sensibilità di un arto. Tra i cani sequestrati a Pisa c'era Sam, un pit bull annoverato tra i dieci campioni al mondo e stimato 150 mila euro. "Se li merita tutti: mai una volta che si sia rifugiato in un angolo", ha dichiarato orgoglioso il padrone, molto noto nell'ambiente degli allevatori di pit bull, che ha ammesso di partecipare a combattimenti ma solo nei Paesi in cui è legale, come Croazia e Slovenia. Dal '97 la Lav ha istituito il numero Sos combattimenti (06.446.1206) per raccogliere, anche in forma anonima, tutte le segnalazioni utili. È stato così possibile stilare una mappa del fenomeno, e collaborare con le forze dell'ordine per arginarlo. La stessa Lav, custode di 80 cani sequestrati, ha attivato una campagna affidamenti e adozioni a distanza (vedi sul sito alla voce Campagna Sos combattimenti). Dopo una lunga riabilitazione, alcuni sono pronti a tornare alla vita normale. "Questi cani conoscono la vera ferocia: gliel'hanno insegnata gli uomini, trasformandoli in macchine da guerra", commenta Paolo Manzi, presidente dell'Ente protezione animali. "Ora siamo noi a puntare su di loro: scommettiamo che torneranno a essere cani". Poi c'è un'altra storia, che con questa ha molti punti di contatto. Quella della psicosi da pit bull che si è creata in questi mesi, quando sui media si sono improvvisamente moltiplicate le cronache di morsi e assalti. Va detto che ogni anno, in Italia, vengono denunciate 70 aggressioni, e solo una manciata è grave. Quest'anno non sarà diverso. Lo scorso giugno, prima della sequela di "fattacci", l'Istituto di ricerca Cirm ha effettuato un sondaggio da cui è emerso che solo l'1,6% degli italiani giudicava socialmente condannabile l'aggressione da parte di animali. Oggi sono aumentati a dismisura gli abbandoni di cani di grossa taglia (basta fare un giro su www.petnews.it per avere un quadro). Laura Rossi, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane, denuncia che la scorsa estate gli abbandoni a Milano e dintorni sono cresciuti del 20-30%. E ovunque sono diminuite le adozioni. Per gli appassionati di razze forti, le cose non sono cambiate: in un mese, con un annuncio su un giornale, un privato ha venduto venti cuccioli di pit bull a 500 euro l'uno. Ma chi prendeva un amico in canile, ora se ne guarda bene, e aspetta tempi migliori. O almeno aspetta di sapere se dovrà pagare un'assicurazione di 200 euro o girare con guinzaglio e museruola (vedi box). Angelica Mereu dell'Oipa, Organizzazione italiana protezione animali (www.oipaitalia.com) si è fatta fotografare con la museruola, abbracciata a un pit bull a mascelle libere. Giorgio Celli, etologo di fama, denuncia l'incongruenza del provvedimento firmato dal ministro della Salute, chiedendo il rispetto delle leggi già in vigore. E puntualizza: "Non esistono razze più aggressive, ma cani provvisti di mandibole particolarmente forti che, se mordono, fanno più male. Così nasce l'evento mediatico: il morso di un barboncino non finisce in cronaca!". Non dimentichiamo che negli Stati Uniti il pit bull viene usato nella pet-therapy, per aiutare disabili e bambini. E intanto al parco, c'è chi guarda con sospetto persino i labrador. È vero, ci spiega Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani: "I cani non adatti al combattimento, ma seviziati da un crudele allenamento all'aggressività, vengono smerciati nei negozi e acquistati da ignare famiglie che vogliono una guardia in giardino (in Italia sono 16.500 i cani da difesa)". E basta un'occhiata a Secondamano per trovare cuccioli in vendita. Come il piccolo White Demon, un nome un programma, adatto a qualche bullo di strada, desideroso di esibire un cane che gli assomigli.
2007-01-28 10:26:48
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answer #4
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answered by Anonymous
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