Chi parla di "umanità" tenta di imbrogliare?

Question

Quante volte abbiamo sentito o letto di intenti umanitari! Sempre e solo buonafede? Oppure mai?

Non mi riferisco ad un Paese in particolare ed ad un tempo specifico; ci può stare di tutto, ONU compresa.

Sono letteralmente esterrefatto dalla risposta di marblau; se la mia domanda valesse 1, la sua risposta salirebbe a 1.000!
Io pongo domanda su questioni che mi stanno a cuore, che mi sono di stimolo a riflessioni, nello sforzo, spesso vano, di "capire", fuori dagli schemi preconfezionati e superficialmente condivisi. Per questo chiedo, per saggiare le altrui opinioni; non nella ricerca esclusiva di conferme del mio pensare, ma nella curiosa esplorazione di prospettive diverse.
Ringrazio tutti per quanto mi avete voluto donare, ma mi pare evidente che marblau abbia compiuto uno sforzo intellettivo e di coinvolgimento, per il quale i 10 punti di answers rappresentano un infimo premio, per quanto dovuto.

Answer 1

Vorrei rispondere in modo “sibillino” iniziando con due "citazioni" non-culte:

1° Colombo: “¿Puedo hacer os una pregunta, don Luis? ¿Porqué quereis ayudarme?”
Don Luis: “ Fe, Esperanza, Caridad ... pero, por encima de todo eso, está la Banca ...”
Dai dialoghi (non so se li ho ben trascritti) del film: 1492, La Conquista del Paraiso.

2° In sixteen hundred seven We sail the open sea for Glory, God, and GOLD and the Virginia Company / for the New World is like Heaven and we'll all be rich and free /or so we have been told By The Virginia Company/ For Glory, God and GOLD ... Dal film a cartoni animati POCAHONTAS http://www.cyberlatino.net/

Ho anche fatto una ricerchina sulla frase e su Proudhon (cf estratto Wiki in fonti) e mi sono letta due articoli per vedere chi ha utilizzato la sua frase di recente (grazie per avermi fatto imparare qualcosa che non sapevo).

Adesso vorrei provare a dire con parole mie quello che penso di tutti gli imperialismi della nostra storia e degli ‘idealismi’ di certi ‘sognatori’ che fanno andare in avanscoperta i marinai e poi si godono il bottino.
Se ripercorriamo la Storia degli Stati Uniti vediamo che la politica americana è imperialistica nella sua essenza fin dall’origine e che i presidenti americani sono in primo luogo dei grandi istrioni (Wilson e Roosevelt sono però attori che forse credevano un po’ di più nel loro copione, lasciami un’ultima illusione altrimenti crolla tutto e non resta che terra bruciata).
Il rimando è ad un librettino in cui Miller (regista) analizza i presidenti americani come attori, per l'appunto. Dunque, ne consegue che la retorica è la loro arma. Ma la retorica è in generale l’arma di tutti i politici
Pensa a quel bel trittico verbale: Liberté Egalité Fraternité : Héritage du siècle des Lumières, la devise " Liberté, Egalité, Fraternité " est invoquée pour la première fois lors de la Révolution française. Souvent remise en cause, elle finit par s'imposer sous la IIIème République. Elle est inscrite dans la constitution de 1958 et fait aujourd'hui partie de notre patrimoine national.
Ebbene, oggi è niente più che uno slogan (e forse per qualcuno meno sinceramente idealista lo era anche ai tempi della rivoluzione, chi lo sa?).

E Colombo, credete davvero che volesse farlo per la fede cattolica (come disse ai dotti di Salamanca) quel suo viaggio, o per la gloria del regno di Castiglia, o per l’oro che interessava tanto ai nobili spagnoli? Colombo lo voleva fare per sé quel viaggio, per desiderio di passare un limite, per la sua propria gloria e per i suoi figli. Non lo nego: meno violento, avido, meschino dell’Hidalgo Sanchez o di altri di quella razza "immortale" (il riferimento è al film)

Che cosa voglio dire? Che gli uomini per arrivare a ciò che vogliono (denaro, fama, potere ...) e per soddisfare il loro narcisismo costruiscono razionalmente una rete di autoinganni. Questa rete è intessuta di belle parole, frasi importanti e roboanti (missioni di pace, di scoperta, missioni umanitarie): frasi d’effetto, che esaltano i cuori e trascinano "the mob". La retorica è da secoli l’arma dei demagoghi.

Libertà, Verità, Fraternità, Uguaglianza, Fede, Carità, Speranza, Parità di diritti, Tolleranza, Progresso, Dio, Gloria di Dio (o non è piuttosto gloria dell'uomo?) … Ce ne è una sfilza di parole belle, altisonanti e … vuote. Ma non è colpa delle parole se sono ridotte ad involucri desemantizzati: la colpa è degli uomini che in queste parole non credono sul serio e che ne fanno meretricio, uomini che conservano “la buccia della banana” (cf rituali, ma anche la politica ha i suoi rituali e sono anch'essi “religiosi”: nel senso che “legano”) e “buttato via la polpa”(fede vera, sentita e partecipata: non importa quale sia l’idea).
Non è colpa delle parole se gli uomini le usurano, facendone orpelli per inghirlandare promesse false e nascondere fini utilitaristici dietro a degli ‘ideali’.
La politica, interna od estera (missioni umanitarie che fanno il deserto e lo chiamano pace) è sempre una sorta di “Spaccio della Bestia Trionfante”. I discorsi dei politici servono a trascinare la massa non secondo l’Idea, ma al servizio dell’Ideologia che è la deformazione dell’Idea.

Per me l’Idea è altra cosa rispetto all’ideologia. Quando uso le parole cerco di non farle diventare involucri per ammantare il vuoto, ma di fare di quei significanti dei "media" portatiri un senso preciso: le parole devono essere sempre veicoli di un messaggio in cui credo.
Insomma: se dico Umanità intendo Humanitas e questa parola sta per una costellazione di valori che dovrebbero avere al centro una Stella Guida che dica all’uomo come deve comportarsi (rispetto, comprensione, sensibilità, tolleranza, generosità, carità, dialogo, fiducia reciproca, onestà, pace …). Se dico Umanità cerco di mettere in pratica la lettera, di passare dalla potenza all’atto, perché la parola non stia morta su di un manifesto , un volantino, un libello elettorale.
Se dico Cristiano, non intendo cattolico, protestante e così via (questa è l’ideologia, l’Idea è Cristo) e per essere cristiana cerco di conformarmi alla parola evangelica, che talvolta nemmeno i praticanti mettono in pratica, però ... accidenti se la usano ed abusano nei loro bei discorsi così vuoti!
Se dico Fede, Speranza, Carità. Non mi riferisco ai tre ciondolini d’oro (ancora, croce e cuoricino) che pendono da un qualche braccialetto, ma a tre valori in cui credo, così come credo nell’Umanità dell’uomo e nella presenza in lui di una scintilla etica, magari languente o soffocata da questa vita infernale che viviamo, ma sempre innescata e pronta a deflagrare. Sì, in questo credo: nell’Uomo e nel suo potere di “operare miracoli” con la forza della sua volontà correttamente orientata, con l’energia vitale della parte migliore di sé.
Oggi i miracoli non li fa più un dio che scende dal cielo sulla terra. Deve farli l’uomo per l’uomo agendo non per Dio e per la Sua maggior Gloria, né tanto meno per la propria gloria personale, per bramosia di beni e di potere, ma per il Bene Comune.

È un’utopia? Sì, lo è, ma preferisco essere utopista ed umanista piuttosto che imperialista o disfattista.

Ciao, non ho curato molto la forma, ma spero che il senso sia chiaro.

Answer 2

Se le associazioni cosiddette umanitarie non rendessero tantissimo ne avremmo veramente poche! Vi siete mai chiesti quanto prendono di "emolumenti" i capoccioni di quelle associazioni? Informatevi!!!!!

Answer 3

cosa può esserci di vero e credibile in un paese dove le associazioni umanitarie proliferano come i funghi?
dove spesso si scopre che sono truffe o peggio?
forse ci sarà qualche rarissima persona in buona fede, ma anche questa finisce per non essere credibile.
io credo che dietro ogni parola umanitaria ci sia un personale interesse, come in ogni altro settore.
non credo nella buona fede... nel modo più assoluto.

Answer 4

casualmente