Era una notte calda e umida a Bastiglia (MO) quando la sera del 27 aprile 1945 alcuni partigiani (Brigata Garibaldi) si introdussero nell'abitazione di Walter Ascari, lo derubarono, fecero razzia di carni e salumi; lo prelevarono e lo trasportarono in aperta campagna. Ascari non era fascista ma neanche comunista, era un benestante e questa era una grandissima colpa durante le "Radiose Giornate" quindi colpendo Walter Ascari avrebbero colpito lo "Stato Borghese".
Giunti in località Montefiorino alcuni partigiani estrassero dei bastoni e cominciarono a colpire il malcapitato come dei forsennati; altri con l'ausilio di una canna di bambù lo seviziarono fino a rompergli l'ano e parte dell'intestino. Ma era ancora ben poca cosa, una fine orrenda attendeva il povero Walter Ascari. "A morte!" "A morte!" Urlavano gli assassini... Per la sua mattanza finale, i gloriosi e pluridecorati eroi garibaldini pensano a qualcosa di diverso dalla solita raffica di mitra... Qualcosa di speciale... Qualcosa che soltanto la loro mente perversa e assassina poteva immaginare, qualcosa che va aldilà dell'umana cattiveria.
Lo appesero per i polsi ad un grosso ramo in modo che il corpo del moribondo fosse ben teso assicurandolo per i piedi al terreno con una corda. Poi, con una grossa **** da boscaiolo a quattro mani, lo tagliarono in due! Da vivo! Il suo corpo fu gettato in seguito in una porcilaia. Quando lo ritrovarono, ben poco era rimasto di quel pover'uomo.
Queste storie maledette di partigiani assassini, li pubblico affinchè cada, dopo oltre 50 anni, il muro di omertà che ha avvolto la storia della repubblica, la storia dei falsi liberatori, la storia d'Italia. Parecchi ex partigiani sono ancora viventi, vale a dire che parecchi assassini sono ancora in libertà. Saranno vecchi, forse decrepiti, ma l'età non li ha migliorati di certo.
Essi credono fermamente nei valori in cui credevano durante la guerra, non esiterebbero ad uccidere pur di soddisfare la loro cattiveria, perchè si tratta solo ed esclusivamente di cattiveria fine a se stessa, nient'altro. Ci sono ex partigiani, anzi io li definirei partigiani a tutti gli effetti, che ancora oggi intimoriscono le popolazioni locali dei luoghi dove si verificarono queste orrende vicende. Raccontati oggi, questi episodi terribili sembrano venire da un altro mondo, forse da un'altra galassia, tanto sono pieni di inspiegabile ferocia, di paurosi istinti animaleschi.
Come nella grande tradizione del C.L.N., anche questo fatto sarà classificato ed archiviato come "coraggiosa azione di guerra" e gli esecutori di questa orribile mattanza rimarranno impuniti, anzi, premiati con medaglie al valore!
2007-01-22
09:00:36
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14 risposte
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inviata da
O' kammerata
2
in
Politica e governo
➔ Politici
la vedo dura oggi farsi intimorire da bande di partigiani settantenni (nel migliore dei casi, perché se no anche ottantenni e novantenni), intimorisce di più gente come te.
dando per vero il tuo racconto, ti ricordo che nel dopoguerra ci fu un'amnistia, sia per chi combatteva nella resistenza che per i fascisti repubblichini e per i fascisti che in ventanni sono stati responsabili di un'infinità di episodi più efferati di questo (e comprovati).
se vuoi riaprire i processi allora lo devi fare per tutte la parti.
ma non credo che tu voglia riaprire i processi, dovresti portare delle prove. invece è molto più comodo gettare fango a parole.
2007-01-22 18:28:54
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answer #1
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answered by maroc 7
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Non confondere un singolo episodio o una serie di singoli episodi con l'insieme della Resistenza che, nonostante questi orrendi episodi, ha contribuito a ridare libertà e democrazia al nostro Popolo e al nostro Paese, ti piaccia o no. Se poi insisti in questa visione parziale e a usare questi singoli, assurdi, atroci, orrendi eventi per dare un giudizio complessivamente negativo della Resistenza e mettere in dubbio il suo valore storico, democratico e libertario, allora sii abbastanza onesto da usare tanti altri singoli e piccoli episodi di spie, collaboratori, di fascisti e di nazisti che, nella quotidianeità del vente'nnio hanno consentito al regime di arrestare, torturare, massacrare e uccidere migliaia di italiani oppositori del fascismo facendo crescere, in gran parte della popolazione, un odio cieco smisurato ma anche insensato e ingiusto su chi, durante il regime, veniva perseguitato. Non devi mai decontestualizzare le cose che vanno sempre tenute legate al suo contesto storico altrimenti non capisci la ragione di tanta efferatezza che non deve essere giustificata ma capita spiegata oppure, ti piace pensare, che è il frutto della " feroce ideologia comunista?" No! tanto odio era la conseguenza di tutte le paure, angherie, le persecuzioni, le ingiustizie subite da migliaia di italiani durante il fascismo, il suo " Stato di polizia" la sua repressione di ogni forma di dissenso palesato o supposto, certo, hai ragione nel ritenere che tutto quell'odio è stato scaricato anche su chi non era direttamente responsabile, su persone che, per il fatto che avevano potuto vivere e prosperare in relativa tranquillità, erano ritenute, ingiustamente, collaboratori e punite atrocemente per crimini che non avevano commesso ma, anche se li avessero commessi, sarebbe comunque stato un assurdo spaventoso e inaccettabile atto di selvaggia, brutale aggressione. Tuttavia, questi singoli episodi non inficiano ne cambiano il valore complessivo della Resitenza alla tirannia nazifascista.
2007-01-23 03:40:38
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answer #2
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answered by Anonymous
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Ho letto diverse risposte interessanti e ben articolate in calce al tuo racconto. Non so dire circa l'autentiticità dei fatti da te riportati, né tu ci fornisci indicazioni in merito. Certo non è farina del tuo sacco e faresti bene ad indicare la tua fonte. A prescindere da questa necessaria premessa, la storia va letta nei suoi diversi contesti e non si possono usare singoli episodi per affermare le verità a noi più comode, come tu pretendi di fare. L'episodio in se, così come tu lo riporti, è detestabile, ma non si può estendere l'infamia di pochi ai molti che hanno lottato con onore per liberare il paese da un'odiosa dittatura.
Le tue affermazioni, poi, sulla supposta naturale cattiveria dei partigiani che ancora oggi terrorizzerebbe il nostro paese sono risibili. A terrorizzarci, semmai, sono i rigurgidi fascisti che di tanto in tanto fanno capolino agli angoli delle nostre città.
2007-01-23 04:04:05
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answer #3
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answered by Andrea D 2
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1) non contesto il fatto, né l'esistenza di episodi simili, né tento minimamente di giustificarli.
2) se però da questo vuoi trarne un panegirico della RSI, sei fuori strada. Se invece ti fermi lì, sono d'accordo con te
preciso che (senza volere giustificare l'episodio da te citato, ma per dimostrare quanto sub 2):
3) i nazi-fascisti in ritirata hanno costellato di morti l'Italia centro.settentrionale, cito:
- interi paesi distrutti con gli abitanti (S.Anna di Stazzema)
- i frati di un convento (Farneta vicino Lucca) strangolati con il filo spinato
- donne fatte montare dai canilupo (tra Pisa e Lucca)
- famiglia massacrata a colpi di mitra e i feriti lasciati morire nel rogo della casa
4) che nel dopoguerra, nel centro e nord Italia, un fascista fosse visto come il diavolo non è frutto della campagna di disinformazione dei "comunisti", ma di quello che aveva patito la gente sulla propria pelle
5) a seguito dell'amnistia, molti fascisti conservarono posizioni di potere (l'epurazione fu la classica montagna che partorisce il topolino) e questo mi è stato confermato anche da ex repubblichini che conosco
2007-01-23 03:07:12
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answer #4
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answered by ? 7
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Ma ancora non l 'hai capito che la guerra porta soltanto orrori da entrambi le parti.
2007-01-22 17:09:29
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answer #5
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answered by salvatore_caldarella2001 5
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Guarda... Io posso dichiararmi ex-comunista.
Ti riporto con estrema franchezza il mio pensiero: sia da un punto di vista umano sia da un punto di vista storico io spero fortemente che tutte queste storie vengano portate a conoscenza del pubblico più vasto possibile. Proprio per questo motivo non mi ha fatto piacere la protesta di alcuni co.glio.ni di Rifondazione Comunista che se la son presa con Pansa per il suo libro. La verità deve essere sempre resa nota ed è ignobile che certi fatti vengano tenuti nascosti. Tuttavia vorrei rammentarti che un'attenta analisi socio-storica, scientifica insomma ed obiettiva, non possa non tenere conto di quello che era il clima in quel periodo. Era la guerra. Una guerra terribile che in Italia ha portato morte...morte...morte. E dittatura, negazione del pensiero, della libertà, di ogni diritto. Ha portato la discriminazione razziale e le deportazioni. Ha diviso famiglie e massacrato persone. Mio nonno è stato messo in carcere più volte dai fascisti ma non ha torto il capello ad una mosca. Era un militante anti-fascista, ma ripeto non ha mai fatto del male a nessuno. Alla fine lo hanno confinato in una regione lontano dagli affetti. Ricordo che (quando ancora era giovane ed io già adolescente) non aveva il coraggio di ritornare al suo paese natale perchè temeva un'emozione tanto violenta da rimetterci il cuore. Ma tu hai idea di quanti innocenti (uomini, donne, vecchi, bambini) hanno ucciso i fascisti? Secondo te un ventennio di orrori che sentimenti avrebbero dovuto suscitare in chi magari aveva vissuto personalmente la disumanità di quell'esperienza? Io non giustifico l'atto che tu hai puntualmente riportato, ed anzi suscita in me un sincero orrore che mi porta a ritenere inconcepibile una cosa del genere quali che fossero le motivazioni, ma ritengo pericolosa ed irrispettosa (oltreché priva di qualsiasi scientificità dal punto di vista storico) la generalizzazione che tu fai a proposito dei partigiani.
Episodi orrendi ne sono sicuramente accaduti ed è doveroso che vengano alla luce per onorare la morte e la memoria di chi ha ricevuto l'insulto di quegli atti violenti, ma sbagli a confondere dei casi isolati con l'identità dei partigiani.
Trovo infine ingiustificata una di queste tue frasi a proposito di partigiani ancora vivi (che giustamente, dici tu, saranno anche decrepiti):
"non esiterebbero ad uccidere pur di soddisfare la loro cattiveria, perchè si tratta solo ed esclusivamente di cattiveria fine a se stessa, nient'altro. Ci sono ex partigiani, anzi io li definirei partigiani a tutti gli effetti, che ancora oggi intimoriscono le popolazioni locali dei luoghi dove si verificarono queste orrende vicende".
Sinceramente trovo improbabile che dei vecchi (mio nonno è morto nel 2002 alla veneranda età di 95 anni e quei partigiani ancora vivi se non gli sono coetanei poco ci manca...) possano andare in giro ad intimorire le popolazioni locali dei luoghi in cui si verificarono quegli episodi ed addirittura ad uccidere pur di soddisfare la loro cattiveria. Questa è proprio una forzatura gratuita ed a tratti ridicola oltreché grottesca, che tu hai partorito sulla base di un tuo pensiero personalissimo e come tale del tutto contestabile...
Inoltre vorrei farti presente che lo stato di benessere, la libertà di espressione, poter lavorare con la garanzia di certi diritti ed insomma vivere in una libera democrazia, con tutti i "vantaggi" che essa comporta, sono cose che in gran parte devi anche a loro. Ed al loro sacrificio!
Saluti
2007-01-22 19:07:02
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answer #6
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answered by lightroom 3
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Matteotti...devo continuare?
i partigiani da qualcuno avranno dovuto ispirarsi...
2007-01-22 18:11:13
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answer #7
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answered by Anonymous
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Certo le schifezze furono fatte da ambedue gli schieramenti, ma non crederai di riabilitare i tuoi amichetti nazifascisti spero??? Ti ricordo che tu hai scritto in una tua domanda "W LE SS".... per me non hai scusanti.
Vergognati se riesci
2007-01-22 17:24:39
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answer #8
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answered by ELVIATAR 6
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Vuoi un parere su questa storia? Un'autentica, inimmaginabile porcheria. Vuoi un parere sul fascismo? Questa porcheria moltiplicata per i giovani morti in guerra per la megalomania di pochi. Vuoi sapere come muore un uomo schiacciato da un carro armato? O bruciato da un lanciafiamme?O di fame in un lager? Lasciamo la guerra a chi la vuole, evitando di pensare che sia una specie di disfida di Barletta.
2007-01-22 17:18:16
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answer #9
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answered by paolo b 3
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Il movimento Partigiano nella Resistenza non è davvero assimilabile a persone o fatti come quelli che il nostro esimio autore della domanda ha indicato.
Quelli citati sono episodi tristi perpetrati da una minoranza che niente aveva a che vedere con le azioni e lo spirito che ha animato questi coraggiosi liberatori della Patria.
Le mele marce esistono dappertutto e non per questo si deve far di tutta un erba un fascio.
Ma ahimè a distanza di molti anni si stà cercando di operare una sorta di revisionismo storico su quelle gesta che contribuirono a ridare dignità al Popolo Italiano.
Occorre essere onesti e citare anche gli episodi poco edificanti, questo certamente, ma associare la Resistenza ad episodi delinquenziali è riduttivo ed offensivo per tutti quei coraggiosi che hanno aiutato il nostro Paese a liberarsi dalla tirannia Nazi-Fascista.
Condannare gli episodi come quello citato dall'autore è lecito e doveroso ma allo stesso tempo occorre rendere merito alla partecipazione attiva che le Organizzazioni Partigiane ebbero nella riconquista della libertà a fianco degli Alleati.
Ricordiamo sempre che se oggi, pur con pregi e difetti, siamo un Popolo libero lo dobbiamo a questa gente.
Ripeto, resta ferma la condanna di certi episodi, ma che la denuncia di questi non sminuisca le gesta eroiche di queste persone verso le quali ancora oggi abbiamo un debito di riconoscenza.
Invito inoltre a consultare gli archivi storici di Stato per verificare ogni cosa e ricondurre alle debite proporzioni i fatti negativi che come purtroppo accade, non mancano alla fine di una guerra di quelle proporzioni, una guerra che per colpa del Nazifascismo ha riempito di morti e sangue un intero Continente, tanto da essere stata definita "Seconda guerra Mondiale".
2007-01-23 22:16:33
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answer #10
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answered by EFFE_F 2
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