Eutanasia, che etimologicamente significa "buona morte".
Il problema dell’eutanasia non è però specifico della nostra epoca; da sempre i medici hanno dovuto farvi fronte e da sempre hanno incontrato pazienti che chiedevano loro di essere aiutati ad anticipare la propria morte. E’ per questo che nel cosiddetto "giuramento d’Ippocrate" si trova scritto: "Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio"
Esprimere un parere su un argomento così delicato non è affatto semplice, definire poi se si tratti di un atto di pietà o di convenienza è ancor più arduo. Qui non si tratta di decidere se è bene o è male che una persona soffra piu' del dovuto anche quando oramai le speranze sono zero,....chi di fronte a ciò non direbbe che è piu' che giusto porre fine alle sofferenze senza speranza, ma credo che il problema sia il dopo , cioè, a chi verrà delegato il diritto di decidere?
La condizione per ammettere la liceità e la legalità dell’eutanasia è l’affermazione di un diritto onnipotente e irresponsabile dell’uomo a disporre della propria vita, e a chiederne la soppressione, una volta che questa sia "senza valore". Ma una volta affermato che la vita "senza valore" può essere soppressa, a chi spetterà poi il diritto e l’onere di stabilire quando la vita è tale? Perché, infatti, dovrebbero "beneficiare" del diritto all’eutanasia solo i malati,..... o solo gli anziani,..... o solo i malati gravi?
"La scelta dell’eutanasia" diventa più grave quando si configura come un omicidio che gli altri praticano su una persona che non l’ha richiesta in nessun modo e che non ha mai dato ad essa alcun consenso. Si raggiunge poi il colmo dell’arbitrio e dell’ingiustizia quando alcuni, medici o legislatori, si arrogano il potere di decidere chi debba vivere e chi debba morire. Il pericolo
che possa venir strumentalizzata esiste...non meravigliamoci...
"Così la vita del più debole è messa nelle mani del più forte; nella società si perde il senso della giustizia ed è minata alla radice la fiducia reciproca, fondamento di ogni autentico rapporto tra le persone". Sinceramente, internamente mi sento molto dibattuto, ...mi interrogo e non riesco a darmi una risposta senza farmi prendere dall'emozione ....credetemi ...ho scritto ciò che in questo momento sentivo.... con un malato terminale di fronte la mia reazione quale sarebbe....?
Buona serata a tutti!
2007-01-27 08:32:14
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answer #1
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answered by _M_A_X_ 6
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Assolutamente favorevole. Non c'entrano i parenti , ma solo la scelta personale, intima e solitaria. Nessuno dovrebbe costringere un'altra persona a subire disperate, umilianti e prolungate sofferenze, prive di realistiche vie d'uscita. Se poi quella persona è un credente, qualsiasi sia la religione, deve avere la possibilità di scegliere in piena coscienza e di risolvere da solo il possibile contrasto con il proprio credo, con il Dio in cui ripone fiducia. Senza imposizioni dogmatiche, presuntuose certezze di conoscere la volontà di un Dio, inconoscibile per definizione.
2007-01-27 08:32:58
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answer #2
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answered by Anonymous
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favorevole
è un referendum?
perchè credo proprio ce ne vorrebbe uno
2007-01-27 08:13:01
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answer #3
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answered by polveretrasparente 5
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Il discorso sarebbe lungo...
In linea di massima si, ma ancora di più sono assolutamente contro l'accanimento terapeutico.
2007-01-27 08:11:09
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answer #4
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answered by @min@ 4
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favorevolissimo..soprattutto se uno è capace di intendere e di volere, e non vuole soffrire oltre quanto ha già sofferto, perchè togliergli la libertà?..praticamente la vita l'ha già persa, togliergli la libertà di decidere per sè è crudele..c'è chi dice che non è giusto togliere la vita in questi casi e che bisogna lasciare che le cose compiano l'iter naturale..faccio notare che, ad esempio, se la malattia del povero welby avesse seguito l'iter naturale, lui sarebbe morto da decenni, evitando sofferenze così prolungate..
2007-01-27 09:06:52
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answer #5
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answered by Angus 2
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non capisco perchè qualcuno pensa che l' eutanasia obblighi ad "uccidere" i parenti.E' una scelta personale ed autonoma,io in prima persona chiedo di essere aiutato se la sofferenza è tale da non poter chiamare vita quella che vivo,se la mia malattia è terminale e non ho tempo per aspettare la cura miracolosa.
2007-01-27 09:04:58
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answer #6
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answered by ? 6
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favorevole le persone che soffrono davvero hanno il diritto di scegliere di non soffrire più
2007-01-27 08:15:48
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answer #7
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answered by konnye 7
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favorevole
se una persona malata terminale decide di togliersi la vita vuol dire che ha ponderato la sua decisione valutando che sopravvivere sarebbe solo una lotta estrema, una sofferenza troppo pesante per lui e le persone che gli stanno accanto e che in certe condizioni purtroppo direi che non vale la pena di vivere...
comunque dipende... ovvio... dipende dalle persone, dal carattere, dalla vita che han vissuto... in ogni caso potrei condividere la loro scelta
2007-01-27 08:12:08
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answer #8
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answered by Anonymous
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...tua madre urla dal dolore, e tu ti alzi. Ormai è già la terza volta durante questa notte! Prendi acqua, giornale e pastiglie. Siedi vicino a lei, in quel letto consumato dopo 5 anni di immobilità. L'acqua non può berla con il bicchiere altrimenti si bagna e bisogna cambiare lenzuola e pigiama. Ti avvi in cucina...ma dove hai la testa? Ti sei dimenticato la cannuccia! Cadono le palpebre e intanto lei ti incita dalla stanza di sbrigarti...quando arrivi è in corso l'ennesima crisi........
...i suoi occhi dicono basta e tu vorresti che in Italia ci fosse l'eutanasia....
2007-01-27 09:33:04
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answer #9
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answered by coniglietta_nera_7maggio 2
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favorevole in certi casi (x esempio il caso Welby)
2007-01-27 08:16:38
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answer #10
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answered by Anonymous
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a volte molto favorevole
2007-01-27 08:07:41
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answer #11
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answered by Anonymous
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