No, non credo, perché l'uomo è l'essere mortale per eccellenza, perché sa di dover morire (in fondo, se non sapessimo di dover morire avremmo tutte le ragioni di considerarci immortali, forse fu per questo che Adamo ed Eva dovettero sgombrare dal Paradiso Terrestre). Tutti gli uomini, poiché consapevoli, sono condannati a morte e davanti alla morte tutti gli uomini, nessuno escluso, provano un'angoscia infinita, come davanti a un abisso senza fondo. Certo, non quando la morte ci appare lontana, immaginata come destino inevitabile, ma lontanissimo a venire, allora possiamo anche far finta di essere saggi e coraggiosi; ma quando la vediamo proprio di fronte a noi, così vicina da toglierci il fiato, essa ci appare in tutta la sua insensatezza, terribile e attraente come un abisso senza fondo, angoscia allo stato puro. E questo abisso profondissimo in cui siamo destinati a scomparire lo riempiamo con l'idea di Dio, tentando di recuperare un senso divino a ciò che per l'uomo senso non avrà mai.
2007-01-22 23:48:26
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answer #1
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answered by etcetera 7
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La paura della morte è una cosa, il timor di Dio un'altra. La paura di morire è insita nell'uomo, perché non se ne conoscono le conseguenze e l'uomo, istintivamente, ha paura di ciò che non conosce. Il timor di Dio, non significa che dobbiamo aver paura di Dio o che magari ci punisca per qualcosa facendoci morire. Per troppo tempo la stessa Chiesa lo ha fatto intendere ai fedeli, usando il tutto come deterrente contro i peccati. Ma non è così, Dio è misericordioso, non punisce nessuno, tanto meno con la morte. Timor di Dio significa soltanto rispetto di Dio e delle sue Leggi. Ciao.
2007-01-23 00:57:14
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answer #2
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answered by Utopista 3
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Il timor di Dio è interpretato dagli ignoranti in modo errato!
Il timor di Dio è la paura di peccare per non deludere Dio...E non la paura dei suoi castighi.
Ciao.
2007-01-24 13:51:25
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answer #3
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answered by Vittorio 5
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non di deve considerare Dio come un nemico, non è un nostro rivale...
2007-01-23 15:55:11
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answer #4
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answered by pupettasbang 2
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non è la morte a portare il timor di Dio. Esso è un dono che Dio fa a chi vuol seguirlo per evitargli di cadere in peccato,e raggiungere quindi una maggior perfezione cristiana.
2007-01-23 10:53:26
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answer #5
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answered by Don Vicè 2
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Un cristiano non ha paura del morire in sè, in quanto la morte non è che il passaggio da questa vita, a una decisamente migliore.
Il timore di Dio non è "paura" come alcuni credono erroneamente, ma "timore reverenziale": nella Bibbia si parla sempre di questo "timore" in un contesto di rispetto, perchè chi crede che Dio lo ami non ha ragione di averne paura, ma di rispettarlo sì.
2007-01-23 05:48:20
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answer #6
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answered by HK 6
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Il timore di Dio dovrebbe essere interpretato non già come averne paura ma come forma di profondo rispetto.
Nell'antichità il timorato di Dio, infatti, non era colui che ne aveva paura quanto piuttosto colui che seguiva gli insegnamenti dello spirito.
2007-01-23 04:18:32
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answer #7
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answered by donnagloria89 2
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Un vero credente non ha paura della morte: questa vita per lui non è che un breve viaggio, e la morte una porta verso la gioia eterna. Se teme la morte, significa che la sua fede vacilla, e in sostanza non si può definire del tutto "credente".
Si dice di un buon cattolico osservante e rispettoso dei precetti che è "timorato di Dio": dunque assumendo che un vero cattolico sia insieme vero credente e osservante, si deduce che:
1_ Se un osservante (timorato di Dio) teme la morte, non è un vero cattolico, è in una posizione di incoerenza, a maggior ragione se teme Dio e osserva i precetti solo quando avverte la paura della morte, la più patetica auto-falsità morale;
2_ Banalmente se un vero credente non è osservante, sarà cristiano, ma non è cattolico;
3_ Un vero cattolico teme Dio ma non la morte, quindi la risposta alla domanda non solo è affermativa, ma è condizione necessaria per potersi dire "veri cattolici".
4_ Secondo i dati delle diocesi aggiornati al 2003, in Italia i battezzati sono il 96% dei cittadini; di questi il 35% è praticante (partecipa alla messa), e di questi è palese che solo una parte è osservante. Sicuramente solo una parte degli osservanti non teme la morte: di conseguenza i veri cattolici italiani sono una piccola minoranza dei cittadini, che sono per lo più non-cattolici, perciò ancora una volta non si spiegano le pesanti ingerenze dei capi dei cattolici nelle discussioni politiche del paese.
Ciao!
2007-01-23 04:07:20
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answer #8
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answered by Bhikkhu 4
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il timore di Dio per un vero cristiano dovrebbe superare la paura della morte perche la morte non l'ha messa lui ma è stata una conseguenza del peccato .Avere timore di Dio è giusto perchè ci ridimensiona ed è anche giusto averne ,lui conosce ogni cosa quindi è giusto che siamo guidati da lui.la morte ci fa capire e avvicinare a lui perchè per toglierla ha mandato a sacrificare suo figlio,non ci ha lasciati alla distruzione ma ci vuole salvi e vivi .Dio si deve amare per la sua giustizia ,misericordia
perchè è il nostro padre.seguendo la sua parola ci ristora
2007-01-23 02:22:08
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answer #9
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answered by antossal 6
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La paura della morte ha generato nell'uomo la necessità di spiegarsi la vita e cosi si è creato delle divinità che in un modo o nell'altro lo fanno sperare in una vita eterna.
L'uomo primitivo credeva Dei i fenomeni atmosferici
I greci e i romani antichi avevano divinità che avevano caratteristiche umanoidi con luoghi nell'ade per buoni o cattivi
I buddisti credono nella reincarnazione fino al raggiungimento della perfezione
I cattolici, gli islamici, gli ebrei in un Dio buono con loro e punitivo con gli altri.
Il "Dio" serviva a consolare per la morte, ora invece in nome di Dio la si giustifica (quella degli altri)...
2007-01-23 01:48:43
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answer #10
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answered by °º,¸¸,º°ƒreeVo£a ¤,¸,¤ 5
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