Perchè per divulgare il messaggio (modificato) recato dal Cristo, hanno dovuto pian piano annullare tutte le divertenti feste pagane, r sostituirle con quelle cosidette cristiane, e c'è voluto tempo...
Alla fine ne sono rimasti dentro, ed hanno ottenuto una specie di nuovo paganesimo panteista, dove DIO pare abbia bisogno, per "svolgere il suo lavoro" di vice-dio, santi, beati, protettori, e vergini e martiri.
Così abbiamo NON UNO, ma migliaia di idoli, intermediari di DIO.
Una vera eresia...ma pare che non se ne accorgano..
D'altronde, il popolo acclama a gran voce i Santi...e bisogna ogni tanto accontentarlo...
come quando implora i salvatori della patria.
E perde totalmente il senso di religiosità e fraternità.
2007-01-21 01:31:30
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answer #1
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answered by silvia*** 5
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Simbolo e idolo sono due cose diverse: simbolo (sin-balein)significa mettere insieme, era un tempo un piccolo disco di pietra che si spezzava a metà e si lasciava ciascuna metà a due fratelli che dovevano separarsi affinché un giorno potessero ricongiungersi, il suo opposto è diavolo (dia-balein) che significa separare. Il simbolo riunisce i vari aspetti della divinità in un'unica immagine e fa parte di una dimensione propria dell'umanità, della sua psicologia più viva e profonda. L'idolo invece è una specie di simbolo ridotto, un oggetto che viene sentito come divinità esso stesso. Mentre il simbolo è permeato dal divino, ma non è Dio che attraverso esso si manifesta nelle sue molteplici forme, l'idolo pretende di essere Dio stesso. Il confine che distingue il simbolo dall'idolo può essere a volte molto labile, è facile cadere nell'errore. Un esempio moderno di uno dei pochi simboli che ci sono rimasti: una banconota da 1000 euro può essere un simbolo di ricchezza, ma nessuna banconota può essere intesa come la ricchezza stessa, è solo un pezzo di carta.
2007-01-21 11:58:02
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answer #2
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answered by etcetera 7
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era un vitello, non un agnello.... comunque, si', inizialmente la rappresentazione di Dio era proibita, come lo e' ancora per Ebrei e Musulmani. Allora si adottarono simboli (l'occhio, il triangolo) per dare l'idea del divino, e anche questo era necessario per arrivare piu' facilmente a comprendere quando poca gente sapeva leggere e aveva bisogno di immagini. Con Cristo, uomo oltre che Figlio di Dio, le rappresentazioni servivano e servono a dare la misura del suo insegnamento; non c'e' niente di male nel rappresentare un uomo, sia pure di quella levatura, mentre insegna, parla, compie miracoli. Purtroppo, poi, e' intervenuta qualche altra cosa (cupidigia? potere? controllo dei piu' deboli?) e quelle che dovevano essere solo "immagini" sono diventate oggetti di culto. Non proprio pupazzi, considerati col debito rispetto, ma certo non rappresentazioni del divino.
2007-01-21 10:02:31
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answer #3
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answered by Anonymous
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Il crocifisso è un simbolo che meglio ricorda la passione di cristo, e non si adora un crocifisso ma Colui che rappresenta il crocifisso: Gesù Cristo, che per noi cristiani è Dio, insieme alle due persone rimanenti della Trinità...cmq sempre e soltanto UNO, perchè sono i modi in cui si manifesta.
Quanto ai calici, se ti riferisci al calice dell'offertorio durante la consacrazione del pane e del vino, beh, inginocchiarsi fà parte del rito in cui il sacerdote rifà ciò che Gesù fece, dato che lo stesso Gesù ha comandato di celebrare questi misteri...l'ostia e il vino divengono corpo e sangue...la transustansazione è una verità di fede...il miracolo di Lanciano ti dice niente?
Sui santi, concordo: non si adorano nè sono semi-Dio.
Se poi i vecchi adorano padre pio, mi spiace per loro...di certo questo nn sta scritto nel catechismo!!
Ciao!
2007-01-21 17:19:21
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answer #4
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answered by Anonymous
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Perchè il cristianesimo doveva soppiantare un culto, quello pagano, fortemente iconografico. Perciò fu eliminato il comandamento che vietava la rappresentazione della divinità e si divise il primo in due per mantenere il numero 10. Solite mistificazioni storiche che ancora chimano parola di dio.
2007-01-21 11:32:49
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answer #5
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answered by Pimpi 6
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Una volta tanto sono d'accordo con Andrea C.
Il cristianesimo "puro" e il cattolicesimo sono due cose molto diverse: nella storia, il clero cattolico ha fatto un sacco di cambiamenti al credo genuino della Bibbia per ragioni di potere e di lucro.
Una spiegazione potrebbe essere questa, comunque:
L’adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie fu adottata ufficialmente nel 788.
Ciò fu per ordine dell’imperatrice Irene di Costantinopoli, che prima fece cavare gli occhi al proprio figlio Costantino IV, e poi convocò un concilio della Chiesa per richiesta di Adriano I, vescovo di Roma in quel tempo. Nella Bibbia tale pratica è chiamata idolatria ed è severamente condannata. (Leggi: Esodo: 20:4-6; Deuteronomio 27:15; Salmo 115; Geremia 10:1-5).
Una volta cominciato il "giro" delle opere d'arte religiose, interromperlo avrebbe arrecato un enorme danno economico, perchè avrebbe ridotto il commercio dei marmi, delle pietre preziose e da scultura, dei legni pregiati, delle tinte, ecc ecc...
Come sempre, l'uomo è più attratto dai propri dèi personali che dal vedo Dio, in questo caso modificando pure la Bibbia per salvarsi la faccia.
2007-01-21 09:44:27
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answer #6
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answered by HK 6
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l'immagine che si fa l'uomo, di un santo o fosse anche di un crocifisso non è oggetto di adorazione, è semplicemente una finestra aperta che ci aiuta a relazionarci con Dio, se si tratta di Gesù, o che ci aiuta a ricordare e far nostro l'esempio di vita dato da un santo aiutandoci nel nostro cammino di perfezionamento. Sono da considerare semplicemente un espressione della pietà popolare che giustamente, per penetrare il mistero divino utilizza le immagini che inducono santi propositi. Cfr Catechismo della Chiesa cattolica 353. Invito qualche ortodosso a completare la mia risposta con la sua per darti un quadro completo della situazione.
HK guarda che noi non adoriamo le immagini.
2007-01-21 09:32:31
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answer #7
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answered by Chorus 5
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Lascia che gli altri facciano quello che gli pare, te fai quello che ritieni giusto.
2007-01-21 09:31:25
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answer #8
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answered by Anonymous
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