Le scuole ormai non servono più, a mio avviso. Per imparare si potrebbero seguire lezioni su vari argomenti, sin dal primo anno di scuole primarie, seguiti ad hoc da uno o anche più tutors (scegliendo se seguire lezioni private o tramite videoconferenza, con tanto di headphone con microfono per le interrogazioni, e per interagire con compagni di banco, anch'essi da scegliere; e questo eviterebbe anche episodi di bullismo tra ragazzi e ragazze verso chi ha problemi di handicap) specializzato.
Rigorosamente controllati via satellite tramite braccialetti identificativi o da un parente, soprattutto per i ragazzini dai 6 ai 13 anni, che mandano un segnale al tutor sia della presenza dell'allievo on-line, che dei suoi spostamenti dal computer e dell'attenzione rivolta da ciascun alunno alla lezione, via internet (con un pacchetto speciale, proprio per quest'evenienza, a tariffa fissa inferiore ai 200 euro al mese).
Per le verifiche scritte mandando via mail il testo o le domande.
SEGUE
2007-01-21
08:45:46
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3 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Servizi di comunità
...l'insegnante potrà verificare quanto imparato dall'allievo. Ma per accertarsi della correttezza dello studente, l'insegnante manderà un tutor referente presso lo studente stesso.
Dai primi anni di liceo, il percorso dovrebbe restare pressocché invariato nella modalità: sempre seguendo il ragazzo/la ragazza, tramite internet, con nuovissime e sempre più sofisticate tecnologie, il tutor potrà verificare quanto imparato...
Ma per la Maturità il procedimento di verifica cambierebbe. Lo studente e con lui tutti coloro che hanno seguito quel percorso formativo, verrebbero selezionati scrupolosamente in base al grado di preparazione raggiunto, presso un'agenzia di reclutamento Matricole con votazione alfanumerica (A= ottima preparazione; B= buona preparazione; C= sufficiente preparazione).
2007-01-21
08:57:45 ·
update #1
Il tutto rigorosamente tutelando la riservatezza del giudizio dato e dei dati dello studente. Una volta inseriti i giudizi nella scheda personale nel blog personale dello studente, questi verranno utilizzati per il successivo iter professionale dello stesso.
L'autonomia, l'identità del sè e dell'altro la trovano sempre e comunque, stando in compagnia dei propri amici, quando si trovano a giocare nel parco vicino casa. La scuola non è mai stata utile in questo senso. Non ha mai contribuito a sviluppare la socialità tra l'individuo e i suoi coetanei. Ha piuttosto sempre contribuito a svilirla, a svalutare chi ha più problemi (come i portatori di handicap fisici e mentali) e facendo ben poco perché si integrassero coi propri simili. UN insegnante con quaranta bambini, o anche con molti meno, fa molta fatica a seguire una classe di scalmanati, indisciplinati...Via internet i ragazzi(ni) scelgono, in base alle proprie capacità di socievolezza, quali compagni sono + adatti alla loro indole
2007-01-21
09:18:32 ·
update #2
Facilitando così il compito al tutor che segue l'uno e l'altro. Lo studente, a prescindere dall'età e dal ceto appartenente, verrebbe incoraggiato a tenere i rapporti tra i due o più individui che si sono scelti e la classe che si verrebbe a formare sarebbe formata da allievi che non farebbero molta fatica a relazionarsi tra loro e potrebbero vedersi anche dopo le lezioni on-line per fare amicizia.
AL tutor spetterebbe solo l'onere di formare la loro cultura e non avrebbe bisogno di espellere nessuno, o mandare qualcuno dal Preside.
2007-01-21
09:24:09 ·
update #3
Ho fatto un po' di confusione nello scrivere, qua sopra. Se qualcosa non vi risultasse chiaro...non avete che da dirlo.
2007-01-21
09:27:40 ·
update #4
Forse avrei fatto meglio a non scrivere tutta sta roba. Nessuno si prende il disturbo di darle importanza.
E' comprensibile dopotutto.
Ormai mi conoscete per le domande buffe e per una volta che ne faccio una seria...
Io c'ho provato(a fare una domanda seria e penso di esserci riuscito in qualche modo), poi fate voi.
Intanto beccatevi questo:
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRLLLLLL
2007-01-21
09:32:55 ·
update #5
I libri, in effetti, non devono risultare un'alternativa ma un supporto per la didattica via internet. Dopotutto, comprare libri via internet sta diventando sempre più facile e comodo, soprattutto per chi ha problemi di mobilità per handicap o per via delle targhe alterne e qualsivoglia altra ragione. Con la didattica insegnata via internet, tramite videoconferenze e altri mezzi di diffusione che andranno via via sostituendo quelli odierni a pagamento, al fine così di incentivare l'interesse di ciascun studente e classe virtuale (con l'aiuto di laboratori 3D di biologia, chimica, fisica e linguistici) che assisterà alle lezioni, e anche facendo uso di testi più appropriati per quel tipo di lezioni (senza per questo abbandonare la didattica dei classici latini e greci e di altre culture antiche e moderne) si potrà assistere ad una vera e propria rivoluzione del sistema scolastico,senza nemmeno muoversi di casa..
Comunque sia, la scuola di oggi dovrà cambiare radicalmente.
2007-01-22
08:37:24 ·
update #6
la scuola non ha il compito solo di formare gli studenti su contenuti disciplinari (italiano, matematica..insomma le classiche materie) ma esistono campi di esperienza come l'autonomia, l'identità, il sè e l'altro, che da un computer di certo non si apprendono!!!
2007-01-21 08:56:12
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answer #1
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answered by polveretrasparente 5
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una cosa è teoria è un'altra è pratica.
2007-01-27 20:53:34
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answer #2
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answered by gattonero 2 4
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Io non vedo la questione come un’alternativa tra libro e computer, così come non credo che Internet sostituirà l’insegnante.
Internet può però essere un importante strumento per potenziare l’insegnamento e la conoscenza, così come credo si tratterà, piuttosto, di stabilire il “come”. È tipico del periodo iniziale di ogni nuova tecnologia discutere sul “se” piuttosto che sul “come”. L’informatica sta determinando una rivoluzione paragonabile, per l’impatto sociale, sulla vita quotidiana e sul sapere, a quella della stampa. Nessuno, oggi, si chiede se i libri siano un bene o un male o se c’è il rischio che sostituiscano l’oralità. Si leggono i libri e si distingue tra quelli validi e quelli che non lo sono, usandone alcuni e non altri nella didattica.
Ma i libri e la didattica esisteranno comunque. Ciao!
2007-01-22 03:58:08
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answer #3
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answered by Anonymous
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