Mentre la carità cristiana deriva dal comandamento di Gesù "ama il prossimo tuo come te stesso", la compassione buddhista discende dalla consapevolezza che ogni uomo è in perenne lotta contro la sofferenza; quando si comprende che le azioni delle persone sono provocate dal desiderio di sfuggire al dolore, si prova compassione verso di loro.
Quindi pur perseguendo gli stessi scopi, il cristiano è caritatevole perché così insegnò Cristo, il buddhista invece per una coscienza profonda della miseria umana.
Ciao!
x Donald Duck: sei ignorante in materia perché non conosci i principi fondamentali del Buddhismo, secondo cui lo scopo ultimo è proprio non reincarnarsi, spezzare il ciclo delle rinascite raggiungendo il Nirvana e trascendendo la legge del Karma.
2007-01-22 06:34:06
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answer #1
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answered by Bhikkhu 4
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Tralasciata la differenza dei termini, agli effetti pratici non ci sarebbero differenze fondamentali. Quando nella carita` cristiana si dice che dove c' e` carita` e amore, li` c'e` Dio, si dice che se pretendi di amare Dio che non vedi, ma disprezzi il prossimo, il tuo amore e` falso. Infatti Cristo pone un accento particolare che molti non sanno valutare profondamente: ama il prossimo tuo " come te stesso". La Compassione buddista dovrebbe partire da questa costatazione filosofica: ogni essere umano ha una profonda ed innata compassione verso se stesso. Perche` dunque rendersi cosi` folli da negarla ad altri? Sembra il grido: voglio misericordia, non sacrificio ! La compassione puo` nascere solo da una profonda umilta` insita nell' intimo della propria conoscenza. Quello che i greci dicevano: conoscere se stessi. Il rischio nel cristianesimo e` quello di porre l' accento su un " comandamento nuovo " e non ragionare che di nuovo c' e` solo l' approccio: come te stesso, con umilta`, conoscendosi come essere umano. La compassione dice di non infierire sui nemici, mentre la carita` cristiana a volte e` fraintesa come un perdono incondizionato dei nemici. Questo e` un lato divergente e ambiguo nella dottrina di Cristo, in quanto, pur mostrando amore immenso per i peccatori, non esito` a minacciare pene eterne per i malvagi. Eppure il vero amore per se stessi include anche questa autopunizione responsabile nel nostro comportamento, per cui la commiserazione o compassione degli altri non e` affatto incondizionata. Per un samurai la giusta compassione verso se stesso consisteva in un codice di onore tale da accettare il suicidio " harakiri " in espiazione delle propria condotta scorretta. Quindi non e` compassione incondizionata di se stesso e neppure del prossimo. Il codice d'onore lo devono rispettare tutti.
2007-01-23 05:25:38
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answer #2
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answered by giulietta 7
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La differenza sta che: ne la carità cristiana ne quella buddista hanno carattere spirituale. A mio avviso la tua domanda pecca su alcuni principi che possono fare la differenza, ma così come l' hai formulata la differenza non esiste trattandosi di dottrine istituzionalizzate, cioè artificiose. Anche un ateo può fare la carità , attenzione a quello che dico poiché é facile cadere nel formalismo!!! L' ateo, rispetto alle dottrine che hai citato, la carità la fa predisponendosi con la sua coscienza la quale lo invita a non essere indifferente di fronte a un bisognoso. Quindi compie il suo umile gesto senza nessun dettame dottrinale ne intermediario, mentre gli altri due sono obbligati da una fede posticcia. Ne consegue che il gesto più nobile é stato fatto addirittura da un ateo. Questa mia disamina serve a farvi capire che definirsi religioso é solo un problema di facciata, mentre il libero arbitrio tende a sensibilizzare l' uomo attraverso il riverbero dello spirito che in autonomia continua a svolgere la sua esperienza terrena.
Viceversa, le altre situazioni umanistiche sono dettate da una fede che si sono radicate attraverso conflitti e massacri sotto l' ipocrisia di "guerre sante".
In particolare quella cattolica i cui armadi sono pieni di scheletri. Sono i morti della spietata arroganza della santa inquisizione che in nome di Dio hanno compiuto le più devastanti nefandezze . Addirittura la si chiamava “santa inquisizione” Neanche satana avrebbe fatto quegli orrendi massacri.!!!l
Migliaia di uomini messi al rogo o torturati a descrizione di una chiesa proprietaria di molte vite umane, delegandosi il diritto di uccidere in nome di Dio. I veri eretici e blasfemi furono proprio loro, i torturatori, camuffati nelle vesti sacerdotali. Come si fa a essere caritatevoli e nello stesso tempo cristiani quando é saltata completamente l' autonomia di ogni singolo individuo?. La chiesa non sa che farsene se noi crediamo in Dio o meno , interessa solo mantenere questo potere perché soddisfa il loro narcisismo smisurato.
Per cui, carissima Maral, tocca riprenderci la nostra libertà e incominciare a riflettere con la nostra mente. Conclusione ? non esiste una carità superiore rispetto a quella di un altro, esistono solo singoli individui che fanno quello che possono secondo la loro evoluzione. Il resto é soltanto retorica, Dio lo sa chi ama veramente!
Ciao
2007-01-22 15:34:24
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answer #3
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answered by ? 5
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Caro amico, non ci sono dubbi : la compassione buddhista è sicuramente meglio della carità cristiana. Soprattutto perché quest'ultima ci potrebbe far andare in paradiso che è appunto sempre legato alla dimensione esitenziale e quindi non Libera.
Il proposito ultimo della compassione buddhista ben intesa è proprio quello di liberarci da ogni forma di esitenza, quindi anche quella nei cieli, per raggiungere il Nirvana (o estinzione della sete di esitere).
2007-01-22 14:48:33
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answer #4
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answered by Anonymous
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Credo siano più o meno lo stesso concetto......del resto, carità/compassione fanno parte delle virtù più belle dell'uomo, in esso radicate.....e cristianesimo e buddismo non sono semplici ideologie....ma parlano dell'uomo!, quindi è comprensibile che, parlando della stessa Cosa, abbiano sviluppato concetti simili e altrettanto veritieri.
Non conosco molto bene il buddismo, per quanto mi affascini in parecchi dei suoi aspetti, ma da cristiana posso cercare di spiegarti il profondo e sfaccettato significato del termine "Carià cristiana".
Dice S.Paolo: "se non avessi la carità non servirebbero a nulla gesti d'amore, sorrisi di pace, se non avessi la carità striderei come un bronzo"....cioè, la carità non è la buona azione in sè, ma è AMARE la persona che hai di fronte, capire cosa lo affligge e com-patire (=inteso proprio letteralmente: patire con, cioè sentire la stessa gioia/afflizione che prova quella persona, entrando in empatia con essa), e quindi aiutarla dando tutto te stesso, perchè lei possa star meglio...e, visto che sei entrato in empatia con lei, possa star meglio anche tu di riflesso (Gesù: "Ama il prossimo tuo COME TE STESSO.").
Dice sempre S.Paolo: "la carità non si adira (chi ama, non s'infuria con chi gli sta di fronte, ma cerca di capirlo, usando mitezza e pazienza), è paziente e benigna la carità, del torto subito non serba nessuna memoria. Non si vanta, non si gonfia" (=viene dall'amore, non dal desiderio di avere un tornaconto personale, non dal bisogno personale di glorificare se stessi "per aver compiuto un buon gesto").
.....un po' difficile, ma quando si riesce davvero ad amare.....mi accorgo che è proprio così!
E quanto dev'essere bello Dio, che è Amore con la A maiuscola, e che, a differenza di noi, non prova un forte sentimento solo verso alcune persone, ma verso tutti indistintamente.
Secondo il Cristianesimo, la carità, anche quella dell'uomo, viene da Dio...perennemente innamorato dell'uomo!
Del resto Gesù l'aveva detto: "Non c'è amore più grande di questo....dare la propria vita per un amico"...proprio quello che ha fatto lui: morendo in croce e perdonando i suoi assassini, è stato coerente fino in fondo, ha abbracciato l'uomo fino alla fine....ed oltre!, perchè, nonostante tutto, nonostante l'odio che alcuni uomini li rimandano, è ancora qui ad amarci...tutti!
Ciao!
2007-01-22 14:39:50
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answer #5
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answered by irene c 2
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meglio la seconda anche se non la conosco bene
2007-01-23 05:23:40
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answer #6
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answered by Sunday 4
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E' meglio la carità cristiana Nel buddismo credono alla reincarnazione, se durante la vita ti sei comportato bene o male ti reincarnerai di conseguenza.
Quindi la compassione viene fatta per reincarnarsi in qualcosa di buono nella nuova vita, dai per poi ricevere in futuro.
DOPO LA MORTE Il buddhismo sostiene una reincarnazione nelle diverse specie di esistenza secondo la legge del compenso. La comparsa nel mondo può essere interrotta, se l'uomo è stato particolarmente cattivo, da pene infernali di lunga durata, mentre d'altra parte le buone azioni sono premiate con la dimora in un mondo divino. Tuttavia il piacevole soggiorno nei mondi divini non è per il saggio un fine degno d'essere ottenuto a tutti i costi, perchè anche l'esistenza celeste è destinata ad aver fine, col ritorno ai dolori della terra. La liberazione finale dalle sofferenze e dalle passioni è garantita solo dal raggiungimento del Nirvana
NIRVANA dal punto di vista dell'uomo posto nel mondo, è il nulla, per cui spesso viene paragonato allo spazio vuoto. In realtà è un nulla relativo, non assoluto, poichè da quelli che lo hanno ottenuto viene sentito come una gioia ineffabile, soprannaturale. Talvolta si afferma pure che in esso il santo, libero dall'ignoranza, dalla passione, dal dolore e dal destino, opera eternamente e in modo costante per il bene di ogni essere vivente.
http://www.giovannidesio.it/estremo%20oriente/buddismo/buddhismo%20.htm
2007-01-22 15:00:10
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answer #7
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answered by Donald Duck 6
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penso che è molto migliore la compassione buddista
2007-01-22 14:26:47
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answer #8
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answered by Sunday 7
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non mi piacciono nessuna delle due,ma se devo scegliere ,è la seconda ! ciao
2007-01-22 14:18:45
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answer #9
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answered by lilly 5
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Uno è cristiano l'altro è buddista!
2007-01-22 14:09:57
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answer #10
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answered by ? 7
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