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Salve a tutti,avrei bisogno gentilmente delle trame di qst romanzi..."Orgoglio e pregiudizio","Frankenstein","Jane Eyre" "Great expectation" e "Dracula"...nn riesco a trovarle,chi sa dirmi di cosa parlano in italiano?grazie mille

2007-01-23 03:26:44 · 4 risposte · inviata da Anonymous in Scuola ed educazione Educazione - Altro

4 risposte

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO
Orgoglio e pregiudizio (Pride and prejudice, 1813), di Jane Austen, è il rifacimento del giovanile e non pubblicato Prime impressioni (First impressions) che aveva iniziato nel 1796. In "Orgoglio e pregiudizio" la vicenda è salda mente ancorata al contesto sociale della vita dell'aristocrazia di campagna inglese. Austen vi analizza con accattivante e delicata ironia i rapporti tra il carattere individuale e la posizione sociale, con tutte le responsabilità che ne derivano. Questa la trama: i Bennet, di modesta estrazione sociale, vivono con le cinque figlie a Longbourne [Hertfordshire]. Charles Bingley ricco scapolo viene a abitare vicino, con le due sorelle e l'amico Fitzwilliam Darcy. Bingley e Jane, la maggiore delle Bennet, si innamorano. Darcy attratto dalla seconda, Elizabeth, la offende con il suo comportamento altezzoso. Darcy e le sorelle di Bingley, urtati dalla mancanza di tatto e dai modi grossolani della signora Bennet, riescono a separare Bingley e Jane. Tempo dopo Elizabeth torna a incontrarsi con Darcy che, nonostante le sue prevenzioni, la ama. Ne chiede la mano ma non nascondendo quanto la richiesta costi al suo orgoglio. Elizabeth indignata lo rifiuta. Durante un breve viaggio nel nord dell'Inghilterra, Elizabeth in contra Darcy che si mostra pentito. Elizabeth apprende che la sorella Lydia è fuggita con Wickham, amico di Bingley e uomo di non saldi principi. Con l'aiuto di Darcy i fuggiaschi sono rintracciati, Darcy li fa sposare e provvede alla loro sistemazione. L'attaccamento tra Jane e Bingley si rinnova, i due si fidanzano. Nonostante l'opposizione della zia di Darcy, Lady Catherine, Darcy e Elizabeth si fidanzano.

FRANKENSTEIN di Mary Shelly
Struggente, drammatico, crudele.
Un Romanzo Horror entrato a pieno merito tra i classici di ogni tempo.
L'uomo è malvagio per natura? Per Mary Shelly non è così, e infonde nella sua Creatura, nata da un blasfemo esperimento, umanità, delicatezza, amore.
In una sorta di reminescenza pirandelliana, la Creatura di Victor Frankenstein, dopo aver tantato invano di trasmettere il calore del suo cuore al mondo, si rassegna a rientrare nel ruolo che gli è stato assegnato dal Destino, il ruolo di Mostro spietato.
Dopo ver conosciuto nient'altro che disprezzo e abbandono, crudeltà e rifiuto, la Creatura inizia ad agire come tutti si aspettano, diventando un terribile e vendicativo assassino.
In questo splendido romanzo, accanto a immagini crude e violente si accostano passaggi di una dolcezza e di una tenerezza da mozzare il fiato, momenti in cui la Creatura si confonde con lo splendido paesaggio naturale di boschi e pianure, rimanendone incantata.
Un romanzo femminile insolito e sorprendente per il periodo, una storia indimenticabile sull'uomo e sulla vita.

J.EYRE
Orfana di padre e di madre, Jane Eyre cresce nella casa di una ricca zia. Trascorre così una vita priva di affetti e di amore, che la conducono a rifugiarsi nella letteratura e nel disegno. Per completare la sua educazione, viene mandata in un istituto per bambini orfani, dove ottiene il diploma di insegnante. Divenuta istitutrice si reca a Thornfield, un’imponente casa di campagna, nella quale con il passare del tempo si sente al sicuro e finalmente felice. Ma dietro a quelle mura si cela un terribile segreto: strani rumori, ombre, agghiaccianti risa durante la notte... fino all’omicidio e alla distruzione della casa. Su questo sfondo nasce la tormentata e romantica storia d’amore tra Jane e Mr. Rochester, coniugato proprietario della casa. Charlotte Brontë descrive un’eroina passionale e ribelle, forte e non china alle convenzioni di un tempo.

DRACULA
Anno 1462…
Costantinopoli era caduta…
i musulmani turchi si sparsero in Europa usurpando la Romania e sfidando tutto il mondo cristiano.
Dalla Transilvania si levò un paladino rumeno del sacro ordine del Dragone, noto come Draculia.
Alla vigilia del conflitto la sua sposa, Elisabetta, lo scongiurò di non andare incontro ad una presumibile morte, ma nonostante l' amore incommensurabile per costei il cavaliere partì e riuscì nell'ardua impresa di sconfiggere i turchi. Per ripicca, costoro, inviarono al castello una missiva in cui si palesava la fittizia notizia della morte di Dracula.
Elisabetta credendo il suo sposo ormai preda del sonno eterno si suicidò gettandosi nel fiume, perdendosi in uno sparpagliarsi di veli bianchi…
Tornato al castello, Dracula, trovò il corpo esanime di Elisabetta ai piedi del simbolo per il quale aveva lottato, il Crocefisso.
Gli proferirono che per legge divina l'anima di Elisabetta sarebbe stata dannata in l'eterno… Dracula, disperato per l'amata perduta, e deluso da una legge divina così crudele rinunciò a Dio.
Affidandosi alle tenebre, trafisse il Crocefisso da cui scaturì un prospero rivoletto di sangue che raccolse e bevve divenendo a tutti gli effetti vampiro immortale dotato di disparate forze…
Quattro secoli dopo a Londra incontra Mina,nella quale vede la reincarnazione della sua consorte…

2007-01-23 03:38:19 · answer #1 · answered by ♪Afr☆dite♪ღ 5 · 2 0

Dracula:
http://www.hyperreview.com/Romanzi_Dracula.htm
aggiornamento in corso

frankenstein
http://it.wikipedia.org/wiki/Frankenstein_(romanzo)

2007-01-23 11:34:17 · answer #2 · answered by laurent 4 · 0 0

Dovresti trovarli tutti su wilkipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Orgoglio_e_pregiudizio_(romanzo)

http://it.wikipedia.org/wiki/Frankenstein_(romanzo)

2007-01-23 11:33:34 · answer #3 · answered by Kunta 6 · 0 0

Io ho quella di ORGOGLIO e PREGIUDIZIO perchè l'avevo fatta anche io
"'Orgoglio e pregiudizio' è uno di quei film che, agli Oscar, finiscono sempre per andarci. Un po' da parenti poveri, magari, come la famiglia Bennett della storia, concorrendo in categorie generalmente considerate minori come l'art direction, i costumi, la musica. Però sono proprio le location (rigorosamente autentiche), gli arredi e gli abiti le cose più riuscite di questa trascrizione del celebre romanzo di Jane Austen, già portato ripetutamente sullo schermo. (...) La regia di Whright è scarsa di orgoglio, ma diligente, rispetta il contratto accontentandosi di allineare gli eventi come in un elegante libro illustrato: più pittorico che pittoresco, comune, questo è già un titolo di merito. Per sua fortuna ad aiutarlo ci sono molte cose, dalla bellezza dei luoghi a un cast di supporto al livello dell'edizione MGM: Donald Sutherland nella parte del bonario Mr. Bennet, Brenda Blethyn in quella di sua moglie, Judy Dench nei panni della cattivissima Lady Catherine. Enorme successo in Inghilterra, 'Orgoglio e pregiudizio' è firmato dai produttori di 'Bridget Jones'. Sui quali deve avere influito il banale, ma tenace, pregiudizio che la (psicologicamente) indipendente Elizabeth sia - nel remoto 1813 - un'eroina protofemmijista."(Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 3 febbraio 2006) "Se qualche nostalgico dell' antiquariato hollywoodiano vi vuol far credere che l''Orgoglio e pregiudizio' della Metro (1940) era meglio dell'attuale megaproduzione angloamericana, smentitelo. Forse l'avrei detto anch'io, basandomi sul ricordo, prima di ripescarlo in videocassetta. Visto oggi, l'effetto è disastroso: allestimento povero e costumi orribili, incredibile che abbiano strappato un Oscar. E se nel contesto della regìa di Robert Z. Leonard, smorta e convenzionale, Laurence Olivier incrementa il nascente culto della sua personalità, con i suoi evidenti 32 anni Greer Garson è del tutto fuori età come giovane protagonista. Quanto alla prestigiosa partecipazione di Aldous Huxley al copione, può aver esercitato la sua influenza nel conservare molti dialoghi del romanzo di Jane Austen, ma non è certo riuscito a impedire manomissioni sgraziate. (...) La Austen concede ai loro confusi sentimenti un approdo naturale, ma non garantisce sul futuro della coppia e tanto meno su quello di una società sclerotizzata dentro le barriere di classe. Keira Knightley offre del personaggio un'immagine attraente, ma forse hanno esagerato candidandola all'Oscar; quanto al compassato Matthew Macfadyen è un emergente del teatro e si vede. Non si vede, invece, che la sceneggiatrice Deborah Moggach e il regista Wright vengono dalla tv: questo loro esordio sfrutta tutte le possibilità che distinguono lo schermo dal video, valorizzando insieme con le musiche di Dario Marianelli, le sapienti ambientazioni di Sarah Greenwood e i piacevoli costumi di Jacqueline Durran (tutti candidati all'Oscar). È come dilatare un quadretto intimista nelle dimensioni di un affresco: troppa grazia, ma per gli occhi è una festa." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 3 febbraio 2006) "In questo 'Orgoglio e pregiudizio' c'è fedeltà alla pagina scritta ma anche un ritmo più veloce rispetto agli storici adattamenti del passato, specie quello con Laurence Olivier. Cast brioso (perfetti Donald Sutherland e Brenda Blethyn come padre affettuoso e madre isterica) e una star che splende di luce propria: Keira Knightley, il maschiaccio più femminile di oggi, nei panni di Elizabeth Bennet, ragazza fiera attratta dall'uomo che amereste odiare: il tenebroso Signor Darcy. Quattro nomination agli Oscar, tra cui spiccano la Knightley come miglior attrice e la colonna sonora d'epoca del nostro Dario Marianelli. Film in costume per la mtv generation? Certo. E non c'è niente di male." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 3 febbraio 2006) "'Orgoglio e pregiudizio' procede bene finché la vicenda resta corale e un attore interviene sull'altro. S'arena quando la Knightley s'avvicina a MacFayden, versione economica di Hugh Grant vent'anni fa. Ad accentuare il disagio si aggiunge il doppiaggio: l'Inghilterra sarà anche il sud della Gran Bretagna, ma andrebbe evitato che l'inglese di ragazze campagnole, ma di buona famiglia, diventasse un italiano centro-meridionale, ridondante di doppie 'b' e doppie 'd'. Certo, non c'è qui lo scempio di 'My Fair Lady', dove Audrey Hepburn nell'edizione doppiata non parlava più il cockney ma il pugliese. Sarebbe opportuno distribuire nelle grandi città, dove certi film si proiettano in più sale, una copia in versione originale sottotitolata per rispetto di chi aborre la cattiva edizione." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 3 febbraio 2006) "A molti piace il critico arcigno. La parte non c'interessa, ma come si fa a imbastire un minuetto rispettoso con un film come 'Orgoglio e pregiudizio'? Premesso che è del tutto legittimo e anche auspicabile rimettere la cinepresa nel cuore dei classici, è chiaro che lo spirito dell'impianto narrativo e l'intesa con il senso interno al testo contano molto di più di un'opinabile fedeltà alla lettera. La sceneggiatrice Deborah Moggach e il regista Joe Wright hanno sbagliato, secondo noi, tutto quello che potevano sbagliare adattando per il grande schermo, sessantacinque anni dopo la versione con Laurence Olivier e Greer Garson, lo stupendo romanzo di Jane Austen (1813). Anche perché le musiche di Dario Marianelli, le scenografie di Sarah Greenwood e i costumi di Jacqueline Durran, sia pure sapienti, sontuosi e puntualmente candidati all'Oscar vanno un po' per la loro strada e riempiono gli occhi degli spettatori senza minimamente curarsi dell'intensità e della pertinenza della messinscena. Mentre la scrittrice inglese analizza con finissima ironia e implacabile psicologia il conflitto tra caratteri individuali e posizioni sociali che cova sotto l'idillico aplomb della vita di campagna e conferisce insondabili vertigini romantiche alla sottile prospettiva femminista, questo film sembra una specie di favola di Cenerentola in cui o non accade nulla o si scatena un isterico girotondo attorno ai due innamorati riluttanti. (...) In quanto ai protagonisti, Keira Knightley non sarebbe male, ma con quel musetto imbronciato recita lontana anni luce dalle originali ambientazioni tra Settecento e Ottocento; Matthew MacFadyen è un Darcy anonimo e imbalsamato; Donald Sutherland un papà sin troppo sornione e Brenda Blethyn una mamma che inclina incongruamente al farsesco. Consiglio finale: recuperare lo sceneggiato del '57 della nostra tv con gli impareggiabili Virna Lisi, Vira Silenti, Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 4 febbraio 2006)

2007-01-23 11:31:58 · answer #4 · answered by nevermind_ 3 · 0 1

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