Peter Pan!!!?

Question

ciao ragazzi mi aiutate a fare l'analisi psicologica di Peter Pan che devo portare a una mia amica entro domani...grasssssssssssie

Answer 1

Analisi psicologica di un cartone animato!?!?

Ok!! Peter Pan, ragazzo pre adolescente, ma con un buon bagaglio di esperienza alle spalle, è terrorizzato dall'idea di crescere, in quanto non ha avuto delle figure genitoriali di riferimento (Vedi quando chiede a Wendy "Cos'è una mamma")e l'unica persona adulta con cui ha intrattenuto rapporti è capitan Uncino, il quale lo vuole uccidere... nonostante questo Peter Pan non ne sembra spaventato, ma assume nei suoi confronti un atteggiamento di sfida, tipico del conflitto adolescenziale...

E' riuscito addirittura a volare per sfuggire alla triste quotidianità che costringe ogni individuo ad intraprendere un percorso di crescita fino a divenatare adulto e ciò comporta l'assunzione di responsabilità, l'ingresso nel mondo del lavoro e anche l'instaurarsi di rapporti stabilie duraturi, cosa che Peter non sembra in grado di affrontare, in quanto non ha mai avuto manifestazioni d'amore genitoriale e infatti chiede a Wendi cosa sia un bacio.


Peter vive in un suo mondo irreale, non per niente chiamato "L'Isola che non c'è" nel quale cerca di rifugiarsi dal mondo reale.



Ok... abbiamo rovinato un bellissimo cartone, però è stato divertente!! Stellina per te!!

Answer 2

Dilaga la sindrome di Peter Pan L'età «della ragione» arriva sempre più in là negli anni a causa della necessità di formazione continua e della precarietà diffusa STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
REGNO UNITO – «I don't wanna grow up» (in italiano, «Non voglio crescere»), recitano i versi del cantautore Tom Waits, che con la sua voce roca e graffiante canta al mondo il rifiuto di un'età adulta fatta di incertezze, dubbi, prezzi da pagare e cattive notizie da ascoltare alla tv. Inno alla «purezza» della gioventù, alle sue contraddizioni e alla sua originalità, la celebre canzone è di sicuro la preferita degli aspiranti «forever young» di sempre. A quanto pare, infatti, la sindrome di Peter Pan non esiste solo nelle favole e nelle canzoni, ma interessa invece un numero sempre maggiore di persone, che di crescere non ne vogliono proprio sapere.
IMMATURI STAGIONATI - È una ricerca inglese, condotta dallo psichiatra Bruce Charlton della School of Biology presso l'Università di Newcastle upon Tyne, a dimostrare che gli adulti di oggi sono molto più immaturi di un tempo, e che per loro è normale pensare e agire come farebbero i ragazzini. E di conseguenza queste persone non riescono mai a raggiungerei la vera maturità mentale. Nel mondo scientifico tale fenomeno viene chiamato «neotenia psicologica», ovvero il mantenimento allo stadio adulto di caratteristiche – anche fisiche – infantili, che nell'uomo moderno è molto più accentuato di quanto non fosse nell'uomo di Neanderthal. Secondo Charlton, gli umani sono attratti dalla giovinezza fisica in quanto segno di fertilità, salute e vitalità, ed è per questo che cercano in tutti i modi di simularla a oltranza.
LA FLESSIBILITÀ È GIOVANE - Ma tale fenomeno di rifiuto della maturità troverebbe giustificazione anche nell'entrata in scena, negli anni '90, di professioni e relazioni sociali sempre più dinamiche e mobili, che hanno richiesto agli individui una bella dose di flessibilità: qualità naturale e innata nei più giovani, e acquisita per necessità dai non più giovani, costretti ad abituarsi ai ritmi e alle caratteristiche del nuovo mondo in cui si trovano a vivere. E così, in pratica, questo processo di adattamento all'instabilità della vita – tipico soprattutto dei soggetti socialmente attivi e con i più alti livelli di istruzione – fa sì che «l'età della ragione» arrivi sempre più in là col tempo, e che la giovinezza non sia più prerogativa esclusiva dei veri giovani.