English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

Tornava una rondine al nido,
l'uccisero , cadde tra spini...
nel becco portava un insetto
la cena per i suoi rondinini...

La mano tendeva al verde melograno
dai bei germigli fior..

Eran trecento eran gonvani e forti e sono morti...
...Mi disse o mia sorella vado a morir per la mia Patria bella...

Nessuno le ha lette o studiate nessuno ne ha
pianto?

questa era la domanda
http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=Au4tno3bxCHTpOYQPcbxv5jwDQx.?qid=20070127170036AAW0Gq4
Antonella

2007-01-27 13:12:02 · 7 risposte · inviata da Anonymous in Arte e cultura Libri ed autori

Sto citando Pascoli & C.
nessuno le ha studiate?
mi sento sola stasera
Notte e baci
Antonella

2007-01-27 13:23:47 · update #1

nessuno ricorda la spigolartice di Sapri?la ho imparata a 10 anni,e ancora la ricordo e mi metto a piangere. A voi non è mai successo?
Me ne andavo un mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare: era una barca che andava a vapore, e alzava una bandiera tricolore. ...Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
e li sentii mandare un solo grido:
Siam venuti a morir pel nostro lido.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro un giovin camminava in mezzo a loro, Mi feci ardita, e, presolo per la mano,gli chiesi: dove vai, bel capitano? Guardommi e mi rispose:O mia sorella, vado a morir per la mia patria bella.Eran trecento non voller fuggire,parean tremila e vollero morire;io non vedeva più fra mezzo a loro quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro

2007-01-28 11:05:02 · update #2

7 risposte

Allora...."l'albero a cui tendevi la pargoletta mano,il verde melograno dai bei vermigli fior"..."tu non altro che il canto avrai del figlio o materna mia terra,a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura"......"godi fanciullo mio stato soave,stagion lieta è codesta,altro dirti non vò,ma la tua festa,c'anco tardi a venir non ti sia grave"....."o cavallina,cavallina storna..." Vabè,magari alla prossima solo barzellette!Ah,ce n'è una che mi ha distrutto,mi pare di W.Whithman,la recitano nel film "Splendore nell'erba"....non ricordo il titolo,ma per scatenare un pianto liberatorio consiglio tutto il film.....BUONANOTTE!!!!

2007-01-27 13:53:06 · answer #1 · answered by ? 1 · 1 0

anche un uomo tornava al suo nido, l'uccisero, chiese perdono...
alti e schietti van da San Guido in duplice filar quasi in corsa giganti giovinetti...
stette la spoglia immemore orba di tanto spiro....
pur festeggiando il lor tempo migliore tu pensoso in disparte il tutto miri....
nel cuor veloce tu premesti il corso: adagio seguitasti la tua via,
erché facesse in pace l'agonia...
La nebbia agli irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar...
son d'accordo con te tutte sublimi ma.....SU TUTTE E TUTTI
PAOLO e FRANCESCA
INFERNO
canto V
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense.
Queste parole da lor ci fuor porte.
Quand'io intesi quell'anime offense,
chinai il viso e tanto il tenni basso,
fin che il poeta mi disse: «Che pense?»
Quando rispuosi, cominciai: Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio
menò costoro al doloroso passo!
Poi mi rivolsi a loro e parlai io,
e cominciai: Francesca, i tuoi martìri
a lagrimar mi fanno tristo e pio.
Ma dimmi: al tempo dei dolci sospiri,
a che e come concedette Amore
che conosceste i dubbiosi disiri?
E quella a me: Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria; e ciò sa il tuo dottore.
Ma s'a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,
dirò come colui che piange e dice.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse:
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.

2007-01-27 14:06:57 · answer #2 · answered by Anonymous · 1 0

T' amo, o pio bove, e mite un sentimento in cor m' infondi....la donzelletta vien dalla campagna in sul calar....la cavallina storna, portando colui che non ritorna.....
Pero` temevo di essere fuori concorso per il limite di eta`.

2007-01-27 16:49:17 · answer #3 · answered by giulietta 7 · 0 0

Bellissima!
Ho studiato Pascoli e D'Annunzio.
Conosci la poesia "Orfano"?

2007-01-27 13:50:49 · answer #4 · answered by Sergio 2 · 0 0

Ricordo molto vagamente ma non faccio testo poiché sono notoriamente una capra...sono rientrato ora e tra poco vado a nanna...e non sentirti sola c'é sempre qualcuno che ti protegge...ciao dolce malaikasana...

2007-01-27 13:29:22 · answer #5 · answered by Lion 4 · 0 0

Stasera roba triste? ...naaaa...! :-)

2007-01-27 13:51:37 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 1

innanzi tutto volevo dirti che fa veramente schifo,scherzo non è male comunque senti questa scritta da me:
quando gli uomini si illuminano del dolore degli altri
i bambini piangono lacrime nere
quando gli uomini si illumineranno di pace
in bambini faranno sorrisi di cielo.

2007-01-27 13:19:29 · answer #7 · answered by the saint 5 · 0 2

fedest.com, questions and answers