da scricciolo [03/01/2007]
Mi hanno regalato questo libro per Natale...bellissimo uo dei libri più belli che abbia letto negli ultimi tempi, che ci ricorda che prima o poi tutti dobbiamo fare i conti con il nostro passato.
da janas [21/10/2006]
Un libro che dà l'idea di essere "costruito", dalla trama scontata. La scrittura veramente semplice lo rende adatto per un pubblico giovane (penso ai ragazzi delle scuole medie). Deludente, a dispetto del numero delle ristampe.
da serenella45 [18/10/2006]
Libro indimenticabile e anche se a volte sembra molto pensato e costruito lascia una traccia profonda
da Dolceluna [21/07/2006]
Bellissimo, profondo, vero e molto emozionante. Un libro che fa riflettere su una triste realtà che molto spesso possiamo solo immaginare da ciò che vediamo in tv, un libro sull'amicizia totale ed incondizionata, un libro che fa emozionare, pensare, soffrire insieme ai personaggi e alle loro vicende. So che Dreamworks, la casa di produzione di Spielberg, ne ha acquistato i diritti per trarne un film, sarò curiosa di vederlo ma difficilmente reggerà il confronto col libro.
da pamalia [07/04/2006]
Era da molto tempo che non mi capitava di leggere un libro così bello! Appassionante e "profondo"... E' proprio vero, quando ci si sente in colpa per qualcosa, si è più inclini a vedere gli altri con occhi diversi, a non ergersi giudici dell'umanità ma capire ,o perlomeno provare di comprendere, l'altro con umiltà e misericordia...Molto molto bello!
da viky107 [28/01/2006]
E' un libro intenso e struggente. E' il racconto del riscatto di un uomo, di un incondizionato amore fraterno, di una crescita umana compiuta attraverso un doloroso processo di conoscenza di sè in un Afghanistan devastato dal delirio di un invasamento folle e omicida.
Il racconto raggiunge vertici di un'altissima poesia e commuove perchè tocca le corde più profonde del nostro animo. E' uno dei libri più belli che ho avuto il privilegiio di leggere. Assolutamente da non perdere!
da liberlibri [14/01/2006]
La storia dell'Afghanistan attraverso un bellissimo e difficile legame d'affetto (e di sangue), che si sviluppa all'interno di una società chiusa in rigide regole di casta, quelle stesse che interromperanno il flusso d'amore. La dedizione assoluta di Hassan nei confronti del suo amico e "padroncino", la sua forza d'animo e il suo grande coraggio, la sua rassegnata accettazione di norme che sembrano scritte nel codice genetico di chi appartiene alla schiera degli umili e dei sottomessi, toccano le corde più segrete del nostro animo, coinvolgendoci emotivamente con sentimenti di grande pietà e di grande indignazione, di grande tristezza e di grande voglia di cancellare tutte le violenze del mondo.
Ma le vittime dei pregiudizi non sono solo i più deboli socialmente: la profonda mestizia che pervade il romanzo è la cifra del senso di colpa sempre presente nell'animo del protagonista che, nato tra i privilegiati, conoscerà alterne fortune, portando sempre con sè il peso di una grande ingiustizia contro la quale lui non è stato capace di ribellarsi. E sarà questa consapevolezza che riscatterà il protagonista, trasformandolo in un eroe: così pagherà il suo pegno d'amore nei confronti del "ragazzo dal viso di lepre" e l'aquilone che si leverà in volo sarà forse preannuncio di una ritrovata voglia di vivere.
2007-01-23 04:30:18
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answer #1
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answered by yaya 4
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Bellissimo! E' uno dei libri migliori che io abbia mai letto!
2007-01-24 16:14:36
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answer #2
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answered by Eilan 6
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Ho letto questo libro in novembre e me ne sono così innamorata ch ne ho regalate ben 3 copie per Natale! E' un libro profondo, complesso, crudo a tratti... però infinitamente umano, generoso di sentimenti e mai banale. Mi ha sinceramente fatto innamorare dell'Afghanistan, che deve essere stato un paese bellissimo prima del 1980.
2007-01-24 08:13:02
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answer #3
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answered by criciacdm 6
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Il cacciatore di aquiloni é un libro che si legge tutto di un fiato,che ti cattura dalla prima all'ultima pagina,scritto talmente bene che sembra di vedere quello che vedono gli occhi del protagonista,un libro commovente che a me è rimasto nel cuore.
Vale veramente la pena di leggerlo!!!
2007-01-23 18:28:00
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answer #4
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answered by mirko p 1
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La storia dell'Afghanistan degli ultimi decenni è una storia terribile, fosca e tragica, un puzzle d'orrori composto con le tessere di vite spezzate, di esistenze straziate ed umiliate, di infanzie rubate. Il cacciatore di aquiloni (edito Piemme), narrando le vicende di due bimbi, Hassan e Amir, per creare un affresco che rappresenti tutte le vicissitudini che hanno messo in ginocchio quel paese - dall'occupazione russa alla piaga talebana, dai bombardamenti americani alla presa del potere da parte del governo fantoccio dell'Alleanza del Nord - parte da una metafora splendida: c'è stato un tempo in cui nei cieli di Kabul volavano gli aquiloni (sport nazionale afghano), le cui eleganti evoluzioni rappresentavano la libertà del paese. Poi gli aquiloni non volarono più: era iniziata la tremenda odissea del popolo afghano. Amir, figlio del ricco commerciante Baba, vive col padre in una grande, lussuosa villa con giardino; la madre - con grande sconforto del padre - morì nel mettere alla luce il bimbo, cosa che Baba non ha mai effettivamente perdonato al figlio. A far loro compagnia Alì, servitore di Baba da sempre, ed il figlio Hassan, inseparabile ed adorante compagno di Amir: i due, oltre a trascorrere insieme le spensierate giornate dell'infanzia, formano una formidabile coppia nei tornei cittadini di combattimenti tra aquiloni. Il ricco Amir è il "pilota", Hassan il suo "secondo": difficile che il filo svolto dal rocchetto degli avversari riesca a rimanere integro quando si scontrano con questo formidabile duo. In più Hassan, col suo viso da bambola ed il labbro leporino, è il più forte cacciatore di aquiloni di Kabul: quando un filo viene reciso in combattimento e l'aquilone vaga in cielo in preda al vento, lui saprà sempre dove andrà a cadere, facendone una preda di guerra per Amir. Ma l'armonia tra i due ragazzini si spezza quando qualcosa di terribile accade ad Hassan per colpa di Amir: l'atteggiamento di quest'ultimo nei confronti dell'amico muterà, dettato da un'ostilità figlia del rimorso covato nell'ombra della propria coscienza, in un perverso gioco di specchi. L'arrivo dei russi a Kabul porterà alla separazione delle due mezze famiglie: Amir e Baba fuggiranno in America, Alì ed Hassan resteranno chissà dove in Afghanistan. Dopo venticinque anni Amir ha realizzato il suo sogno - sempre guardato con scetticismo dal pragmatico e concreto Baba - di diventare scrittore, si è sposato, ha una buona vita nella sua casa di San Francisco. Ma a sollevare le nebbie faticosamente accumulate su un passato scomodo ci pensa una telefonata dall'Afghanistan, che non gli lascia scelta: in barba alla viltà di cui si è accusato per tutta la vita parte alla volta di Kabul, alla ricerca di Sohrab, il figlio di Hassan reso orfano dalla crudeltà dei Talebani. Ma ad attenderlo a Kabul non ci sono solo i fantasmi del passato: quello che trent'anni prima era il suo paese ora è una landa desolata in cui vagano donne invisibili, dove i marciapiedi sono carichi di relitti umani ammassati gli uni sugli altri, dove avere un padre od un fratello maggiore è un lusso dopo gli stermini talebani, dove gli occhi della gente restano incollati al selciato per timore di incrociare fatalmente lo sguardo sbagliato, dove gli aquiloni non volano più...Terribile e toccante, in particolare nelle ultime centocinquanta pagine - quelle appunto del ritorno - Il cacciatore di aquiloni mi ha fatto venire alla mente un altro capolavoro della letteratura che ho adorato: L'amico ritrovato di Fred Uhlman: una storia d'amicizia, di separazione forzata, causata da eventi fuori dal controllo del singolo, anni di silenzio e poi la chiamata del destino che forza uno dei protagonisti a scavare nel proprio passato per riabbracciare l'adorato compagno di tante avventure, seppur non di persona ma attraverso qualcosa o qualcuno che lo rappresenta... Hosseini scrive in modo magico, in grado di stregare il lettore, di incollarlo alle sue pagine vivendo in prima persona i travagli interiori di Amir, sentendo fischiare i proiettili russi prima e talebani poi sopra alla propria testa, ritrovandosi il viso rigato di lacrime al primo sorriso che Sohrab gli rivolge. Incantesimo afghano!
2007-01-23 12:35:36
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answer #5
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answered by ♪Afr☆dite♪ღ 5
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Splendido secondo me uno di più bei libri che ho letto negli ultimi anni...mi piace soprattutto l'incipit è qualcosa d'incredibile...
2007-01-23 12:30:28
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answer #6
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answered by hermione (a volte ritornano) 5
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