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9 risposte

Il Ponte del Roch o del Diavolo:
Numerose sono le leggende, la più famosa delle quali resta però quella secondo cui a costruire il ponte in una sola notte fu il diavolo in persona, in cambio del sacrificio di un'anima.
"Bisogna prima di tutto sapere che una volta, molti secoli fa, si era stabilita nei dintorni [di Lanzo] una colonia di diavoli, allo scopo di coltivare per l'inferno le anime dei valligiani. Un giorno il diavolo in capo della colonia se ne andava in giro alla ricerca, ma era assai sfiduciato perché da molti giorni i suoi sforzi riuscivano infruttuosi, soprattutto per l'opera assidua che andava svolgendo negli stessi luoghi, e con scopi naturalmente opposti, un santo uomo dei dintorni. Neanche a farlo apposta quel giorno però i due avversari si vennero ad incontrare sulle rive della Stura; pare che a quei tempi diavoli e santi si conoscessero personalmente e non disdegnassero talora di scambiare fra loro qualche parola. Infatti il sant'uomo – che forse non disperava nemmeno di arrivare a convertire il diavolo – incontrandolo presso il fiume, non esitò ad attaccar discorso. – Come va, messer Satanasso? Hai fatto buona raccolta di anime, oggi? – Eh, no! c'è una carestia birbona: non si trova più nessuno che voglia venire con me: tutto per causa vostra, caro signor Santo! – Non ci pensare, buon diavolo! io non ho merito alcuno se la gente delle valli si va finalmente facendo migliore. Ascolta piuttosto. Tu vedi questo fondo di torrente? Ebbene, non sarebbe possibile costruire un ponte che ne facilitasse ai mortali la traversata pericolosa? Sovente, al guado, qualcuno ci casca, la corrente lo travolge e non si salva più! – Già, e purtroppo, son tutti così buoni ormai, che vanno diritti in Paradiso, tutt'al più in Purgatorio, ed io non ci guadagno mai nemmeno uno straccio d'anima! – A maggior ragione dunque, tu che sei forte in edilizia, dovresti provvedere. – Certo – rispose il diavolo un poco perplesso e anche lusingato – io potrei in una sola notte far costruire dai miei dipendenti un magnifico ponte, ma... – Ho capito – interruppe il santo – tu non sei fatto per la beneficenza senza scopo; ma io, vedi, ho pensato anche a questo: se tu farai il ponte solido e veramente utile a questa povera gente, io ti prometto che il primo a transitarvi sopra sarà abbandonato in tuo dominio, corpo ed anima... – Allora, patto concluso! – esclamò il diavolo fregandosi le mani dalle unghie lunghissime – so che i santi come te non dicono mai bugie, ed hanno la ingenua abitudine di mantenere le promesse. Dunque una volta tanto anch'io manterrò la mia, e domani il ponte sarà fatto. D'altronde riuscirà così alto che si presterà idealmente ai suicidi. E almeno chi si ammazza, non muore in odore di santità, e viene direttamente con me all'inferno! – Questa ultima osservazione fu fatta sottovoce, e mentre il santo già si stava allontanando perché la compagnia del diavolo alla lunga non gli era poi troppo gradita. Nella notte si scatenò un furiosissimo temporale, per cui nessuno osò mettere il naso fuori dell'uscio di casa: in mezzo alla bufera davvero infernale però i farfarelli e i barbariccia lavoravano tranquillamente, facendo muovere massi che sembravano mezze montagne, cementandoli fra di loro con un mastice potentissimo che traevano dritto dritto dall'inferno, e completando poi l'opera con tutte quelle ornamentazioni rudimentali che a quell'epoca conoscevano benissimo anche i diavoli. Allo spuntare del sole, la folla dei lavoratori cornuti e chiodati sparì come per incanto, e il ponte apparve agile e bello col suo unico arco elegantissimo che stringeva, quasi a congiungerle, le due opposte falde dei monti. Il diavolo, intanto, si era nascosto presso la nuova costruzione e attendeva che si effettuasse la promessa del santo: sentiva anzi già rumore all'altro capo del ponte, e, nell'impazienza, si arrotava le unghie e si mordicchiava la punta della coda. D'un tratto gli parve proprio di udire un passo grave e pesante risuonare da presso: si acquattò pronto allo slancio e, quando sentì ormai vicinissimo il passo, balzò dal nascondiglio sul misero viandante, gridando: – Ecco la mia preda! – e si trovò fra le acute unghie un ingenuo vitello, preda ottima per un macellaio, non per Belzebù. Vedendosi così ben beffato, il povero diavolo costruttore si volse allora adirato al ponte per maledirlo e farlo magari sprofondare; ma ci vide sopra una schiera di fedeli inginocchiati e alto, dritto in mezzo a loro, il Santo che reggeva il Crocifisso. A quella vista Satanasso non seppe più che fare: balzò nel torrente e scomparve in una nuvola di vapori di zolfo; ma il ponte rimase allora e rimane ancor oggi, dopo secoli e secoli, a testimoniare la serena, ingenua fede dei valligiani, cui tanto piace la storia di quel diavolo bonaccione, costruttore di opere di pubblica utilità. Tuttavia quel ponte conserva ancora qualcosa di peccaminoso. Alla domenica e nelle altre feste più o meno comandate, per le Valli di Lanzo amano sperdersi le coppiette in cerca di solitudini sentimentali, quando la primavera fa tiepido il sole, o l'estate rende care e propizie le ombre dei boschi. Guai se una coppietta, ancora relativamente ingenua, durante il suo pellegrinaggio, giunge sul ponte del diavolo, incerta se passare all'altra sponda. Dalle antiche pietre di origine infernale sorge subito il cattivo suggerimento, le ultime resistenze... non resistono più, e continua fatale la marcia dolcissima vero il peccato. Tutta colpa del diavolo costruttore, che non vuole aver lavorato per niente."

2007-01-21 11:18:12 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 2

ma sono leggende del luogo

2007-01-22 02:41:45 · answer #2 · answered by Valentino 4 · 0 0

Un tempo gli abitanti dei casolari e delle baite del Monte Basso, di fronte all' abitato di Lanzo, per raggiungere il borgo erano costretti ad un largo giro, superando la Stura più a monte, in prossimità di Germagnano. Anche i collegamenti tra Lanzo e la sponda destra del fiume avvenivano su precari ponti in legno. Naturale dunque che di tanto in tanto si ridestasse il desiderio di un nuovo ponte proprio là dove il fiume era più impetuoso, ma anche più stretto, tra le pendici del Monte Basso e del Monte Buriasco. Più volte la comunità intraprese l' opera, ma ogni volta avversità naturali e crolli improvvisi resero vane le umane fatiche. Anzi, di fronte a questi inspiegabili eventi, qualcuno cominciava a dubitare che il Diavolo in persona non volesse quel ponte, per scoraggiare i contadini dall' andare in paese alla Messa domenicale. Il parroco tentò inutilmente di allontanare la presenza demoniaca con novene e processioni, che si spingevano fino alle rive della Stura. Per voce di un pastore, le dicerie e le reali difficoltà dell' opera intrapresa giunsero ad un vecchio santo eremita che viveva in una grotta, poco lontano da Lanzo. Fu proprio lui che, con la semplicità e la confidenza derivategli dalle tante tentazioni da cui era uscito vittorioso, propose di mettersi d' accordo con il Diavolo per avere il nuovo ponte. Stupefatto dalle parole del vecchio, il pastore lo supplicò di parlare lui con il Diavolo, se i suoi concittadini avessero accettato la proposta. I paesani intanto, di fronte all' ennesima rovina del cantiere, erano quasi rassagnati ad abbandonare l' idea tanto a lungo accarezzata di avere un nuovo, grandioso ponte che desse lustro all' intero paese. Accettarono dunque volentieri la proposta del santo, quale ultimo tentativo. Rimasto solo nella sua grotta, il santo ricevette ben presto la visita del Diavolo, il quale pur non negando di essere lui il responsabile di tutti gli eventi che avevano colpito il ponte, accettò la proposta di costruirlo. Come compenso chiese però di poter portare all' inferno il primo essere che avesse attraversato il ponte, e volle che il vecchio si impegnasse affinché il patto venisse rispettato. Un' essere vivente, dunque un' arcata, questo fu il patto tra il santo ed il Diavolo. Il santo si ritirò in preghiera nella sua grotta, mentre il Diavolo, calata la sera, diede iniziò alla costruzione. Per non avere occhi curiosi ad osservarlo, scatenò un terribile temporale, come mai si era visto in paese, che costrinse anche i più coraggiosi a rimanere in casa al sicuro. In mezzo al vento, tra tuoni e lampi, sotto una pioggia scrosciante, per tutta la notte uno stuolo di demoni lavorò tra la Stura ed il nuovo ponte. Nella sua grotta intanto, il santo abbracciava per l' ultima volta il suo cane, unico compagno da molti anni, ormai vecchio e cieco. All' invito del santo di compiere insieme un' ultima buona azione il cane si volse a lui scodinzolando. Proprio l' animale era infatti destinato ad essere il beffardo compenso per il diabolico costruttore. Il vecchio avvolse il cane in un sacco e, disceso fino al ponte, lo lasciò con la raccomandazione di non abbaiare e di rimanere in silenzio. Tornò poi alla grotta, triste per non avere più con sé il fedele compagno, ma sapendo di aver così salvato un' anima. Al mattino la tempesta era finita ed il nuovo bellissimo ponte riluceva come d' argento ai raggi del sole. Nessuno vide la rabbia del Diavolo quando, aperto il sacco e trovato il cane, capì di essere stato beffato dal sant' uomo. Rabbioso picchiò lo zoccolo a terra, colpì il sacco con il tridente e sprofondò all' inferno. Il sacco si trasformò in una pietra, ancor oggi visibile presso la cappella di S. Rocco, insieme all' impronta lasciata dallo zoccolo all' ingresso del ponte.

2007-01-21 19:30:02 · answer #3 · answered by Sunday 7 · 0 0

Numerose sono le leggende, la più famosa delle quali resta però quella secondo cui a costruire il ponte in una sola notte fu il diavolo in persona, in cambio del sacrificio di un'anima.

2007-01-21 19:12:21 · answer #4 · answered by lucaa 2 · 0 0

http://www.cicap.org/piemonte/cicap.php?section=indagini_in&content=lanzo

2007-01-21 19:02:55 · answer #5 · answered by bambi 7 · 0 0

F.S.? Sei delle ferrovie? I fantasmi hanno fermato il treno? Caspita, questo sì che è uno scoop!

2007-01-21 19:02:12 · answer #6 · answered by Anonymous · 0 0

Bella domanda!
Tornerò a leggerti.
Sono stata a Lanzo, e ho visto il ponte che dici.
Fantastico!!
(ma anche quella sculturina di rottami riciclati, sul piccolo cavalcavia, ha una sua strana bellezza).

2007-01-21 19:01:55 · answer #7 · answered by lunapiena 5 · 0 0

fammi sapere settimo torinese

2007-01-21 18:59:56 · answer #8 · answered by Anonymous · 0 0

i fantasmi cosa?

2007-01-21 18:59:50 · answer #9 · answered by Tony Montana 3 · 0 0

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